ASCOLI PICENO -La Pfizer Italia S.r.l., stabilimento di Ascoli Piceno, ha annunciato il 27 gennaio 2025 l’avvio di una procedura di licenziamento per 82 lavoratori dichiarati in esubero. La decisione, secondo quanto comunicato dall’azienda, è motivata dal calo della produzione dovuto alla fine della produzione dei vaccini anti-COVID e del farmaco antivirale Paxlovid, un cambiamento che ha innescato un piano globale di riduzione dei costi che coinvolge tutti gli stabilimenti Pfizer nel mondo.
Anche il sito di Ascoli Piceno è stato quindi investito da questa riorganizzazione, con conseguenti impatti sull’organico. A seguito della comunicazione aziendale, si sono già svolti due incontri presso la sede di Confindustria Ascoli Piceno, richiesti dalle Segreterie Provinciali delle Organizzazioni Sindacali per un esame congiunto della situazione. Un ulteriore incontro è stato già fissato per il 12 febbraio.
Le Organizzazioni Sindacali hanno sollecitato Pfizer a rivalutare il numero dei lavoratori in esubero, ma l’azienda ha inizialmente respinto la richiesta, sottolineando la necessità di raggiungere gli obiettivi di riduzione dei costi imposti dalla compagnia per garantire il futuro del sito produttivo. Tuttavia, Pfizer si è detta disponibile a valutare soluzioni alternative per agevolare le uscite dei lavoratori prossimi alla pensione e su base volontaria.
A fronte di questa situazione, il Segretario Provinciale della Fialc-Cisal di Ascoli Piceno, Antonio Scalia, insieme alla Segreteria Confederale Cisal locale, ha espresso la volontà di trovare una soluzione condivisa per evitare licenziamenti traumatici. Se necessario, assicurano i sindacati, saranno coinvolte anche le istituzioni locali, tra cui il Comune e la Regione, per affrontare la vertenza in modo partecipato e costruttivo.
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