DIOCESI – Riflessione e condivisione, due elementi cardine del suggestivo Ex Seminario di Carpineto, segnano l’avvio del pellegrinaggio giubilare della Vicaria del Marino della Diocesi di Ascoli Piceno.

Nel pomeriggio di sabato 8 marzo, un’affollatissima cappella di Santa Maria della Perseveranza, negli spazi del Seminario, ha accolto decine di fedeli che, rispondendo con entusiasmo all’invito del Vescovo Gianpiero Palmieri, si sono ritrovati per prendere parte al cammino verso l’Eremo di San Marco, uno dei quattro “luoghi del perdono” individuati in concomitanza con l’Anno Giubilare in corso.

A dare il via al cammino della Diocesi di Ascoli Piceno, svolto al fianco della Diocesi di San Benedetto-Ripatransone-Montalto e della comunità cristiana di tutto il mondo, è la memoria del battesimo, punto di partenza ideale di un’identità spirituale da coltivare giorno dopo giorno, rievocata all’inizio di una celebrazione particolarmente intensa e partecipata.

Attraverso il rinnovo delle promesse battesimali e l’accensione delle “lampade della fede” come professione, la Vicaria del Marino intona “Pellegrini di speranza”, inno del Giubileo 2025 e intraprende un cammino che passa dalla memoria del battesimo alla liturgia penitenziale, fino alla liturgia della parola ispirata dalle scritture di San Giovanni Apostolo nell’Apocalisse, nel celebre passaggio dedicato all’Agnello immolato che spezza i sigilli per svelare il senso della nostra vita, e del Vangelo di Luca.

«Il pellegrinaggio giubilare ha quattro tappe, che tutti siamo chiamati a vivere attraverso i luoghi del perdono – ricorda il Vescovo Gianpiero rivolgendosi ai presenti – Il primo passaggio è il cammino. Nel pellegrinaggio giubilare, mentre cammino, rifletto sulla mia vita. Non è un semplice esame di coscienza: mi fermo e guardo la mia vita, con tutto ciò che di bene e di peccato questa mia vita mi consegna. Non tutto ci è chiaro: per questo motivo, cammino e rifletto sulla mia esistenza e sul mio rapporto con il Signore.

Solo l’Agnello immolato ha il potere di spezzare i sigilli e svelare il senso del libro della nostra vita. Scopriremo, camminando, che chi ci può svelare il senso profondo della nostra esistenza è il Cristo risorto. Andando avanti, ogni giorno scopriamo che nella vita alcune cose sono più importanti di altre. La seconda tappa è costituita dalla memoria del battesimo e dalla professione di fede. Attraverso la lampada della fede, rifletto su chi sono, sulla mia sostanza profonda.

Tu, o Dio, che sei l’Agnello sgozzato, ma in piedi e sul trono, sei venuto a prendermi e salvarmi dalle strade sbagliate. Sei stato per me il buon pastore. Ed ecco che possiamo vivere la terza tappa, il sacramento della riconciliazione. Il nostro sguardo punta allo sguardo di Dio, che è su di me. Dio ci dice “Ti amo, sei mio figlio, senti la grandezza del mio amore, che ti spacca il cuore, rialzati in piedi e senza piangerti addosso riprendi il tuo cammino”. Il senso di colpa è sterile e narcisistico, invece il senso del peccato è sentirsi molto amati».

Al termine della celebrazione, i sacerdoti della Vicaria si sono messi a disposizione dei presenti per le Confessioni, dando priorità agli Scout del Clan “Sonia Paci” della Comunità Scout Folignano 1, veri e propri animatori del pellegrinaggio all’Eremo di San Marco.

Con grande dedizione, infatti, su indicazione del Vescovo Gianpiero i giovani scout di Folignano hanno curato la preparazione e l’allestimento di un pellegrinaggio “ecologico”, installando 12 pannelli in legno da consultare e ammirare lungo il cammino verso l’Eremo. Messaggi brevi ed essenziali, ma estremamente profondi, in grado di far riflettere nel segno della speranza – tema del Giubileo esaltato nel primo pannello – e dell’ecologia. In questo senso, i pannelli preparati dai giovani Scout con il sostegno di don Francesco Fulvi e don Joseph Katembwe, rispettivamente parroci di Villa Pigna e Folignano, resteranno per tutto l’anno lungo il percorso e aiuteranno i pellegrini  a riflettere sull’impegno ecologico a cui Papa Francesco ci ha esortato in più occasioni, specialmente attraverso la sua enciclica “Laudato Si’”.

Alle 17, terminata le Confessioni, il vescovo Gianpiero ha accompagnato i fedeli nel giardino del Seminario per un intenso momento di raccoglimento e preghiera, nel corso del quale i presenti hanno avuto l’opportunità di riflettere sulla responsabilità di ogni cristiano verso il Creato e sugli impegni di natura ecologica che ciascuno è chiamato ad assumersi.

Alza gli occhi, muoviti col vento, serra il passo” recita l’inno del Giubileo: con questo spirito, nel frattempo, i pellegrini si sono diretti alla volta della chiesa di Piagge, con don Francesco Mangani a guidare i fedeli fino all’Eremo in un percorso di meditazione sulla bellezza e sulla cura del Creato.

 

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