DIOCESI – Si è svolto Venerdì 9 Maggio 2025, dalle ore 19:30 alle ore 22:30, presso il chiostro di San Francesco in Ascoli Piceno, il Giubileo dei Giovani delle Diocesi del Piceno.
L’iniziativa, dal titolo “Passi di speranza”, ha coinvolto circa 150 giovani dai 14 ai 35 anni ed ha registrato la partecipazione di mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi del Piceno, di don Matteo Calvaresi e don Roberto Traini, rispettivamente direttore e membro dell’Equipe di Pastorale Giovanile per la Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, e di don Luca Censori e don Matteo Mantenuto, rispettivamente direttore e membro dell’Equipe di Pastorale Giovanile per la Diocesi di Ascoli Piceno.
La serata è stata animata dal neonato Coro dei Giovani del Piceno, diretto dal M° Marco Laudi.
“Risorgere e diventare una cosa sola con Lui”
Queste le parole del vescovo Palmieri ai giovani presenti: “Nella tomba di Gesù succede qualcosa di nuovo, di straordinario. La Resurrezione di Gesù, infatti, non è la rianimazione del cadavere di Gesù, come era avvenuto per Lazzaro, che era morto, ma il suo cadavere è stato rianimato. No! La Resurrezione di Gesù è tutta un’altra cosa. Il corpo di Gesù scompare, sparisce. Cosa è successo? È come se Gesù avesse sfondato la porta della morte e fosse entrato per sempre nella vita di Dio. Gesù è il Dio che si è fatto uomo; dal mondo di Dio Gesù viene e ora, sfondando la porta della morte, entra nella vita di Dio. È la prima volta che un uomo sfonda la porta della morte. Nessun uomo ci è riuscito prima. Soltanto Dio fatto uomo, lo fa! La Resurrezione non è un cadavere che si rianima e non è nemmeno il fatto che Gesù ormai sia con me sempre. Cos’è allora la Resurrezione? Papa Benedetto ce lo ha spiegato bene: ci ha detto che, con la Resurrezione, la storia dell’uomo entra in una dimensione nuova, la dimensione di Dio, la dimensione dell’eternità. È come se ci fosse un cielo nuovo, una terra nuova, un uomo nuovo, una donna nuova, per l’eternità. Questo atto di risorgere con Dio e diventare con Lui una cosa sola, come fa Gesù – ci dice la Scrittura – può avvenire già adesso. Adesso! Con il Battesimo, tu sei già morto con Gesù e già vivo con Lui per sempre. Tu non sei fatto per la colpa, tu sei fatto per la vita. Per sempre. Hai già sfondato la porta della morte, sei già entrato nel Regno, sei già entrato nel giorno senza tramonto. Sei già diventato una persona luminosa. Ecco perché nella tomba ci sono due uomini vestiti di bianco. Questo è il nostro cammino: diventare uomini e donne vestiti di bianco, totalmente trasfigurati dalla Luce dello Spirito Santo, totalmente trasformati, fatti nuovi dalla luce di Gesù Risorto. Ed è così, perché, quando noi facciamo cambiare il cuore da Gesù, quando ci facciamo riempire di Spirito Santo e dalla Sua luce, quando indossiamo la veste bianca del Battesimo, quando diventiamo uomini nuovi, ecco che comincia già quaggiù la vita eterna. Quando parla della vita eterna, Gesù non si riferisce al Paradiso. Egli dice: ‘Chi crede in me avrà la vita eterna’. Significa che la vita eterna inizia qui e che è talmente bella che niente la può fermare. Noi allora siamo tutti chiamati a rinascere in Gesù, siamo tutti chiamati a mettere la veste bianca, a diventare uomini e donne nuovi, luminosissimi!“.
“Diventare uomini e donne luminosi, grazie alla Luce del Risorto”
Luce è stata la parola chiave di tutta la serata, non solo nella catechesi del vescovo Gianpiero, ma anche nei momenti successivi. Dopo le riflessioni del prelato, infatti, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di svolgere alcune attività itineranti dislocate in otto luoghi diversi della città, che hanno ospitato altrettanti laboratori, a ciascuno dei quali è stato abbinato un verbo ispirato ad uno dei misteri della Via Lucis. Mentre si spostavano, i ragazzi hanno potuto ammirare le piazze del centro di Ascoli Piceno, resa ancora più affascinante dai riflessi di luce creati sui sanpietrini dalla pioggerellina primaverile caduta pochi minuti prima. Questi i temi e4 le attività dei vari laboratori:
Cenare – Gesù incontra i discepoli di Emmaus:
nella chiesa di San Pietro Martire, i giovani si sono cimentati in un laboratorio diretto da don Luca Censori sulla liturgia vissuta come cena, quindi come esperienza di incontro tra amici, tra fratelli, ispirati dalla cena condivisa dai discepoli di Emmaus.
