L’Honduras continua a registrare cifre allarmanti di morti violente, soprattutto tra le donne. Da inizio anno, come riporta il network Suyapa Medios, dell’arcidiocesi di Tegucigalpa, l’Osservatorio sulla violenza dell’Università nazionale autonoma dell’Honduras ha segnalato 109 casi di morti violente di donne, con una media mensile compresa tra 21 e 22 vittime.
“La violenza contro le donne non inizia con il femminicidio, ma con aggressioni fisiche, psicologiche e sessuali che sfociano in forme crudeli e disumane di omicidio”, ha lamentato Migdonia Ayestas, direttrice dell’Osservatorio. Un problema strutturale: “Le politiche di sicurezza si concentrano sugli uomini, ma non sulla violenza patriarcale che colpisce le donne”.
Il 2024 si è chiuso con oltre 270 morti violente di donne, senza che finora sia stato possibile fermare questi crimini. La mancanza di indagini e di procedimenti giudiziari, aggiunge Ayestas, genera impunità e aggrava la crisi.
Ma la violenza non colpisce solo le donne. Il Paese ha registrato più di mille omicidi dall’inizio dell’anno, con una media giornaliera di sei-sette morti violente che colpiscono uomini, donne, bambini e giovani. “L’Honduras è al primo posto in America Centrale per numero di omicidi, al secondo in America Latina e nei Caraibi e tra i primi a livello mondiale”, afferma l’esperta.
I gruppi più vulnerabili sono i giovani. Le età più colpite dalla violenza oscillano tra i 10 e i 29 anni, anche se la fascia più ampia va dai 15 ai 39 anni. “È preoccupante che gli adolescenti siano i più a rischio”, avverte.
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