MONTALTO DELLE MARCHE – La comunità di Montalto delle Marche si appresta a chiudere i festeggiamenti in onore del Santo patrono, che sono iniziati nel giorno di Pentecoste, Domenica 8 Giugno, e termineranno  Lunedì 16 Giugno 2025 con la solennità liturgica di San Vito martire.
Tra i vari appuntamenti di questo intenso fine settimana spicca la Celebrazione Eucaristica di domani, Domenica 15 Giugno, che sarà presieduta alle ore 11:00, nella basilica concattedrale della Beata Maria Assunta Pallotta, dall’arcivescovo Gianpiero Palmieri. A seguire, come di consueto, si svolgerà la processione lungo le vie della parte antica della città, con l’immagine e la reliquia del Santo Patrono.

Le parole del parroco don Lorenzo Bruni

Don Lorenzo Bruni, parroco delle comunità di Montalto, dichiara: “Torna, come ogni anno, la festa del Patrono a ricordarci l’importanza e la necessità di un’autentica testimonianza di fede e di amore, nella speranza alla quale siamo stati chiamati da Dio.
L’esperienza dell’essere Chiesa, convocata dal Signore in un cammino quotidiano che ci offre la possibilità di entrare in una sempre nuova dimensione spirituale, si arricchisce passo dopo passo di esempi che ci vengono dati come punti di riferimento nel pellegrinaggio terreno: questo è il senso vero e il legame profondo che ci lega a quei fratelli maggiori che le generazioni passate hanno scelto come protettori e custodi delle nostre Comunità cristiane e che in effetti hanno saputo raccogliere da secoli, in unità, grandi e piccoli nella preghiera e nell’affidamento alla provvidenza divina nelle più svariate circostanze della vita.
Proprio ieri Papa Leone ha annunciato la data in cui altri due beati, giovanissimi come il nostro Santo martire Vito, saranno finalmente canonizzati. Questa continua fioritura di virtù cristiane all’interno del popolo santo di Dio ci conforta e ci parla di un progetto molto più ampio delle nostre miserie e dei nostri egoismi: laddove le incertezze e gli affanni del momento presente sembrano rallentare il nostro percorso, Dio nostro Padre si prende cura di tutti i suoi figli, rinsaldando per mezzo dei santi la fiducia nella possibilità di compiere il bene e di vincere con esso le perverse logiche del maligno.
Auguro a tutti i cittadini di vivere in questi giorni di festa un momento di speciale riflessione e di più intima comunione con Dio per il tramite del nostro Santo Patrono. E soprattutto ai giovanissimi Cresimandi auguro di aprirsi al Dono dello Spirito Santo, che il nostro Vescovo invocherà su di loro, con tanta gratitudine e con il desiderio di essere nel mondo di oggi sale e luce secondo l’invito di Gesù”.

La storia di San Vito

San Vito è un martire di giovanissima età, vissuto durante il III secolo d.C. e molto conosciuto in Italia, tanto che ben 11 Comuni portano il suo nome. Numerose città inoltre lo hanno scelto come santo Patrono: oltre a Montalto delle Marche, nella regione marchigiana è patrono anche di Recanati. San Vito fa parte dei 14 Santi Ausiliatori, la cui intercessione veniva considerata particolarmente efficace nelle malattie o per delle specifiche necessità. Egli veniva invocato per scongiurare la letargia, il morso di bestie velenose o idrofobe e la malattia di Huntington, detta anche “ballo di San Vito”. Oggi San Vito è conosciuto come il Patrono di attori, ballerini, danzatori, epilettici e lattonieri. Scopriamo perché!