Incontrare – Gesù si mostra vivo ai discepoli:
nella chiesa dei Santi Vincenzo ed Anastasio, invece, grazie alla guida della prof.ssa Francesca Russo, i ragazzi hanno sperimentato una lectio divina molto particolare, che non hanno solo ascoltato, ma anche vissuto.
Relazionarsi – Gesù si manifesta alla Maddalena:
Presso il monastero di Sant’Onofrio, l’abbadessa madre Sophia Gitahi ha ospitato un dialogo sul tema “Chiesa e femminile”.
Creare – I discepoli trovano il sepolcro vuoto:
al chiostro di San Francesco, poi, il giovane artista ascolano Daniele Antonelli ha proposto un’esperienza di produzione creativa, attraverso il disegno, sul tema dello stupore e della gioia.
Dubitare – Gesù conferma la fede di Tommaso:
al palazzo dei Capitani, presso la Sala della Ragione, il prof. John Libbi ha moderato un dibattito, tra i giovani presenti, sul rapporto tra fede e dubbio, ispirato alle vicende di San Tommaso dopo la Resurrezione.
Sorridere – Gesù affida la missione ai discepoli:
presso la Casa Regina Apostolorum, nella Sala Morgante, il giovane Mirko Marcolini ha raccontato la sua esperienza missionaria in America Latina attraverso l’Oratorio don Bosco e ha fatto divertire i ragazzi presenti, facendo fare loro alcune attività finalizzate a preparare i pacchi da donare agli indigenti. Il laboratorio si è ispirato alla stazione della Via Lucis che ricorda il momento in cui Gesù affida ai discepoli la missione universale.
Sentire – Gesù ascende al cielo:
presso l’Aula Magna dell’Istituto Spontini, il M° Alessandro Cappella ha proposto un laboratorio musicale ispirato al tema dell’Ascensione di Gesù al Cielo.
Essere accolti – Gesù dà il potere di rimettere i peccati:
Nella chiesa Santa Maria della Carità, in piazza Roma, i ragazzi, guidati da don Giuseppe Bianchini, hanno vissuto un laboratorio sull’esperienza della riconciliazione, ispirato alla stazione della Via Lucis che ricorda il momento in cui Gesù conferisce agli apostoli il potere di rimettere i peccati.
“Camminare al fianco di Gesù, l’amico”
Al termine dei vari laboratori, i giovani presenti sono tornati presso il chiostro di San Francesco, dove il vescovo Gianpiero Palmieri ha concluso: “Che bello! Ora c’è l’incontro di tutte le esperienze che abbiamo vissuto questa sera. Sono esperienze d’amore, esperienze che fa Gesù Risorto e che possiamo fare anche noi nella Chiesa. Quando infatti gli uomini si aprono gli uni agli altri, si aprono alla luce della Pasqua, anche se non lo sanno, fanno cose meravigliose! E allora noi ringraziamo il Signore, perché Egli cammina con noi, perché Egli agisce in mezzo a noi, perché Egli ci fa chiedere amore, perché Egli chiede la nostra collaborazione. Facendosi sentire, Gesù Risorto ci coinvolge: ha infatti bisogno delle nostre mani, dei nostri occhi, dei nostri piedi, della nostra voce, delle nostre orecchie. Ha bisogno del nostro corpo, il Signore Risorto, Lui che si fa sentire e agisce in mezzo per mezzo di noi. Noi ormai viviamo la nostra vita uniti da un legame profondo di amicizia con Gesù, l’amico“.
Non è un caso che a tutti i giovani presenti sia stata regalata una cartolina con l’immagine di un’icona del VII sec. che si trova in Francia e che è nota con il nome di “Gesù è l’amico”. Ha spiegato ed esortato il vescovo Gianpiero: “Non è importante chi sia l’amico rappresentato al fianco di Gesù Risorto. Che sia un angelo o un amico, l’importante è che cammini al fianco di Gesù. Anche noi abbiamo bisogno di camminare al Suo fianco con un amico, un’amica, un fratello, una sorella. E anche, se siamo soli, camminiamo ugualmente al Suo fianco, perché anche Lui ha bisogno di noi“.
La serata si è conclusa con una preghiera comunitaria e con i canti gioiosi del Coro dei Giovani del Piceno.
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