
La porta di un rifugio sotterraneo dove per 28 giorni sono stati tenuti prigionieri 365 civili ucraini, compresi 70 bambini. Pagine di un diario manoscritto che raccontano i drammatici momenti degli attacchi alla regione di Kharkiv, con il cielo rosso fuoco per i bombardamenti nel buio di quella che l’autore definisce “bloody night”, notte di sangue. E poi una croce in legno proveniente da Izyum, dove l’esercito russo ha gettato i cadaveri di 451 persone, compresa la piccola Olesia, di appena 9 anni.

(Foto S.M.)
Sono solo alcuni dei cimeli presenti in questi giorni al Parlamento europeo di Strasburgo, dov’è stata allestita la mostra “Displays of Horror”, coordinata da Yurii Savchuk e Taisiia Kryvoshei con il supporto dell’eurodeputato ceco Ondrej Kolar. “Dallo scoppio del conflitto, che va avanti dal 2014, le truppe russe hanno distrutto deliberatamente e intenzionalmente l’Ucraina”, si legge all’inizio del breve ma intenso percorso espositivo. “L’invasione su larga scala a danno dell’Ucraina è il conflitto armato più documentato della storia: l’esercito russo ha commesso apertamente crimini contro i civili, davanti al mondo intero”. I cimeli esposti rievocano alcune delle pratiche più cruente della guerra: ci sono i chiodi che si trovano all’interno delle granate, ma anche un manichino rivolto con lo sguardo verso la parete e con addosso una maglia insanguinata su tutta la schiena. In plenaria il Parlamento ha dibattuto sulle atrocità subite dai prigionieri di guerra ucraini e dai civili, sottolineando l’urgenza di concordare un cessate il fuoco definitivo a garanzia di una pace giusta.
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