GROTTAMMARE – “Ci ritroviamo qui, come famiglia di Giuseppe, come famiglia Caritas e come famiglia ecclesiale, per accompagnarlo in questo momento.”
Con queste parole, il Vescovo Gianpiero Palmieri ha aperto la celebrazione di martedì 25 febbraio, presso la Chiesa Gran Madre di Dio, gremita di persone, dove si sono svolti i funerali di Giuseppe Paci, ex funzionario della Banca San Paolo e padre di tre figli.
Uomo di profonda dedizione e spirito di servizio, Giuseppe aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita al mondo della Caritas, ricoprendo il ruolo di presidente della Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto ETS.
La celebrazione è stata presieduta dal Vescovo Gianpiero Palmieri, con la partecipazione di Don Roberto Antonio Melone, Don Gianni Croci, Don Patrizio Spina, e il servizio all’altare dei Diaconi Walter Gandolfi e Natale Flaviano Marinozzi.
Nel corso dell’omelia, il Vescovo Palmieri ha ricordato: “Siamo qui per salutare Giuseppe e metterlo nelle mani di Dio. Lo facciamo nel dolore e nella fatica, ma come comunità di credenti che, insieme alla sua famiglia, hanno avuto il privilegio di conoscere la sua personalità”.
“La Parola di Dio ci aiuta a vivere questo momento. Abbiamo scelto letture apposite, che ci orientano nella liturgia dedicata a Giuseppe”, ha continuato il Vescovo. Commentando poi le letture, ha sottolineato come la vita sia un mistero, un percorso che spesso non è completamente comprensibile, ma che nasconde in sé il volto di Dio.
“Chi vive la vita con la consapevolezza di un ‘oltre’ vive con saggezza e coglie la realtà come un mistero”, ha detto. “Il più grande è colui che si mette al servizio di tutti. Giuseppe ha vissuto così, prima come padre di famiglia, e poi, rispondendo all’invito del Vescovo Carlo, ha deciso di prestare servizio alla Caritas, mettendo la sua vita a disposizione della comunità. Chi accoglie il più bisognoso, accoglie il mistero e, in definitiva, accoglie Dio”.
“Giuseppe ha vissuto la sua vita come un mistero, che ha potuto comprendere anche attraverso l’incontro con il volto del povero. Preghiamo per Giuseppe, per ciascuno di noi, per la sua famiglia, affinché non ci scoraggiamo mai. Come ha fatto Giuseppe, impariamo a servire gli altri”, ha concluso il Vescovo Palmieri.
Giuseppe Paci è stato una figura di riferimento per la comunità diocesana e per tutte le persone che hanno beneficiato del suo instancabile impegno. Entrato nel mondo della Caritas nel 2009, ha contribuito attivamente a iniziative di supporto per le famiglie in difficoltà, mettendo a frutto la sua esperienza nel settore bancario. Grazie al “prestito della speranza”, promosso dalla CEI, ha aiutato molte persone a trovare una via di ripresa economica e sociale.
Nel corso del suo impegno, Giuseppe ha ricoperto diversi ruoli all’interno della Caritas, tra cui quello di responsabile della distribuzione dei viveri e presidente della onlus Santa Teresa d’Avila, sempre con l’obiettivo di fornire un aiuto concreto a chi ne aveva più bisogno. Grazie al suo contributo, la Caritas ha potuto ampliare i propri servizi, garantendo pasti e assistenza a centinaia di famiglie e persone senza fissa dimora.
Al termine della celebrazione, il figlio di Giuseppe ha voluto rendere omaggio al padre con un commovente ricordo: “Babbo ci ha sempre insegnato a trovare ciò che ci appassiona e a perseguirlo con determinazione. Una delle sue frasi preferite era: ‘La vita è come un teatro: a volte è una commedia, a volte una tragedia’.
Era un uomo che parlava anche con i gesti, e tutti coloro che lo hanno conosciuto lo porteranno per sempre nel cuore”.
La Caritas diocesana e l’intera diocesi si uniscono al dolore della famiglia di Giuseppe Paci, esprimendo profondo cordoglio per la sua morte. La sua generosità e dedizione resteranno un esempio per tutti coloro che operano nel campo della solidarietà.
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