Prosegue la rubrica che, attraverso la poesia e prosa, possa scaldare il cuore degli ascoltatori.
Sembrano non voler cessare questi ultimi conflitti che stanno spazzando via vite. Mi chiedo quanto possa servire: condividere foto, slogan, appendere lenzuola, manifestare sotto i palazzi, sventolare bandiere. Uno stato di frustrazione, di rabbia e impotenza alle volte mi pervade.
Eppure qualcosa conterà rispetto al fare spallucce di quanti credono che la guerra non li riguardi. Dunque ciascuno con le proprie capacità, risorse ed estro, lo gridi: “Fermate la guerra! salvate i bambini! lasciate a ciascuno il suo pezzo di terra, la propria storia, la propria casa!”
Da parte mia uso le parole, le uniche adatte:
una preghiera di supplica, un grido che salga al Creatore unitamente al pianto e allo smarrimento di tanti innocenti.
L’uomo lontano da Dio finisce per credere di essere esso stesso dio e di poter decidere le sorti di intere nazioni, di spazzare via vite, di precipitarle nell’indigenza, di togliere loro la dignità.
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