SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mattinata molto intensa e proficua quella di ieri, 8 Maggio 2025, per gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Filippo Buscemi di San Benedetto del Tronto, che ha ospitato l’evento finale del progetto itinerante “Come ti cucino il Bio”.
L’iniziativa, promossa dalla Regione Marche, ha coinvolto otto Istituti Alberghieri e numerosi Comuni marchigiani con l’intento di incentivare la cultura della sana educazione alimentare e il consumo di prodotti biologici nelle mense scolastiche delle Scuole Primarie e dell’Infanzia.

L’appuntamento al Buscemi, che è stato moderato dal giornalista Marco Sprecacè, ha registrato la partecipazione dell’assessore regionale con delega all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, che ha dato impulso all’iniziativa, finanziando il progetto con fondi ministeriali e regionali, e dei rappresentanti dei Comuni di Fermo, Porto San Giorgio e Potenza Picena, i quali hanno accompagnato gli chef delle loro mense scolastiche che si sono cimentati in cucina, preparando dei gustosi menu con prodotti biologici.
Presenti anche alcuni ospiti del Centro Biancazzurro di San Benedetto del Tronto, che tra le attività laboratoriali e ricreative propone anche la cura di un orto biologico, e una rappresentanza della Società Cooperativa Sociale Virtus Coop, che ha organizzato e curato l’evento, costituita da Chiara Stipa, Mara Esposto e Martina Ioime.

Il valore del cibo biologico nelle mense scolastiche

La mattinata si è aperta con l’intervento di due esperte professioniste sul valore del cibo biologico nelle mense scolastiche.
La dott.ssa Silvia Pagliarini, biologa nutrizionista, ha illustrato gli effetti benefici della dieta mediterranea nello sviluppo psicofisico dei ragazzi.
La dott.ssa Lisa Di Dino, dietista della Vivenda S.p.a., l’azienda del Gruppo “La Cascina Cooperativa” che si occupa di ristorazione collettiva, ha invece testimoniato l’esperienza del Comune di Ascoli Piceno, spiegando come le mense scolastiche del territorio utilizzino i prodotti biologici.

Il biologico nei ristoranti e nelle mense

L’evento è proseguito con il talk “Il biologico nei ristoranti e nelle mense”, durante il quale il giornalista Sprecacè ha dialogato con quattro illustri ospiti.
La dott.ssa Cristina Murri, coordinatrice del Biodistretto Picenum, ha affermato la “necessità di arricchire il paniere biologico”. “È essenziale – ha detto agli studenti presenti – far conoscere alle persone prodotti buoni. Il biologico non è un farmaco che si usa all’occorrenza. Altrimenti uno lo acquista una volta e poi mai più. Al contrario, se è buono, lo si acquista di nuovo. È importante che il vostro commensale possa apprezzarlo. E un buon prodotto dà un buon risultato!”.
Lo chef stellato de “Il TiglioEnrico Mazzaroni, che lo scorso Novembre 2024 ha confermato la Stella Michelin e ha ricevuto anche la Stella Verde conferita ai ristoranti che si distinguono per la sostenibilità ambientale, ha affermato: “Un buon prodotto è un prodotto salutare. Spesso, quando andiamo nei supermercati i prodotti biologici sono tutti raggruppati su uno scaffale, con confezioni mediamente più brutte e con prezzi più alti; pertanto molti finiscono per acquistare qualcosa di più accattivante o di più economico, ma certamente non salutare. Questo è sbagliatissimo. Vi indico allora tre consigli per far bene la spesa e cucinare bene: il primo passo è selezionare il prodotto fatto crescere bene; il secondo è seguire la stagionalità; infine, come cuoco, posso suggerire a chi lavora in cucina di restituire la materia prima nel modo più semplice possibile. Voi mi direte che un cuoco debba arricchire, ma io vi dico che la sovrabbondanza degli ultimi anni è andata a scapito del gusto. Se hai una splendida materia prima, basta poco per renderla nuova o eccellente tanto da stimolare il palato del commensale”.
Daniele Ciabattoni, titolare dell’azienda “Grano Società Agricola”, ha coinvolto gli studenti ponendo loro un interrogativo: “Cosa è maggiormente nutriente: una carota, una patata o un cavolfiore? La risposta giusta è che dipende da come siano stati coltivati certi prodotti. Oggi viviamo in un mondo complesso, ma sentiamo fortemente l’esigenza di tornare alla semplicità. Io, ad esempio, faccio il contadino, annuso la terra. Voglio dire che, per progredire, non occorre solo investire denaro ed acquistare strumenti tecnologici avanzati, bensì siamo chiamati a riconnetterci con la terra, mettendo in campo la nostra passione, il nostro impegno, il nostro amore per la natura. Per fare questo, per poter andare avanti, non si può combattere il passato, bensì è necessario abbracciarlo. Faccio un esempio. I nostri nonni dicevano: ‘Il pane di ieri è buono domani’. Un proverbio semplice, che però contiene una grande verità: il pane deve riposare. Ecco allora che il nostro compito è utilizzare le conoscenze di chi ci ha preceduto”. In merito poi ai vari adempimenti burocratici che un’azienda deve affrontare per certificare i propri prodotti biologici, ha aggiunto: “Siamo in attesa che il sistema cambi e si capovolga completamente. Perché a certificare devo essere io che lavoro bene? È chi usa veleni, chi avvelena i prodotti naturali, che dovrebbe autodichiararsi”.
Francesco Torquati, socio della catena di supermercati “Giorno per giorno bio” che seleziona i migliori prodotti biologici promuovendo una spesa sana e consapevole, ha infine concluso: “Noi ci auguriamo che in futuro l’agricoltura sia tutta sostenibile e quindi funzioni al contrario di come è ora. La vera svolta sarebbe invertire il sistema, come ha detto Daniele Ciabattoni, e – aggiungo – trovare nel territorio i prodotti da utilizzare come materie prime nei ristoranti e nei locali della zona, cosi da conoscerne la filiera ed alimentare il benessere delle aziende locali. Ad oggi, però, non è così ed è quindi necessario un ente che ci tuteli. Sono molto orgoglioso del lavoro sociale che svolgiamo nella ricerca delle filiere e nella tutela dei nostri prodotti e quindi, in definitiva della cura dei consumatori finali che siamo tutti noi”.

