ASCOLI PICENO – Dopo la nutrita partecipazione che ha accompagnato le precedenti aperture dedicate all’economia e all’inclusione, nel prossimo fine settimana le Diocesi di Ascoli Piceno e San Benedetto-Ripatransone-Montalto si apprestano a dialogare e condividere riflessioni su un altro tema decisamente attuale.

Si tratta, in questo caso, del lavoro, e non è certo casuale in questo senso la scelta di Comunanza – dove la vicenda Beko sembra finalmente aver conosciuto un lieto fine – come sede ideale della porta della Speranza sul Lavoro, venerdì 16 e sabato 17 maggio sarà protagonista di un ricco programma di approfondimenti, scambi culturali e preghiere presentato in conferenza stampa ad Ascoli con la moderazione di don Giampiero Cinelli.

“Ringrazio tutti gli intervenuti per aver contributo all’organizzazione di questa iniziativa – afferma il vescovo Gianpiero Palmieri – Nell’anno giubilare dedicato alla speranza che non delude (“Spes non Confundit”), abbiamo voluto promuovere iniziative che potessero rilanciare in diversi ambiti il tema della speranza.

Si tratta di buone pratiche utili ad allargare l’orizzonte, ad attivare e catalizzare le energie sociali migliori e ad affrontare problematiche spinti dal desiderio di fare meglio e di costruire il Regno di Dio.

Il tema del lavoro è uno di quelli in cui abbiamo voluto cimentarci. Il recente passato e la questione Beko sembravano far presagire una situazione decisamente complessa con un futuro quantomeno fosco. Ricordo benissimo un incontro con il sindaco in cui si denunciava la gravità della situazione: durante un colloquio personale ci venne l’idea di mandare un’e-mail a Papa Francesco, insieme al vescovo di Siena e al vescovo di Fabriano. Nel giro di un paio di giorni il Papa fissò un appuntamento e dedicò alla questione un passaggio all’interno dell’Angelus della domenica successiva, attenzionando il rischio chiusura della Beko per un territorio già profondamente segnato dalla crisi del 2008 e dal terremoto.

Ecco dunque che un evento in cui ciascuno ha dato il suo contributo e per cui anche il Papa è intervenuto ha spinto a trovare una soluzione. Una delle prospettive che ci riguardano è il cambiamento del lavoro nell’epoca dell’intelligenza artificiale, con un’analisi dei lavori del futuro. Sabato scorso Papa Leone ha evidenziato come a fine Ottocento Leone XIII contribuì a rilanciare la dottrina sociale della chiesa nel periodo della Rivoluzione Industriale, allo stesso modo avverte l’esigenza di rilanciarla alla luce dei cambiamenti imposti dall’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro.

La porta del lavoro è dunque molto importante e interpreta ciò che stiamo vivendo in questo tempo. Vuole parlare ai giovani ma riguarda il mondo del lavoro nel suo complesso, interessando da vicino le Diocesi del Piceno in una preziosa occasione di riflessione che contribuirà a una maggiore coesione del nostro territorio, dove i problemi e le speranze degli uni riguardano tutti”.

Come illustrato da Maria Teresa Ferretti, componente ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro di Ascoli Piceno, la giornata di venerdì 16 maggio si aprirà, a partire dalle ore 9, con le visite guidate di ragazzi e giovani studenti nelle aziende innovative del territorio, dove potranno conoscere più da vicino le buone prassi del mondo del lavoro. A seguire, nel pomeriggio, negli spazi dell’auditorium “Adriano Luzi” andrà in scena una tavola rotonda dal titolo “Le 4 chiavi per il futuro del lavoro”, con un momento di confronto e testimonianza tra professionisti dell’educazione e della sociologia e rappresentanti dell’associazionismo. Per una porta da aprire, ovviamente, occorrono delle parole “chiave” da affidare alla comunità locale e ai più giovani: abitare, accompagnare, appassionarsi, animare.

