“Continuate a dire la verità e a trattare ogni essere umano con dignità”. È l’invito rivolto dall’arcivescovo Timothy Broglio, presidente della Conferenza episcopale statunitense (Usccb), ai leader religiosi ucraini accolti a Washington il 1° maggio. L’incontro, promosso come gesto di solidarietà con il popolo ucraino, ha visto la partecipazione di una delegazione del Consiglio ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose (Uccro), composta da rappresentanti cristiani, ebrei e musulmani.
I delegati hanno denunciato “i bombardamenti indiscriminati delle chiese, la deportazione illegale dei bambini ucraini in Russia e la persecuzione religiosa nei territori occupati”. Mons. Vitaliy Kryvytskyi, vescovo di Kyiv-Žytomyr, ha dichiarato: “Abbiamo davvero sentito la solidarietà della Chiesa negli Stati Uniti e non cessiamo di pregare per voi. Ora chiediamo alla Chiesa di essere dalla parte della verità e di non permettere che prevalga una narrazione falsa nel clima politico attuale. Per noi è ‘guerra’, non un ‘conflitto’. Questo è un esempio di come vediamo che le cose sono cambiate”. L’arcivescovo Broglio ha esortato a “dire la verità, anche quando non è politicamente conveniente, rispettare i diritti umani fondamentali e trattare ogni persona con dignità, anche i prigionieri di guerra russi”. Per il pastore battista Igor Bandura, “la preghiera è l’arma più potente”.
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