L’annuncio dell’intensificazione dell’offensiva e dell’occupazione di nuovi territori da parte dell’esercito israeliano è fonte di preoccupazione per ActionAid che aderisce alla mobilitazione social del 9 maggio “L’ultimo giorno di Gaza – L’Europa contro il genocidio”.

“Un tale piano – dichiara ActionAid – non solo rischia di escludere centinaia di migliaia di Palestinesi a Gaza dall’accesso ad aiuti vitali – in un momento in cui la fame è già diffusa e peggiora di giorno in giorno – ma costituirebbe anche un pericoloso precedente a livello globale, minando standard umanitari consolidati da tempo”.

I leader mondiali – raccomanda ActionAid – devono far rispettare il diritto internazionale umanitario ed esigere l’ingresso immediato degli aiuti a Gaza, respingere con fermezza qualsiasi piano che punti a controllare o militarizzare la distribuzione degli aiuti e rifiutare qualsiasi forma di coinvolgimento, che sia finanziario, logistico o diplomatico”.

È inoltre assolutamente inaccettabile – ribadisce ActionAid – che una delle parti coinvolte nel conflitto possa decidere chi riceve gli aiuti, così come quando, dove – e se – questi vengano distribuiti. Ciò rappresenta una violazione dei principi fondamentali dell’azione umanitaria: imparzialità, neutralità e indipendenza”. I danni causati dalla guerra in quel territorio sulle famiglie ed i bambini, per ActionAid, “interpellano l’Europa a non restare spettatrice, ma ad alzare la voce contro le ingiustizie commesse sugli innocenti”.

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