Il 56,4% dei lavoratori autonomi continua a lavorare dopo aver iniziato a percepire la pensione di anzianità. Lo rivela oggi Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, che mostra con i suoi grafici come il fenomeno sia particolarmente diffuso in Svezia (98,4%), Finlandia (88,0%) e Irlanda (87,7%), mentre sia poco praticato in Spagna (18,2%) e Grecia (20,3%). La percentuale italiana è in linea con la media europea (56,6%). In generale, tuttavia, è il 10,2% dei pensionati (50-74 anni) a continuare a svolgere una qualche forma di lavoro. Tuttavia nel 57% dei casi, i pensionati lavorano con un impiego a tempo parziale. La forbice tra lavoro part-time dei pensionati e lavoro part-time degli occupati è al massimo dell’ampiezza in Croazia, dove i pensionati con part-time sono l’89,4% rispetto al 3,4% dei non pensionati, seguita da Svezia con una differenza di 79 punti percentuali e Belgio con 78. Al fondo della classifica la Bulgaria, dove i lavori part-time pensionati sono il 9,2% e i non pensionati l’1,2%. La differenza minore si registra nei Paesi Bassi, dove il part time è usato dal 57,8% dei pensionati e dal 39,4% dei non pensionati.

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