Di Roberto Cestarelli

DIOCESI – La Pentecoste è una delle feste più importanti del calendario cristiano, insieme alla Pasqua. In questo giorno, la Chiesa ricorda e celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti nel cenacolo. Come predetto da Gesù, lo Spirito Santo, in forma di lingue di fuoco, scese su di loro trasformandoli da uomini semplici e ignoranti in abili e sapienti oratori. Questo evento è considerato il vero atto di nascita della Chiesa e l’inizio della sua missione.

L’Origine del Termine

Il termine “Pentecoste” deriva dalla parola greca “pentekosté”, che significa “il Cinquantesimo”. Infatti, la Pentecoste si celebra 50 giorni dopo la Pasqua, concludendo il periodo pasquale.

La Celebrazione ad Ascoli Piceno

Anche nella città di Ascoli Piceno si è celebrata la Veglia di Pentecoste, un evento importante per la comunità cristiana locale. La Diocesi, in collaborazione con la Consulta dei Laici e la parrocchia di San Marcello Papa, parroco don Daniele De Angelis, ha organizzato una serata di preghiera e riflessione per ricordare la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli.

La Veglia di Pentecoste

La Veglia è iniziata sabato scorso, alle 20:30, con una solenne processione introitale presieduta dall’ascolano S.E. Cardinale Giuseppe Petrocchi. Il punto di ritrovo era situato nella località Pennile di Sotto, in prossimità della chiesa di S. Marcello, lato est della città, poiché la Cattedrale non era fruibile a causa di importanti lavori di restauro. La processione si è svolta lungo le strade del quartiere, dove erano previste sette tappe, ciascuna dedicata ad un dono dello Spirito Santo.

I lettori delle tappe erano rappresentanti di associazioni laiche, tra cui: Intelletto (Agesci, PlasticFree), Fortezza (Masci, Circolo ADA), Scienza (Unitalsi, Ass.UTL), Sapienza (Rinnovamento dello Spirito, Nardinocchi Bike Academy), Pietà (Cursillos, Centro Carità don Peppe Giuliani), Consiglio (Opera di Maria, Consiglio Pastorale parr. di S.Marcello Papa) e Timor di Dio (Azione Cattolica, Acli, Ass. Bersaglieri). Molti i fedeli che hanno partecipato alla processione, che si è conclusa nella chiesa dove l’alto prelato, con a fianco il cerimoniere Mons. Lino Arcangeli e numerosi sacerdoti, ha introdotto la celebrazione della Pentecoste, invitando alla preghiera assidua e concorde per il dono dello Spirito, forza dei credenti.

L’omelia.

“Nelle varie tappe meditative che hanno scandito il percorso di avvicinamento – ha esordito il Cardinale Giuseppe Petrocchi – già avete avuto modo di ascoltare la parola e le riflessioni sui sette doni dello Spirito Santo. Mi limiterò, quindi, a fissare l’attenzione su due aree tematiche. Il primo ambiente scenico riguarda una stanza del piano superiore dove erano soliti riunirsi gli apostoli, Maria ed alcune donne. Ed è in quella stanza che lo Spirito Santo fa irruzione, manifestandosi sotto forma di lingue di fuoco che, dividendosi, si sono depositate su ciascuno dei presenti”. Ne è seguita una lunga e approfondita spiegazione, che ha aiutato i fedeli a comprendere meglio il significato di questo evento fondamentale nella storia della Chiesa. “Il secondo ambiente scenico è stata la vicina piazza, dove le persone presenti, avendo sentito un fragoroso rumore, si radunarono numerose”. Anche in questo caso, l’alto prelato ne ha dato una dettagliata spiegazione, sottolineando l’importanza della discesa dello Spirito Santo nella vita dei credenti.
Dopo l’omelia, ai fedeli sono stati consegnati dei lumini che sono stati accesi attingendo al cero pasquale, simbolo della luce del Cristo Risorto, cui ha fatto seguito la benedizione a tutti i presenti, con l’aspersione di acqua benedetta, come segno di purificazione e di rinnovamento spirituale.

Un Momento di Riflessione e di Preghiera

La cerimonia, protrattasi per circa un’ora e mezza, prevedeva canti, inviti alla preghiera, letture d’alcuni passi del vangelo, momenti di silenzio e riflessione. Una veglia di preghiera, che ricordava molto quella pasquale, nella quale tutti erano preparati alla solennità della discesa dello Spirito Santo. La chiesa di San Marcello si è trasformata in un cenacolo di preghiera, dove la comunità cristiana locale si è riunita intorno alla persona del Cardinale Giuseppe Petrocchi, per invocare una rinnovata effusione dello Spirito.

La Conclusione della Veglia

La cerimonia, animata dal coro di Pentecoste, costituito prevalentemente da donne, i cui coristi appartengono a movimenti ecclesiali diversi, e diretto da Silvia Sciamanna, si è conclusa con la benedizione solenne, un momento di profonda spiritualità e di comunione tra i presenti. La musica e la preghiera hanno creato un’atmosfera di grande emotività e di raccoglimento, permettendo ai partecipanti di sentirsi uniti nella fede e nella speranza.

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