“Sono profondamente scioccato”: poche le parole del sindaco di Monaco di Baviera, Dieter Reiter, che sta seguendo da vicino il dramma di tanti concittadini rimasti vittime dell’auto che si è scagliata contro un corteo di manifestanti causando (bilancio provvisorio) almeno 28 feriti, tra cui alcuni bambini. Tra i feriti ci sono diversi dipendenti dell’amministrazione comunale di Monaco, e molti dei partecipanti avevano con sé i figli. Il primo ministro bavarese cristiano-sociale (Csu), Markus Söder, ha parlato ai giornalisti di “sospetto attentato”. L’autista era un afghano di 24 anni con status di richiedente asilo. “Reagiamo con prudenza a ogni attacco del genere, ma posso anche dirvi che la nostra determinazione sta crescendo. Questo non è il primo caso, e chissà cos’altro succederà”, ha sottolineato Söder. Secondo il ministro degli Interni, anch’esso della Csu, Joachim Herrmann, il presunto autore sarebbe noto alla polizia: “Secondo le informazioni attuali, l’autore è stato sorpreso” in passato “in possesso di droga e furto nei negozi; sono in corso ulteriori indagini”, ha affermato. Herrmann non ritiene che vi sia alcun collegamento con la Conferenza sulla sicurezza, in programma a Monaco di Baviera da venerdì 14 a domenica 16 febbraio, e per la quale la polizia dislocherà circa 5.000 agenti. Le indagini sono condotte dall’ Ufficio centrale bavarese per la lotta all’estremismo e al terrorismo presso la Procura di Monaco di Baviera. L’accaduto di Monaco avviene a dieci giorni dalle elezioni per il Bundestag, con una campagna elettorale nella quale i temi del diritto d’asilo e dell’immigrazione sono al centro dello scontro politico.
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