DIOCESI – Un momento di preghiera e di condivisione comunitaria si è svolto ieri, mercoledì 13 maggio, alle ore 19:30 presso la Cattedrale Santa Maria della Marina a San Benedetto del Tronto, organizzato dal Centro Famiglia.

L’occasione è stata la Preghiera Mariana per tutte le famiglie, guidata dal Vescovo Gianpiero Palmieri.

La serata ha previsto, dopo la preghiera, anche un momento conviviale: un’opportunità preziosa per ritrovarsi insieme in un clima di fraternità.

Al termine della recita del Santo Rosario, il Vescovo Gianpiero Palmieri ha offerto la propria riflessione: Il Rosario è una preghiera dove gli affetti prendono il sopravvento sui pensieri. Spesso la mente vaga mentre ascoltiamo le parole, mentre si accavallano le richieste, mentre si susseguono le ripetizioni dell’Ave Maria. E proprio queste ripetizioni servono a permettere alla mente di tornare ai ricordi, alle immagini. Lasciano affiorare ciò che emerge spontaneamente dal cuore, senza filtri, in modo che tutto, tutto ciò che scaturisce dal cuore, venga messo davanti al volto di Dio con semplicità.

Ricordo una volta una signora che mi disse: ‘Mannaggia, mi distraggo sempre quando prego il Rosario.’ E io le risposi: ‘Appunto! Il Rosario è fatto apposta per distrarsi.’

È fatto perché si possa lasciar emergere alla mente tutto ciò che vive nel cuore. E tutto ciò che emerge dal cuore — che è la nostra vita — possa essere portato davanti a Dio, diventando oggetto della nostra preghiera, della nostra richiesta di intercessione alla Madonna.

Questo Rosario, dedicato alla speranza, ci ha fatto attraversare tanti temi, che sono passati per la nostra mente e il nostro cuore. Ci siamo chiesti: La mia vita ha senso? Ha un significato? Abbiamo riconosciuto di avere amato, di avere ricevuto e dato amore. Abbiamo scoperto che abbiamo amici veri, che abbiamo vissuto momenti di pace. E allora abbiamo sentito il bisogno di pregare per la pace, come un’urgenza che nasce da dentro, dalla profondità dell’anima.

E poi, tutte le richieste che abbiamo fatto — in particolare la quinta  “Vivo la Speranza nell’aiuto del Signore”— ci hanno ricordato che, quando ci troviamo in un vicolo cieco, gridiamo il nostro bisogno di aiuto al Signore.

Pezzi della nostra vita sono affiorati dal cuore alla mente e sono diventati preghiera, sono diventati richiesta d’aiuto a Dio. Ed ecco che ci è venuta in aiuto Maria.

Gioisci, Maria, piena di grazia, il Signore è con te.’

Lo sappiamo bene: sono le parole dell’angelo. Gioisci, Maria, perché il Signore è con te. Non ti ha ingannata, non ti ha tradita, non ti ha lasciata sola. È stato davvero con te, non ti ha abbandonata, non ti ha delusa. La graziache è l’amore di Dio, che è lo Spirito Santo — è stata con te. Ti ha riempita, ha preso possesso della tua vita. La grazia di Dio ha colmato la tua esistenza al punto da renderla persino feconda, feconda di un Figlio.

E quindi hai potuto gioire, davvero gioire, perché Dio, che ha colmato la tua vita, non ti ha mai ingannata. Sei stata benedetta fra tutte le donne, perché benedetto è il frutto del tuo grembo, il frutto del tuo essere donna, madre.

Santa Maria, Madre di Dio, allora prega per noi peccatori ora:
ora, in questa nostra domanda di senso,
ora, in questo nostro bisogno di essere amati e di amare,
ora, in questo nostro desiderio di amicizia,
ora, in questa nostra sete di pace,
ora, in questo nostro bisogno di te.

E poi prega per noi nell’ora della nostra morte, con uno sguardo che attraversi tutta la vita fino al suo compimento.

Ricordo che nella mia famiglia c’era una zia che recitava il Rosario ogni giorno in chiesa. E noi, da ragazzi impenitenti, da adolescenti, la prendevamo in giro. Ma quando arrivò il giorno del suo funerale, tirando fuori i suoi pensieri e i suoi scritti, ci rendemmo conto che lei aveva preparato la sua morte giorno per giorno, proprio attraverso la recita dell’Ave Maria. E noi sapevamo che in quel Rosario lei pregava sempre per noi. Aveva preparato la sua morte… e forse anche un po’ la nostra.

E questo è prendere sul serio la vita. Questo è prendere sul serio la potenza dell’intercessione. Questo ha significato far parlare il cuore, al di delle idee a volte un po’ strampalate che abbiamo, e mettere tutta la nostra esistenza sotto lo sguardo di Dio. Mettere tutta la vita sotto l’intercessione di Maria.

Ci siamo ritrovati a pregare perché il Signore ci donasse la speranza. Ma la speranza è proprio questo: stare sotto lo sguardo di Dio e chiedere l’intercessione di Maria, perché la speranza è sapere che non siamo soli. Non siamo mai soli.”

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