MONTEPRANDONE – Sabato 14 giugno, presso il Santuario di San Giacomo della Marca a Monteprandone, S.E. Mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle diocesi di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, ha incontrato le religiose di entrambe le diocesi. L’incontro si inserisce nel ciclo di appuntamenti itineranti dell’anno pastorale 2024/2025, volti a rafforzare il dialogo e la comunione ecclesiale.
Ad aprire la giornata, Mons. Palmieri ha letto un breve racconto dello scrittore israeliano David Grossman, intitolato L’abbraccio. Un testo semplice ma profondo, capace di trasmettere con delicatezza quanto solitudine e tenerezza siano dimensioni inevitabili e fondamentali dell’esperienza umana.
La “tenerezza” è stata, infatti, il filo conduttore della riflessione proposta dal Vescovo, che ha richiamato anche le parole di Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, dove il Pontefice sottolinea il valore rivoluzionario di questa virtù: «La tenerezza – ha affermato Mons. Palmieri – è il superamento della solitudine nel rispetto dell’altro. Non va confusa con un sentimentalismo superficiale o romantico: è un atteggiamento profondo, che nasce dalla consapevolezza della nostra fragilità e di quella altrui».
Nel corso del suo intervento, il Vescovo ha proseguito: «Per me questi momenti con voi religiose hanno la stessa importanza degli incontri con il clero e i diaconi. Vi sono particolarmente grato per la vostra presenza. La tenerezza è un tratto essenziale delle relazioni autentiche: ci chiede di accettare la nostra solitudine e, allo stesso tempo, di aprirci agli altri, custodendo la libertà reciproca. Papa Francesco ci parla della “Rivoluzione della tenerezza”: oggi più che mai abbiamo bisogno di avvicinarci alla solitudine degli altri con rispetto e amore».
Riflettendo sulla dimensione biblica della persona, Mons. Palmieri ha spiegato che termini come “corpo”, “anima” e “carne”, nella Scrittura, esprimono una profonda unità tra dimensione fisica e spirituale. «In ognuno di noi avviene uno scambio continuo di energia e materia – ha spiegato – e anche Gesù è stato maestro di tenerezza. A differenza di certe spiritualità che ci chiedono di essere imperturbabili e distaccati, il cristianesimo ci insegna che la vera spiritualità nasce dall’incontro».
Prima della verifica in gruppi, sono stati analizzati alcuni ostacoli comuni che possono frenare la capacità di vivere relazioni tenere e autentiche. Successivamente, le religiose si sono suddivise in piccoli gruppi per condividere esperienze e riflessioni, favorendo la conoscenza reciproca.
Nel pomeriggio, intorno alle 17:00, le suore hanno raggiunto il Santuario per ottenere l’indulgenza giubilare e, alle ore 18:00, hanno partecipato alla solenne Celebrazione Eucaristica, momento culminante di una giornata intensa e ricca di significato.
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