
Di Riccardo Benotti
“È un grande momento per Chicago, per gli Stati Uniti e per il mondo intero con l’elezione di Papa Leone XIV”. Padre Gregory Sakowicz è il rettore della cattedrale del Santo Nome di Chicago, simbolo della fede cattolica nella città e sede dell’arcidiocesi. Un luogo di culto centrale per migliaia di fedeli, cuore pulsante delle celebrazioni e delle iniziative pastorali. È ancora meravigliato dall’elezione di un figlio della città che ha percorso un lungo cammino di fede e missione: “Il desiderio di diventare sacerdote è nato in lui fin dai primi anni di scuola, alla St. Mary of the Assumption Parish, nel South Side di Chicago. I suoi genitori, cattolici devoti, lo hanno sempre sostenuto nella vocazione. Le sue radici affondano lì, in quell’angolo di comunità che lo ha visto crescere e fiorire”.
St. Mary of the Assumption Parish
La St. Mary of the Assumption Parish è una delle parrocchie storiche di Chicago, punto di riferimento per la comunità cattolica del South Side. Fondata nel 1886 nel quartiere di Riverdale, comprendeva anche una scuola elementare cattolica, frequentata dallo stesso Robert Prevost. La scuola è stata inizialmente gestita dalle Poor Handmaids of Jesus Christ e successivamente dalle Sisters of Christian Charity. L’istituto, insieme alla chiesa, rappresentava il cuore pulsante della comunità. Prevost cantava nel coro e serviva come chierichetto, diplomandosi nel 1969. La scuola e la parrocchia sono rimaste attive fino al 2011, anno in cui sono state chiuse e integrate nella Queen of Apostles Church.

(Foto Midwest Augustinian Province of Our Mother of Good Counsel)
L’annuncio e la reazione dei fedeli
L’annuncio della sua elezione è stato accolto con grande emozione tra i fedeli della cattedrale. “Ero davanti alla televisione alle 11.15 del mattino, ora di Chicago. Ho visto il fumo bianco, ma ancora non sapevamo chi fosse il nuovo Papa. Poi, nel corso della messa di mezzogiorno, una parrocchiana si è avvicinata al momento della Comunione e mi ha sussurrato:
“Padre Greg, il nuovo Papa è il card. Robert Prevost di Chicago. Ha scelto il nome Leone XIV”.
Ho annunciato la notizia alla fine della messa e l’intera assemblea è esplosa in un applauso commosso. C’erano lacrime negli occhi dei presenti”.
L’emozione si è estesa rapidamente per le strade di Chicago. I fedeli si sono riuniti fuori dalla cattedrale del Santo Nome di Chicago, recitando preghiere spontanee e ringraziando per un Papa che porta nel cuore le radici della città. “Abbiamo sempre sentito che aveva qualcosa di speciale. È uno di noi e ora è il nostro Papa”, afferma commossa una parrocchiana presente alla celebrazione.
- (Foto ANSA/SIR)
- (Foto ANSA/SIR)
Il legame con Chicago e la scelta del nome
Il legame con Chicago rimane forte, anche se Sakowicz sottolinea come il nuovo Pontefice sia ora il pastore di 1,5 miliardi di cattolici nel mondo. “Quando ho sentito il nome Leone XIV, ho capito subito che c’era un significato profondo. Papa Leone XIII, tra il 1878 e il 1903, ha segnato la storia con l’enciclica Rerum Novarum, un testo fondamentale sui diritti dei lavoratori e la giustizia sociale. Non è un caso che Robert Prevost abbia scelto quel nome:
l’esperienza tra i poveri del Perù sarà una guida per il suo pontificato. Sarà una voce per i poveri, per i migranti, per i diritti umani”.
La scelta del nome evoca una memoria storica importante. Leone XIII, ricordato per il coraggio nel parlare di giustizia sociale, è stato un punto di riferimento per la dottrina sociale della Chiesa. “Leone XIV si inserisce in quella scia, con uno sguardo particolare per i più deboli e gli emarginati”, spiega ancora Sakowicz.
Un aneddoto curioso racconta anche un lato più intimo di Leone XIV, quello legato alla passione per il baseball. “A Chicago ci sono due squadre: i White Sox e i Cubs. Uno dei primi interrogativi era se fosse un tifoso dei Cubs o dei White Sox. La risposta è arrivata dal fratello John, che vive ancora nel South Side: ‘Nostra madre era tifosa dei Cubs, nostro padre dei St. Louis Cardinals, ma mio fratello Robert era un accanito sostenitore dei White Sox’. Un dettaglio che forse meglio di altri racconta il legame indissolubile con la sua città”.
Con lo sguardo proiettato al mondo ma il cuore legato alle sue radici, Leone XIV si appresta a guidare la Chiesa con lo stesso spirito di servizio che lo ha contraddistinto nel corso della sua vita. Un pontefice per il mondo intero, ma con Chicago sempre nel cuore.
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