Di Andrea Regimenti

Presentato presso il Salone degli Arazzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy il volume “Pellegrini e spettatori. I Giubilei, il treno, i media”, pubblicato da Giunti. Il libro è frutto di un progetto promosso dalla Fondazione Mac (Memorie audiovisive del cattolicesimo) e dalla Fondazione ferrovie dello Stato italiane. L’opera, curata da Gianluca della Maggiore e Dario Edoardo Viganò, nasce da una ricognizione documentaria estesa condotta presso archivi fotografici, audiovisivi e iconografici italiani e internazionali. Il volume si propone di analizzare in che modo il mezzo ferroviario e i media di massa abbiano modificato, tra Otto e Novecento, il modo in cui il papato ha interpretato e organizzato i Giubilei, e in che misura ciò abbia influito sull’esperienza del pellegrinaggio da parte dei fedeli.

Accanto ai saggi dei due curatori e all’introduzione di Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione Fs, il volume ospita i contributi di Gabriele Ragonesi, Gabriele Romani, Andrea Pepe, David Gargani, Danilo Boriati e Anna Villari. Numerose le immagini, molte delle quali inedite, provenienti dagli archivi della Fondazione FS Italiane, dall’Archivio storico dell’istituto Luce e dall’Archivio apostolico vaticano.

Il libro ricostruisce le principali tappe di una storia articolata, a partire dal Giubileo straordinario del 1933, quando per la prima volta treno e cinema entrarono nel cuore del Vaticano. In quell’occasione furono ultimati i lavori per la costruzione della stazione ferroviaria vaticana e venne istituito un Centro di studi e produzioni cinematografiche in seno alla Santa Sede. Seguono altri momenti significativi: il Giubileo del 1950, il viaggio in treno di Giovanni XXIII ad Assisi alla vigilia del Concilio Vaticano II, gli incontri di Paolo VI con i ferrovieri nei cantieri ferroviari e le Giornate del Ferroviere durante il pontificato di Giovanni Paolo II.

L’opera propone un’interpretazione complessa del rapporto tra la Chiesa cattolica e la modernità, riletta attraverso il filtro dei media e dei trasporti. L’intento dei curatori è anche quello di valorizzare la documentazione visiva e audiovisiva quale strumento essenziale per comprendere l’evoluzione del cattolicesimo contemporaneo e il suo dialogo con la società e la cultura del Novecento.

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