DIOCESI – Anche quest’estate torna “È più bello insieme”, il progetto di accoglienza promosso da Caritas Italiana con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana, la collaborazione delle Acli e la partecipazione di dieci diocesi da nord a sud della Penisola.
L’iniziativa offrirà a circa 600 tra bambini e accompagnatori ucraini due settimane di serenità e sollievo, lontano dagli orrori della guerra.
Per la quarta estate consecutiva, il progetto rinnova quel ponte di solidarietà che, sin dallo scoppio del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022, lega le comunità italiane al popolo ucraino. I minori coinvolti, molti dei quali provengono da zone particolarmente colpite o da strutture di accoglienza, sono segnalati da Caritas Ukraine, Caritas Spes, l’Ambasciata ucraina presso la Santa Sede e la Nunziatura apostolica in Ucraina.
Accoglienza nel cuore del Piceno: 17 ragazzi e 3 educatori
Tra le realtà coinvolte quest’anno, anche le Caritas di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, che hanno aderito con entusiasmo al progetto. Dal 21 giugno al 6 luglio 2025, a San Benedetto del Tronto, saranno accolti 17 ragazzi e 3 educatori provenienti dall’Ucraina, in collaborazione con la diocesi di Jesi. Un gesto concreto di fraternità, capace di trasformare l’ospitalità in testimonianza viva di pace e speranza.
L’invito delle Caritas del Piceno: “Programmare momenti di accoglienza e animazione”
Le Caritas delle diocesi del Piceno rivolgono un appello sentito alle comunità locali:
“Sarebbe bello programmare qualche momento di accoglienza e di animazione nelle nostre comunità”, coinvolgendo parrocchie, gruppi giovanili, associazioni e famiglie per rendere l’esperienza ancora più ricca di umanità e relazioni.
Una parentesi di pace, un segno di vicinanza
“È più bello insieme” nasce non come semplice progetto di assistenza o turismo solidale, ma come manifestazione di una rete di comunità che scelgono, con semplicità, di restare accanto alla fatica e al dolore altrui. Come ha ricordato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, “è l’accoglienza che allarga anche il cuore e diventa testimonianza di una rinnovata cultura di pace”.
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