MARTINSICURO – Oggi, 22 Maggio 2023, giorno in cui la Chiesa fa la memoria liturgica di Santa Rita, a Martinsicuro, presso la piazza dedicata alla Santa di Cascia, verrà celebrata alle ore 21:00 una Santa Messa presieduta dal vescovo Gianpiero Palmieri.
L’occasione speciale è determinata dall’intitolazione della piazza alla santa umbra, un gesto formale ed ufficiale che conferma una devozione popolare già molto sentita: fin dalla sua edificazione, infatti, quello spazio cittadino è sempre stato identificato dai Martinsicuresi con Santa Rita e lo stesso Quartiere porta il nome della Santa.
Queste le parole del parroco don Anselmo Fulgenzi: “Come ogni anno, l’omonimo Comitato di Quartiere, presieduto da Salvatorino Puglia, organizza la festa di Santa Rita. Ogni volta l’ evento raduna moltissimi fedeli e devoti della santa. Stasera a rendere ancora più speciale l’occasione sarà la presenza del nostro vescovo Gianpiero“.
Questo dunque il programma:
Ore 21,00: Santa Messa
A seguire, ore 22,00 circa: scoprimento della lapide dedicata a Santa Rita
A seguire, ore 22,15 circa: processione per le vie del quartiere Santa Rita, in compagnia della Banda Musicale di Ancarano.
Rita, la Santa dei casi impossibili
Nata a Roccaporena (Cascia) nel 1381 secondo la tradizione, Rita, al secolo Margherita Lotti, è figlia unica. Fin dall’adolescenza desidera consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, viene data in sposa al giovane Paolo di Ferdinando di Mancino, un giovane non violento, come descritto in qualche vita, ma uomo d’armi e ghibellino risentito. Rita, quindi, non “ammansisce” affatto Paolo, piuttosto lo aiuta a vivere con una condotta più autenticamente cristiana. Sarà questo il frutto di un amore incondizionato e reciproco, illuminato dalla benedizione divina, che donerà alla coppia due bambini: Giangiacomo e Paolo Maria.
Dopo l’assassinio del marito, probabilmente per mano di alcuni ex-compagni, a causa di rancori passati ed accuse di tradimento, un altro tragico evento segna la vita della giovane donna: la morte dei due figli a causa della peste. Inizia per Margherita un periodo molto duro, in cui avrà a soffrire non solo per la perdita dei suoi affetti più cari, ma anche per l’odio dei parenti del marito che vogliono vendicarsi del suo assassinio e che invece lei, con fortezza cristiana, riesce a riappacificare.
Vedova e sola, in pace con tutti, la giovane donna, a 36 anni, decide di prendere i voti ed entrare nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena in Cascia, realizzando così i suo sogno di gioventù. Vive per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Secondo la tradizione devozionale, il 18 Aprile 1432, la sera del Venerdì Santo, dopo essersi ritirata in preghiera per la Passione di Gesù e dopo aver ascoltato la predica di fra’ Giacomo della Marca (oggi Santo che dà il nome alla Vicaria di cui fanno parte anche le comunità di Martinsicuro), riceve una spina dalla corona del Crocifisso, che le si conficca in fronte. Negli ultimi quindici anni della sua vita porterà sul viso il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso.
Rita muore il 22 Maggio 1457. Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, che ancora oggi è meta di continui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, verrà canonizzata solo il 24 Maggio 1900 da Papa Leone XIII.
Oggi Santa Rita è invocata come santa del perdono e paciera di Cristo. I credenti a lei più devoti la chiamano “la Santa dei casi impossibili“, perché dal giorno della sua morte avrebbe realizzato miracoli prodigiosi. Non a caso è risultata la santa più invocata sui social network durante la pandemia per ottenere una guarigione miracolosa dal Covid-19. La devozione popolare cattolica a lei rivolta è infatti tuttora una delle più diffuse al mondo e, fin dal 1600 e per opera degli agostiniani, è particolarmente radicata, oltre che in Italia, anche in Spagna, Portogallo e America Latina.
Sonia
ottima iniziativa ringrazio i collaboratori per il servizio che offrono. .