ASCOLI PICENO – Cosa significa ricordare oggi, a ottant’anni dalla liberazione di Auschwitz? Qual è il valore della memoria in un’epoca segnata da nuove tensioni, da risorgenti fenomeni di odio e discriminazione?
Sabato 1 febbraio 2025, la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno diventerà il centro di un incontro aperto a tutti, un’occasione per interrogarsi insieme su come la storia della Shoah continui a parlare al nostro presente. Un dialogo collettivo, un momento di riflessione condivisa per trasformare il ricordo in consapevolezza e impegno, organizzato da ithacaeditoriale.it con il sostegno dell’associazione Blow Up e della libreria Prosperi.

Un anniversario che interpella la nostra coscienza collettiva

Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa entrava nel campo di concentramento di Auschwitz, rivelando al mondo l’orrore del genocidio nazista. Da quel momento, la memoria della Shoah è diventata un monito indelebile contro l’odio e la violenza. Sessant’anni dopo, nel 2005, le Nazioni Unite hanno riconosciuto ufficialmente questa data come Giorno della Memoria, sottolineando la necessità di un impegno globale per contrastare ogni forma di persecuzione e intolleranza.

In Italia, il Giorno della Memoria è stato istituito già nel 2000 con la legge n. 211, che invita a ricordare non solo lo sterminio del popolo ebraico, ma anche le leggi razziali, la persecuzione degli ebrei italiani e di tutti coloro che furono deportati, imprigionati e uccisi. La legge riconosce inoltre il valore di chi, a rischio della propria vita, ha protetto e salvato le vittime della persecuzione.

La memoria come antidoto all’indifferenza

Ricordare la Shoah, oggi, significa riconoscere che il passato non è solo un archivio di eventi, ma una chiave per comprendere le dinamiche del presente. Il ricordo diventa uno strumento per costruire una società più giusta e per contrastare i nuovi fenomeni di odio e intolleranza che continuano a emergere nel nostro tempo.

Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone instancabile della memoria, ci ha lasciato parole che risuonano ancora oggi con forza:

“L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte.”

Primo Levi, nel suo racconto della deportazione, ha messo in guardia contro il pericolo dell’oblio:

“Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l’Olocausto si è esteso anche all’Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista.”

Queste parole ci ricordano che la memoria non è un esercizio sterile, ma un dovere civile che riguarda tutti. Oggi più che mai, con il progressivo venir meno dei testimoni diretti, è fondamentale raccogliere il loro messaggio e trasmetterlo alle nuove generazioni.

Un incontro per una narrazione collettiva

L’evento “A più voci per la memoria” nasce come un’iniziativa dal basso, un’azione spontanea della società civile in un momento in cui dal basso latitavano le iniziative. Studiosi, artisti, cittadini e associazioni si uniranno per dar vita a una riflessione corale sulla Shoah e sul suo significato nel mondo di oggi.

Gli interventi di Antonio D’Isidoro, Marisa Korzeniecki, Michelle Marafini, Giorgio Tabani e le letture a cura di Grazia Giovannozzi ci ricorderanno che la memoria della Shoah non riguarda solo il passato, ma è una bussola per il futuro. L’Unione Europea ha fatto del ricordo dello sterminio ebraico un elemento fondante della sua identità, riconoscendo il valore della memoria come strumento di pace e di giustizia. Tuttavia, il nostro presente è segnato da sfide nuove e complesse, in cui diritti e valori che si pensavano acquisiti vengono messi in discussione.

Fai la tua parte: partecipa e diffondi la memoria

Essere presenti a questo evento significa non solo onorare le vittime dell’Olocausto, ma anche contribuire a un dibattito necessario su ciò che possiamo fare, oggi, per contrastare il razzismo, l’antisemitismo e ogni forma di discriminazione. La memoria è un dovere collettivo: non basta conservare il ricordo, bisogna trasformarlo in azione.

L’appuntamento è per sabato 1 febbraio 2025, alle ore 17:00, presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno. Unisciti a noi per ricordare, riflettere e agire. La memoria è una responsabilità di tutti.

Condividi questo evento con l’hashtag #APiùVociPerLaMemoria e aiutaci a diffondere il messaggio della memoria.

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