ACQUAVIVA PICENA – Sabato 31 maggio alle ore 17:30 presso la Sala Consiliare di Acquaviva Picena si è tenuto il convegno “La donna tra sacro e profano, nel Basso Medioevo”.

Relatori sono stati i professori Teodorico Compagnoni e Andrea Viozzi.

Dopo i saluti del sindaco Sante Infriccioli e l’introduzione di Gianni Balloni, presidente Lions Club di San Benedetto del Tronto, il professor Compagnoni ha iniziato affermando che: “Un periodo di tempo di mille anni come è il Medioevo, non può essere giudicato uniformemente. In tanto tempo si sono susseguite scoperte scientifiche, si sono combattute battaglie che hanno cambiato i confini, è giunto il Cristianesimo, sono nati ordini religiosi e nuove filosofie di pensiero, è quindi impossibile catalogare con un unico aggettivo tutto il periodo che viene chiamato “Medioevo”, nel quale tra l’altro, si sono mossi i primi passi per giungere all’età “Moderna”. Il convegno ha parlato soprattutto della donna e della sua condizione nella società, una grande differenza c’era tra coloro che abitavano in Nord Europa e quelle del Centro Sud, le scandinave avevano maggiori libertà, più diritti e rivestivano ruoli che altrove erano prettamente maschili. Nella parte più meridionale dell’Europa con la riscoperta della figura di Sara, moglie di Tobia, il ruolo della donna fu rivalutato, venne considerata in un certo senso come colei che riesce ad avvicinare gli uomini a Dio, ma il suo ruolo rimaneva circoscritto perlopiù tra la conduzione della casa e l’educazione dei figli. Ma alcune donne grazie alla loro determinazione, al loro coraggio, alle proprie capacità e alla propria fede, riuscirono ad affermare il proprio pensiero e a rivestire grandi responsabilità, basti pensare a: santa Caterina da Siena, santa Chiara d’Assisi, santa Ildegarda di Bingen, santa Giovanna d’Arco, Matilde di Canossa, Cristina da Pizzano, Trotula de Ruggiero e molte altre delle quali purtroppo si parla sempre poco.
Il professor Viozzi ha fatto un breve excursus nell’arte pittorica per spiegare come la figura femminile fosse grandemente presente in ogni epoca storica e laddove, nonostante ci fosse una donna di elevata importanza sociale, l’immagine dipinta era visibilmente più piccola di quella maschile presente nella stessa raffigurazione. Andrea Viozzi ha affermato: “Si potrebbe azzardare a dire che l’arte è sempre stata donna, prendiamo ad esempio una raffigurazione risalente all’epoca primitiva dove sono presenti tante mani: recenti studi hanno scoperto che presumibilmente sono femminili. Quindi la donna nella storia ha rivestito sempre un ruolo importante sia come ispiratrice che come pittrice”. Il prof. Viozzi ha poi illustrato innumerevoli opere d’arte pittoriche e scultoree provenienti da tutto il mondo.

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