“Bambini anche noi” è lo slogan di copertina del numero di febbraio della rivista per ragazzi “Il Ponte d’Oro” edita dalla Fondazione Missio (www.missioitalia.it). Chi sono i bambini? Si è chiesta la redazione.

Solo quelli che giocano, vanno a scuola, cenano con il loro piatto preferito, fanno passeggiate con i genitori, praticano lo sport o l’hobby prediletto? Certamente no. Sono bambini anche quelli che hanno fame o non possiedono nessun giocattolo con cui divertirsi; quelli che imbracciano il fucile e indossano la tuta mimetica, “arruolati” dai miliziani; quelli che non hanno una casa, né un tetto sotto il quale tornare ogni sera, ma dormono per strada, sdraiati sui cartoni. Sono bambini anche loro. E hanno gli stessi diritti di tutti gli altri. È di loro che si parla nel dossier, attraverso le voci di missionari che si adoperano per “far sentire bambini” anche quelli che non vivono affatto da bambini. Come suor Loreta Beccia, tra i ragazzi di strada di Yaoundé in Camerun, o i missionari del Tamil Nadu (India) tra i piccoli che fabbricano sigarette. Loro, come tutti gli altri sacerdoti, religiose, famiglie, che si impegnano per assicurare ai più piccoli i propri diritti, seminano speranza in tante storie di sofferenza. Di speranza si parla in tanti altri articoli della rivista. E il gioco “Cercatori di speranza”, che durerà per tutto il Giubileo 2025, aiuta i piccoli lettori a trovarla, più o meno nascosta tra le righe, sfogliando le pagine.

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