Nato nel 286 a Mazara del Vallo in una ricca famiglia pagana e poi rimasto orfano della madre, viene affidato ad una nutrice di nome Crescenzia e successivamente al pedagogo Modesto. Entrambi i tutori sono cristiani e lo convertono, facendolo battezzare all’insaputa di suo padre. Il piccolo Vito è molto tenace nella fede e resiste al padre che insistentemente lo spinge ad abiurare. Ad appena 7 anni, comincia a fare prodigi.
Sotto le persecuzioni di Diocleziano, il padre, pur sapendo delle torture e della morte a cui andrà incontro, lo denuncia al preside Valeriano, il quale prima ordina di arrestarlo e poi cerca di farlo abiurare per mezzo di minacce, lusinghe e persino avvalendosi dell’aiuto degli accorati appelli del padre. Ma il ragazzo, vivo esempio di coraggio e fedeltà a Cristo, non rinnega la sua fede. Resosi conto dell’inutilità dell’arresto, il preside Valeriano libera il giovane Vito. Tornato a casa, il padre tenta di farlo sedurre da alcune donne compiacenti, ma Vito è incorruttibile.
Prima che Valeriano lo arresti di nuovo,  un angelo appare a Modesto e gli ordina di partire su una barca con il ragazzo e la nutrice. Giunti sulle coste del Cilento, Vito si incammina verso l’attuale Basilicata, dove prosegue ad operare molti miracoli, al punto da essere considerato un vero e proprio taumaturgo. Non solo: continua ad annunciare la Parola e a portare la sua testimonianza di fede insieme a Crescenzia e Modesto. Ben presto quindi viene rintracciato dai soldati, arrestato e  condotto a Roma direttamente dall’Imperatore Diocleziano.
Dietro il suo arresto ci sarebbe una ragione specifica: la leggenda, infatti,  racconta che l’imperatore, venuto a conoscenza della sua fama di guaritore, vuole mostrargli suo figlio affetto da epilessia, una malattia all’epoca inspiegabile ed impressionante. Vito compie il miracolo e lo guarisce. Il gesto tuttavia non basta a far cambiare idea a Diocleziano, il quale ordina che Vito venga torturato. Ne seguono vicende clamorose. Immerso in un calderone di pece bollente, ne esce illeso. Gettato fra i leoni, anziché essere assalito da loro, li rende mansueti. Appeso, infine, insieme a Modesto e Crescenzia ad un cavalletto, la terra comincia a tremare e gli idoli cadono a terra: lo stesso Diocleziano fugge spaventato. La tortura viene interrotta dalla comparsa di un gruppo di angeli che liberano le tre vittime e le trasportano presso il fiume Sele, sulle cui sponde muoiono per sfinimento. Vito ha soltanto 17 anni.
Sulla sua sepoltura si narra che in un primo momento sia avvenuta presso l’attuale porto di San Vito, frazione di Polignano a Mare (Bari), che ancora oggi venera San Vito come Patrono della città. Successivamente la principessa Fiorenza, ricevuti due miracoli dal Santo, lo trasporta nel “locus marianus” che San Vito le indica in sogno e che corrisponderebbe all’attuale chiesa di San Vito al Sele, in Eboli.

Il programma dei festeggiamenti

Questo il programma dettagliato dei prossimi appuntamenti:

Sabato 14 Giugno 2025
Vigilia della Solennità della santissima Trinità
Ore 18:30, sul Sagrato: accoglienza del Corteo civico che riconsegna la chiave simbolica della Città al santo Patrono
Ore 19:00, presso la Basilica Concattedrale: santa Messa con la partecipazione delle Autorità civili e militari

Domenica 15 Giugno 2025
Solennità della Santissima Trinità
Ore 11:00, presso Basilica Concattedrale: santa Messa solenne del Vescovo S. E. R. Mons. Gianpiero Palmieri, Arcivescovo – Vescovo di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, con il Rito della Confermazione dei giovanissimi di prima superiore
Al termine Processione con l’immagine e la reliquia del santo Patrono lungo le vie della parte antica della Città

Lunedì 16 Giugno 2025
Solennità liturgica di san Vito martire
Ore 19:00, presso Basilica Concattedrale: santa Messa nei secondi Vespri con la partecipazione dei fanciulli della quarta elementare e delle loro Famiglie.

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