
Di Chiara Biagioni
(da Kharkiv) “A livello internazionale nessuno si preoccupa veramente delle persone. Sembra che tutto giri attorno al business. Ma dove c’è business non c’è la giustizia, solo convenienza e guadagni. Per questo sono molto preoccupato. Ci sentiamo come merce di scambio”. A parlare è il vescovo di Kharkiv-Zaporizhzhia dei Latini, mons. Pavlo Honcharuk. “Mi è capitato di seppellire in un cimitero una mamma che teneva tra le sue braccia il suo bambino. Gli operatori ci hanno detto di non essere riusciti a staccarli perché erano bruciati insieme”. Questo è il “volto” vero della guerra.

Kharkiv, delegazione del Mean in preghiera nella Cattedrale di San Nicola (foto Biagioni)
Eccellenza, qual è la situazione ad Kharkiv in questo momento?
Siamo sotto continuo bombardamento e la situazione in città non è né stabile né sicura. La gente vive sotto tensione ed è molto impaurita. Ma siamo preoccupati delle ultime notizie che ci arrivano dalla comunità internazionale.
Se potesse parlare ai grandi leader mondiali, cosa direbbe loro?
Il sangue innocente chiede giustizia. Loro hanno il potere ma devono fare i conti con la propria coscienza e con il destino dei popoli. Per questo, quando preghiamo, chiediamo che i cuori dei potenti si convertano al timore di Dio, alla saggezza e al coraggio.
La gente qui cosa chiede?
Hanno paura di morire. E di morire non per una morte veloce, ma lenta. Temono di essere distrutti, piano piano, poco alla volta, tutti quanti.
Come si vive in questo clima la Quaresima?
La Quaresima ci aiuta ad aprire e sentire la voce del cuore. Ed è un cuore, il nostro, che sta gridando a Dio, come fa un bambino che ha paura e grida al Padre. La nostra speranza è che questo tempo di preghiera possa rafforzare il nostro cuore e renderlo più forte per superare le difficoltà e sopravvivere a questi momenti così bui che stiamo vivendo oggi. La vera forza del cuore è l’amore di Dio e le persone forti sono coloro che hanno un cuore grande.
Qual è la sua speranza?
La nostra speranza è in Dio. La nostra speranza è la vera pace. Una pace libera perché non ha paura. È la paura che blocca le buone azioni. È la paura che blocca le azioni giuste. È la paura che impedisce di fare un passo verso l’altro e di avere misericordia. Un germe di questa pace noi la vediamo già qui in Ucraina.
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