Il programma maltese di cittadinanza tramite investimento è contrario al diritto dell’Unione: così dice la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea rispetto alla norma in vigore a Malta per cui dietro pagamento chiunque può diventare cittadino dell’isola (con libero accesso quindi all’Ue). Secondo la Corte “l’acquisizione della cittadinanza dell’Unione non può risultare da una transazione commerciale”. È vero che sono i singoli Stati membri a definire i requisiti con cui si acquisisce o si perde la cittadinanza, dice la Corte, ma ciò deve avvenire “nel rispetto del diritto dell’Unione”, vale a dire, sulla base di “un rapporto specifico di solidarietà, lealtà e reciprocità dei diritti e dei doveri tra lo Stato e i suoi cittadini”. Invece la cittadinanza concessa come contropartita di investimenti o pagamenti, così come prevede la norma in vigore dal 2020 a Malta, rappresenta “una violazione delle norme relative alla cittadinanza dell’Unione e del principio di leale cooperazione”.
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