Dalla teoria alla pratica: gli studenti e gli chef delle mense scolastiche all’opera

La terza parte dell’incontro è stata caratterizzata dall’attività dimostrativa degli studenti e degli chef all’opera, i quali sono si cimentati in tre menu gustosi, salutari e creativi, che sono stati giudicati da una giuria di venti persone, composta dai relatori della mattinata, da esperti di cucina e prodotti biologici, docenti dell’istituto, giornalisti ed utenti finali: tra i giurati, infatti, ha avuto un ruolo determinante il piccolo Mario Pennesi, in rappresentanza degli alunni delle Scuole Primarie e dell’Infanzia che saranno i veri destinatari di questi menu biologici.

Per il Comune di Fermo è intervenuta, accompagnata dalla funzionaria Ida Imperato, la chef Nadia Pieroni, che ha sostituito lo chef della mensa scolastica Simone Cipollari, impossibilitato a partecipare per motivi di salute. Questi i piatti del menu presentato dalla chef Pieroni: risotto primaverile con fave, piselli e carciofi; uova in trippa; frecantò di verdure (n.d.r. ratatouille).

Per il Comune di Porto San Giorgio ha partecipato lo chef della mensa scolastica, Abdel Jalil Belkhaoua, accompagnato da Emanuela Ceroni, funzionaria del Comune, e da Francesca Menconi, in rappresentanza dell’azienda San Giorgio Distribuzione Servizi che gestisce il servizio mensa per il Comune. Il giovane Belkhaoua ha presentato i seguenti piatti: pesto di zucchine alla mediterranea; tortino di lenticchie e limone; insalata di finocchi, carote e kiwi.

Per il Comune di Potenza Picena, infine, hanno preso parte all’evento le chef della mensa scolastica Cristina Taddei ed Enelia Patrignani che hanno preparato ravioli al profumo di agrumi, polpette fior di nuvola e parmigiana scomposta.

Il pranzo, consumato nella splendida cornice della Sala Galiè con vista sul mare, è stata un viaggio nel gusto, all’insegna dell’originalità e dell’inclusione: i menu preparati, infatti, oltre che essere ben bilanciati dal punto di vista nutrizionale, sono stati molti innovativi, valorizzando le eccellenze biologiche marchigiane ed abbinando in maniera armonica gli ingredienti, così da fornire piatti gustosi che al contempi rispettassero le diverse culture e tradizioni.

Le dichiarazioni dei presenti

L’assessore Andrea Maria Antonini dichiara: “L’incontro al Buscemi è stata un’ulteriore occasione per ribadire che un’educazione alimentare più consapevole e sostenibile, soprattutto fra le giovani generazioni, ha effetti positivi sull’intera comunità a livello di spese, di servizi e di interventi per la cittadinanza. Questo progetto itinerante è stato fortemente voluto per favorire la transizione verso un sistema alimentare più equo, sano e coerente con la dieta mediterranea e con il rispetto dell’ambiente, un tema che negli anni si sta facendo sempre più urgente. La nostra regione è da sempre una delle più sensibili ed attente: non è un caso che i nostri prodotti biologici siano tra i più apprezzati e rinomati a livello nazionale ed internazionale”.

Il dirigente scolastico Vincenzo Moretti afferma: “Il nostro Istituto è stato lieto di partecipare al progetto, ospitando l’evento e prendendo parte in maniera attiva alla realizzazione dei menu. Ringrazio tutti: gli organizzatori, i relatori, i docenti e soprattutto gli studenti, che sempre mettono in campo competenza, professionalità e passione. La sinergia che si crea ogni volta tra studenti, maestranze e produttori è un tesoro prezioso per tutta la comunità, non solo quella scolastica”.

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