Di Beatrice Testadiferro
MARCHE – Sabato 24 maggio, la comunità regionale dell’Unitalsi si è ritrovata a Loreto per vivere insieme una giornata di amicizia, fede e speranza. In occasione del Giubileo dei Malati, centinaia di partecipanti provenienti da tutta la regione Marche – ma anche dall’Emilia-Romagna, in particolare da Ravenna – si sono riuniti nel santuario lauretano per celebrare un momento di festa e spiritualità.
Presente anche una nutrita delegazione della sottosezione della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto e una rappresentanza della diocesi di Ascoli Piceno.
Numerosi pellegrini sono arrivati in pullman, pulmini, auto, molti dei quali in carrozzina, accompagnati dalle proprie famiglie o da operatori di strutture residenziali e centri diurni. In basilica, i volontari dell’Unitalsi hanno aperto la celebrazione con una solenne processione, portando con fierezza gli stendardi delle varie sottosezioni.
La Santa Messa è stata presieduta da Mons. Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata e presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, affiancato da numerosi sacerdoti, dal delegato pontificio di Loreto Mons. Fabio Dal Cin, dall’assistente nazionale Unitalsi Mons. Rocco Pennacchio e dal vescovo di Jesi Paolo Ricciardi. Presente anche il Vice Presidente nazionale Sabatino Di Serafino.
«Viviamo con gratitudine questo incontro, accompagnati dalla benedizione del Papa», ha detto Mons. Dal Cin nel suo saluto iniziale. «Siete giunti da tanti luoghi della nostra regione e oltre, e saluto anche le tremila persone collegate da casa attraverso i social. La Santa Casa di Loreto vi accoglie con amore e speranza. La presenza di tre vescovi testimonia quanto ognuno di voi stia a cuore alla Chiesa: siete i più vicini a Gesù, perché condividete con Lui la sofferenza. Grazie a tutti coloro che si sono prodigati per questo evento, ai volontari e al personale Unitalsi. E grazie anche a chi ogni giorno vi assiste con dedizione nelle famiglie, nelle case di riposo, negli ospedali. La sofferenza è un peso grande, ma qui, dove Maria ha pronunciato il suo “sì” a Dio, ricordiamo che nessuno è mai solo: Dio è con voi, specialmente nei momenti di prova. La vostra preghiera ha un valore immenso per voi, per i vostri cari e per il mondo intero».
Fin dal mattino, i partecipanti hanno potuto accostarsi al sacramento della riconciliazione e partecipare alla recita del Rosario, guidato da don Stefano Conigli, assistente spirituale regionale dell’Unitalsi. La liturgia è stata animata dal maestro Luigi Del Prete della sottosezione di San Benedetto e da un coro misto, che ha reso solenne e partecipata la celebrazione.
Nell’omelia, Mons. Marconi ha offerto una riflessione ispirata alla vita di San Paolo: «La malattia è sempre una prova dura, che ci priva dei nostri progetti e dei nostri sogni. Gesù non vuole la sofferenza, ma la guarigione. E se la malattia persiste, ci insegna a non perdere la speranza: ci cammina accanto e ci aiuta a trasformare il male in bene, senza lasciarci sopraffare».
Per Giorgia Rinaldi, presidente dell’Unitalsi marchigiana, questa giornata è stata un vero dono: «Siamo tornati ad abbracciarci nel Santuario, sotto lo sguardo di Maria. Abbiamo condiviso il silenzio della preghiera e la gioia dell’incontro. In ogni persona fragile accompagnata con amore, si riflette il volto di Cristo. È questo il nostro valore più profondo: la debolezza, vissuta nella fede e nella comunione, può diventare forza e speranza. Questa giornata ci ha ricordato quanto sia essenziale ritrovarsi insieme, per i malati e per noi volontari».
Anche Marcella Coppa, referente regionale e per la diocesi di Jesi della Pastorale della Salute, ha voluto esprimere la propria gratitudine: «Questo Giubileo dei Malati, promosso dalla Delegazione Pontificia di Loreto e dalla Conferenza Episcopale Marchigiana, è stato un dono per tutti noi. Ringrazio profondamente coloro che, nonostante le difficoltà fisiche, hanno voluto essere presenti, e i volontari che, con dedizione e spirito di servizio, hanno reso possibile la partecipazione di tanti. I vescovi ci hanno donato parole cariche di speranza, e Maria, accogliendoci nella sua Casa, ci ha permesso di testimoniare che la Chiesa, camminando insieme, può essere davvero al servizio dei più fragili».
Rosita Di Salvatore, presidente della sottosezione della diocesi di San Benedetto del Tronto afferma: “Veramente grati per questo Giubileo del malato a Loreto. Sotto lo sguardo di Maria, insieme, camminiamo sicuramente più leggeri. Malati, anziani, volontari e con i nostri giovani siamo certi che la speranza non verrà mai meno”.
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