ARQUATA DEL TRONTO – Si è conclusa, con grande partecipazione di pubblico, la serie di eventi organizzati dall’associazione “Il giardino dei castagni” in occasione della tradizionale festa dei giovanotti in onore della Madonna della Neve, che si è svolta Sabato 31 Maggio e Domenica 1 Giugno 2025 nel piccolo borgo di Faete, ad Arquata del Tronto.
Al centro dei festeggiamenti religiosi la Celebrazione Eucaristica domenicale di ieri, alle ore 9:00, presieduta dal vescovo Gianpiero Palmieri e concelebrata dal parroco don Emmanuel Chemo presso il sagrato della chiesa intitolata alla Madonna delle Neve, a cui la comunità è legata da una tradizione ultrasecolare. Presente anche il primo cittadino arquatano Michele Franchi.
Durante l’omelia mons. Palmieri ha spiegato il significato dell’Ascensione del Signore: “Gesù ha terminato la sua opera di redenzione e siede per sempre accanto al Padre. Con l’Ascensione in cielo si rivela pienamente chi Gesù sia: il figlio di Dio, eterno come il Padre, la Parola di Dio, eterna come il Padre, che si è fatta uomo e che è entrata nel profondo di tutto ciò che è l’abisso dell’uomo, compreso il peccato, compresa la morte, per riportare l’uomo accanto a Dio. Ormai alla destra di Dio non c’è soltanto il figlio di Dio, c’è il figlio di Dio fatto uomo, crocifisso e risorto, c’è il suo corpo umano, non solo la sua anima umana, tutta la sua realtà umana. La meta del nostro cammino è proprio quella di partire da questa terra per salire accanto al Padre. Qui vicino c’è un cimitero. La parola cimitero significa luogo in cui si dorme, un posto bellissimo ma accanto al cielo, dove poter da qui raggiungere l’eternità di Dio”.
Ha poi proseguito il vescovo Gianpiero: “E così Gesù termina la sua opera in questo mondo. Di Lui, ormai rimane soltanto l’azione dello Spirito Santo nel mondo. Gesù risorto non appare più, non si manifesta più visibilmente, perché ormai è arrivato il tempo della Chiesa. Cosa significa questo? Significa che il corpo di Gesù risorto, adesso siamo noi. Tutte le volte che celebriamo la Messa, il Signore ci dona la sua parola, ci dona il pane e il vino, perché diventiamo un solo corpo con Lui. Fin da quando siamo battezzati, siamo un solo corpo con Gesù risorto e con tutta la Chiesa. È come se Gesù risorto ci prendesse, ci abbracciasse, ci afferrasse e, in un’unione quasi nuziale tra noi e Lui, ci dicesse: ‘Tu sei il mio corpo nel mondo. Dovrebbe essere possibile incontrarmi tramite te. E non solo te da solo, ma te insieme ai tuoi fratelli’. Per questo, quando qualcuno è in un cammino di fede, si fa delle domande e cerca di scoprire il volto di Dio, la cosa più bella che possa capitargli è incontrare una comunità cristiana che gli testimonia la fede, facendo sì che questa persona decida di aprirsi al dono della fede. E così incontra Gesù. Perché lo incontra? Perché vuol dire che quella comunità è stata il corpo di Cristo per lui, per lei. Quando noi celebriamo la Messa, non lo facciamo soltanto per un atto di devozione personale. Celebrare la Messa significa dire al Signore, invisibilmente presente mezzo a noi: ‘Ci unisci così fortemente a te, in modo tale che noi ti possiamo dare occhi per poter guardare, voce per parlare agli altri, mani per poterli accarezzare, braccia per poterli consolare, piedi per poter andare loro incontro’. Noi non lo facciamo semplicemente per filantropia. Noi lo facciamo per dare carne a Cristo risorto. Per permettere a Cristo risorto, dandogli un corpo, di agire anche oggi nel mondo, con molta umiltà, in mezzo a tante nostre miserie, ma con la dignità di corpo di Cristo che Gesù stesso ci ha detto“.
