(Foot Cisl Lombardia)

Di Daniele Morini

Dalla Cordigliera delle Ande al soglio di Pietro, portando con sé il ricordo di un giorno speciale vissuto a Huari, in Perù, nel febbraio 2020. Il vescovo Giorgio Barbetta, missionario in terra andina da oltre vent’anni, ha rievocato con emozione la sua ordinazione episcopale, celebrata in quella remota cattedrale peruviana, alla presenza di mons. Robert Francis Prevost, oggi Papa Leone XIV. “È una persona molto bella, lo ricordo con affetto in quel giorno della mia ordinazione episcopale – ha raccontato mons. Barbetta, intervistato in occasione della festa di sant’Ubaldo, patrono di Gubbio –.

Non avrei immaginato che sarebbe diventato il nostro Papa. Ha commosso anche me vederlo apparire sul balcone a San Pietro. Spero di poterlo salutare in questi giorni. Sono alla Messa del suo inizio di ministero e prego per lui”.

(Foto Conferenza episcopale peruviana)

Nato in provincia di Sondrio e incardinato nella diocesi di Gubbio, mons. Barbetta ha iniziato la sua missione in Perù nei primi anni Duemila, con l’Operazione Mato Grosso fondata da padre Ugo De Censi, suo compaesano. Nel 2007 è stato nominato rettore del seminario Señor de Pomallucay e, nel 2020, vescovo ausiliare di Huari.

“Fu una giornata molto bella – racconta riferendosi all’11 febbraio 2020 –. C’erano una quindicina di vescovi e lui (mons. Prevost) venne in maniera molto tranquilla, a partecipare all’ordinazione. Chissà, forse anche un po’ incuriosito dal vedere che lavoro si faceva lì in mezzo alle Ande. Fu una presenza discreta e molto bella, non dovuta. Lo fece, credo, proprio per quella persona di comunione che è”.

Un ricordo che diventa augurio per il pontificato appena iniziato: “Posso dire che è davvero una persona di comunione, capace di accompagnare, di un carattere quasi timido – che però è la timidezza degli intelligenti – quelli che sanno tirare fuori il carattere quando serve, quando c’è qualcuno o qualcosa da difendere”.

Mons. Barbetta è tornato a Gubbio per la celebrazione di sant’Ubaldo, concelebrando la messa solenne in Cattedrale con il vescovo Luciano Paolucci Bedini: “Sono contento di essere qui per la festa del patrono, sant’Ubaldo, invitato dal vescovo Luciano, e molto contento di essere in Cattedrale, dove sono stato ordinato sacerdote. Ho passato la Messa pontificale guardandomi intorno, è stato un ‘pieno’ di ricordi. Un pezzo di cuore rimane qua, l’altro pezzo è andato in missione e mi richiama. Tra pochi giorni riparto”. Nella diocesi di Huari, mons. Barbetta è stato ausiliare al fianco del vescovo di origini umbre Ivo Baldi, morto di Covid nel giugno 2021. Oggi è amministratore apostolico e prosegue un intenso lavoro missionario: “È una diocesi molto grande, circa tre volte l’Umbria, con tante montagne e popolazioni in trasformazione. C’è bisogno di accompagnare i cambiamenti epocali, come diceva Papa Francesco. L’educazione, la carità, la formazione dei giovani: questo è ciò che facciamo. E mentre crescono le vocazioni, arriva anche una crisi religiosa, portata dalla modernità. Tante luci, bisogna imparare a distinguere quali fanno luce veramente e quali invece fanno ombra”.

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