MARTINSICURO – Martinsicuro compie un importante passo avanti nella valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare. Tre beni confiscati alla criminalità organizzata – un terreno lungo la Statale 16, un locale in via Amendola a Villa Rosa e un appartamento in via Colombo – sono stati ufficialmente inaugurati, dopo un importante lavoro di riqualificazione. I beni erano stati trasferiti al Comune nel 2019 dall’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati.
La cerimonia del taglio del nastro ha visto la partecipazione del sindaco Massimo Vagnoni, accompagnato da numerose autorità: il prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, il questore Carmine Soriente, rappresentanti delle forze dell’ordine, l’onorevole Giulio Sottanelli, l’assessore regionale Umberto De Annuntiis, il consigliere regionale Emiliano Di Matteo, diversi amministratori comunali, la dottoressa Ornella Esposito dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati e il presidente dell’Unione dei Comuni, Cristina Di Pietro.
Una nuova destinazione per i beni confiscati
“Accrescere il patrimonio immobiliare comunale significa migliorare la capacità di erogare servizi alla comunità e ampliare l’offerta attraverso nuove strutture”, ha dichiarato con soddisfazione il sindaco Vagnoni. “Abbiamo destinato il locale commerciale ad attività sociali, l’appartamento di via Colombo a servizi per i minori e il terreno a un orto sociale”.
Per rendere questi spazi pienamente fruibili, il Comune ha attivato un’importante opera di riqualificazione grazie ai fondi del PNRR, annualità 2022. Il finanziamento di 365.200 euro ha permesso la rimozione di opere abusive, la ristrutturazione e l’adeguamento degli impianti. Sul terreno confiscato si è proceduto allo smaltimento di rifiuti ingombranti e alla sostituzione del terreno contaminato con nuovo suolo fertile.
Le nuove funzioni degli immobili
Il percorso di restituzione dei beni alla comunità è complesso e coinvolge diversi attori istituzionali, dalla magistratura all’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati, fino agli enti locali. “Oggi siamo pronti a mettere in funzione questi spazi, rispondendo all’impegno richiesto dalla Strategia Nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati del 2018”, ha aggiunto Vagnoni.
- Via Amendola: ospiterà lo Sportello del Centro Antiviolenza La Fenice della Provincia di Teramo, che offre supporto psicologico, legale e sociale alle donne vittime di violenza. Sarà anche un luogo multifunzionale per il sostegno alle famiglie in difficoltà e per eventi culturali e di sensibilizzazione.
- Via Colombo: accoglierà il Centro Aggregativo Giovani, un servizio essenziale nell’ambito del piano dei servizi sociali. Sarà attivo tre giorni a settimana, mentre nei restanti giorni ospiterà attività educative previste dal progetto Area 2.18, finanziato dal Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.
- Terreno sulla Statale 16: il Comune ha pubblicato un avviso per coinvolgere le associazioni del terzo settore nella gestione degli orti sociali e nella realizzazione di attività con finalità di rieducazione e inclusione sociale.
Un impegno per la legalità e la riqualificazione urbana
Il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati non rappresentano solo un atto di giustizia e legalità, ma contribuiscono anche alla valorizzazione urbana. “Questi interventi migliorano la resilienza delle città, riducono il consumo di suolo e rafforzano il tessuto sociale”, ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici Monica Persiani.
Il successo di questo progetto è stato possibile grazie all’impegno congiunto degli uffici comunali dei lavori pubblici e dei servizi sociali, che hanno lavorato per restituire alla cittadinanza spazi importanti e funzionali. “La partecipazione delle comunità locali è essenziale per il pieno successo di queste iniziative”, ha concluso Vagnoni, ribadendo la volontà dell’Amministrazione di proseguire su questa strada per il bene collettivo.
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