Il prelato ha infine concluso la sua omelia con un rinnovato appello alla pace: “Da qui, da questo luogo, il Signore ci dice: ‘Unisciti a me nella fede, nella preghiera, nell’Eucaristia. E io ti riempio del dono dello Spirito, perché tu possa nella vita di tutti i giorni con i tuoi familiari, i tuoi amici, i tuoi compaesani, i tuoi concittadini, con la gente che incontri abitualmente, costruire almeno un po’ di più il Regno di Dio. È per questo che sei al mondo, sai?! È per questo e non per altro che sei al mondo, è per questo che io ti ho messo al mondo’. Ed è bellissimo che Gesù ci dica, come ci dice nel Vangelo: ‘Ecco, Io ti mando dappertutto’. Non importa dove sei, non importa con chi sei, non importa quanto tempo ci stai, ciò che è importante è che lì dove sei, tu annunci il Regno di Dio, che è un Regno di riconciliazione e di perdono. Quello che Gesù sottolinea è il perdono che Dio offre a tutti, per mezzo del sangue di Cristo. E allora noi chiediamo questo al Signore! Preghiamo gli uni gli altri. E preghiamo, in modo particolare ancora una volta, ancora una volta e ancora una volta per la pace“.
Oltre a quelli religiosi, numerosi sono stati anche i festeggiamenti civili che si sono svolti durante lo scorso fine settimana.
Ad aprire gli eventi è stata l’escursione dal titolo “Festival dei borghi rurali della Laga”, che è iniziata alle ore 14:00 presso la chiesa Madonna della Neve e si è conclusa presso la chiesa Madonna dei Santi, dopo aver attraversato ed ammirato il folto bosco di castagneti che sono il segno distintivo di Faete.
I festeggiamenti sono proseguiti nel pomeriggio, alle ore 16:30, con giochi ed attività ludiche per i bambini e una gara di dolci aperta a tutti gli appassionati di pasticceria, senza limiti di età. l’iniziativa, che rappresenta una novità introdotta quest’anno per la prima volta, ha ottenuto un discreto successo. Dodici sono stati i partecipanti, ognuno dei quali ha presentato un dolce artigianale preparato in ambito domestico. A vincere il primo premio è stata la signora Maria Agnese Serra, che ha presentato un gustosissimo Montblanc, un dolce al cucchiaio di marroni, cacao e rum, ricoperto da panna montata.
La giornata di festeggiamenti è entrata poi nel vivo con la seconda edizione del convegno sulla castanicoltura, che si è svolto alle ore 18:00 presso il Centro Polivalente del borgo.
La tavola rotonda, moderata dall’ing. Enrico Forcina, ha registrato la presenza di illustri ospiti: Sergio Murolo, prof. presso Università Politecnica delle Marche, che ha relazionato sulle patologie del castagno e del frutto; Daniele Marconi, videomaker anconetano che ha presentato un video relativo al progetto InKas sul mar dell’inchiostro; Ascenzio Santini, esperto di castanicoltura, che ha approfondito i problemi risolti, emergenti e temuti degli insetti autoctoni e alloctoni; Francesca Di Cola, biologa nutrizionista arquatana, che ha trattato il tema della nutraceutica dei marroni, evidenziando gli effetti benefici delle castagne sulla salute umana. Presenti anche figure istituzionali di rilievo: Andrea Antonini, assessore all’agricoltura Regione Marche; Roberto Gualandri, presidente del Festival culturale dei borghi rurali della Laga; Michele Franchi, Sante Stangoni e Sante Capanna, sindaci rispettivamente dei Comuni di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme e Montegallo.
La serata si è conclusa con la proiezione sul maxi schermo della finale di Champions League presso la Polivalente e l’intrattenimento musicale a cura di Riccardo Turbo 3.
I festeggiamenti sono ripresi Domenica pomeriggio, alle ore 16,30, con la gara di briscola. Ventiquattro le coppie che si sono cimentate nel popolare gioco delle carte. A vincere il primo premio, ovvero due prosciutti interi, sono stati il primo cittadino Michele Franchi e il compagno di gioco Massimo Di Marco. Premi anche alla coppie arrivate seconde, terze e quarte, le quali si sono aggiudicate rispettivamente due lonze, due caciotte e due bottiglie di vino.
I festeggiamenti si sono conclusi in tarda serata con la musica dal vivo degli artisti Gianluca Lalli e Stefano Sanguigni, che hanno proposto al pubblico presente una carrellata di successi dei cantautori italiani più celebri.
Molto soddisfatta la presidente Giovanna Franchi: “L’associazione ‘Il giardino dei castagni’ è nata solo due anni fa con l’intento di portare nuova energia e nuovi slanci nel nostro piccolo borgo. Rispetto alla prima edizione, quest’anno la festa dei giovanotti è stata molto più ricca di eventi e la partecipazione è stata maggiore. Ci auguriamo che la nostra associazione possa crescere sempre di più e che anche nei prossimi anni noi Faetani possiamo mantenere vive e anche rinnovare in meglio le belle tradizioni che abbiamo”.
Foto di Giovanna Franchi ed Emily Chiesa
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