Nella giornata di sabato 17 maggio, invece, dalle ore 9,30 alle ore 18, nella piazza 4 Novembre di Comunanza verrà allestito un villaggio delle buone pratiche associative e lavorative in chiave innovativa, con laboratori di applicazione di intelligenza artificiale e confronti con esperti in diversi campi. A chiudere il cerchio sulla porta della speranza dedicata al lavoro sarà la Santa Messa, in programma alle ore 18, presieduta dal Vescovo Gianpiero Palmieri.

“Ringrazio monsignor Palmieri non solo per l’iniziativa, ma anche per averci accompagnato in questo percorso che ha conosciuto momenti particolarmente duri e accesi – dichiara Domenico Sacconi, sindaco di Comunanza – Sono certo che la Chiesa ci abbia aiutato. Insieme ai sindaci coinvolti, la testimonianza a Roma con il Pontefice ha fatto la differenza. Nonostante le molte sollecitazioni, l’azienda fino a quel momento non aveva dato alcun segnale di apertura, ma poi ha compreso che la questione aveva assunto un’importanza vitale per il nostro entroterra. Parlare lo stesso linguaggio aiuta a trasformare la speranza in realtà.

Questa bellissima iniziativa si inserisce in un momento di rapida trasformazione, in cui la questione Beko deve farci riflettere sul futuro e sull’importanza della passione, aprendo a un nuovo modo di ragionare. Il lavoro porta a una maggiore solidarietà e a contrastare le difficoltà sociali, e i benefici vanno ben oltre il piano economico”.

Grande soddisfazione espressa anche da Alessia Cicconi, dirigente ISC dei Sibillini e componente ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro di Ascoli Piceno.

“Sicuramente il coinvolgimento della scuola conferma una visione che va oltre la singola iniziativa – afferma – La cosa peggiore che una comunità può fare è togliere la speranza per il futuro ai giovani. Il coinvolgimento consente di mostrare una comunità viva e una rete solida. Abbiamo avuto la disponibilità di 4 aziende che andremo a visitare con la scuola secondaria di primo grado, che comprende anche Force e Montefalcone Appennino, raccogliendo alunni di Montemonaco, Montelparo e Smerillo.

“Si sta imboccando la giusta strada – conferma Franco Veccia, direttore Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di S Benedetto-Ripatransone-Montalto e direttore regionale Pastorale Sociale e del Lavoro – La sinergia tra istituzione, associazioni, parrocchie e realtà che cercano di portare unità in un territorio consente di creare una vera e propria ricchezza per la comunità locale. Da 40 anni accompagno i giovani nei campiscuola e posso dire che questo territorio ha arricchito le persone di spiritualità e valori umani.

Sappiamo che le realtà collinari stanno vivendo un momento di spopolamento, ma dobbiamo aiutarci a costruire un futuro e il lavoro è una chiave importante per dare speranza”.

Il vescovo Gianpiero Palmieri, Maria Teresa Ferretti, Franco Veccia, Alessia Cicconi, Domenico Sacconi e don Giampiero Cinelli in conferenza stampa

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1 commento

  • tarcisio pucci
    13/05/2025 alle 17:33

    "La cosa peggiore che una comunità può fare è togliere la speranza per il futuro ai giovani" Purtroppo la speranza per il futuro, ai giovani è stata tolta da un pezzo, sia per la complessità cercata e voluta nell'inestricabile jungla di leggi e regolamenti, che di fatto rende impossibile a un giovane privo di un retroterra famigliare economico e sociale (buone conoscenze) di mettere a terra una idea un progetto, una qualsivoglia idea imprenditoriale, sia dai finanziamenti a pioggia elargiti a casaccio da governi regioni o comuni di ogni colore e ideologia politica. Tanto abbiamo spento le speranze giovanili che sappiamo solo proporre loro una vita da dipendente spesso precario sempre se va bene, tutto con la complicità spero inconsapevole della Scuola e delle istituzioni, oltre a quella più che interessata dei mass media. Un onesto esame di coscienza da parte di tutti noi sarebbe più che doveroso

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