I vescovi peruviani, riuniti in assemblea plenaria, hanno incontrato mons. Jordi Bertomeu, che, a nome della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha seguito il caso del Sodalizio di vita cristiana, società di vita apostolica fondata a Lima nel 1971. Lo ha detto, in un’intervista a “La República”, uno dei maggiori quotidiani del Perù”, mons. Miguel Cabrejos, fino al 22 Gennaio 2025  presidente della Conferenza episcopale peruviana.

Mons. Bertomeu, incaricato dal Papa di incontrare l’episcopato, ha detto che “di fronte alla mancanza di un carisma fondazionale con il signor Luis Fernando Figari” e in seguito ai numerosi scandali emersi su abusi e gestione economica, Papa Francesco ha deciso di “sopprimere questa società di vita apostolica”. Una conferma rispetto alle notizie uscite nei giorni scorsi e veicolate dagli stessi membri del Sodalizio, cui la notizia era stata notificata dallo stesso mons. Bertomeu.

In ogni caso, mons. Cabrejos, nella stessa intervista, ha affermato di essere in attesa del decreto ufficiale del Papa: “Non ne siamo ancora in possesso. Faccio questa dichiarazione perché i vescovi, in un’assemblea sovrana, mi hanno chiesto di dire almeno qualcosa alla stampa, non per rassicurare, ma perché comprendiamo l’interesse, la preoccupazione che c’è su questo caso. Non abbiamo ancora le notifiche scritte con tutta la loro portata. Ma abbiamo ricevuto conferma della ferma volontà di accompagnare e risarcire nella giustizia tutte le vittime del Sodalizio e siamo in attesa dello sviluppo degli eventi nei prossimi giorni”.

Ha concluso mons. Cabrejos: “Noi vescovi abbiamo chiesto al commissario apostolico di trasmettere al più presto a Papa Francesco i nostri ringraziamenti per questa coraggiosa decisione. Il Papa è davvero molto coraggioso. Esprimiamo anche il nostro pieno sostegno al compito che il Papa ha affidato a padre Jordi. Abbiamo anche indicato che la Cep collaborerà per aiutare e proteggere l’intera missione. La missione di mons. Bertomeu non è finita. Ma dobbiamo dire un’altra grande verità, cioè che la Commissione Scicluna-Jordi viene in sequenza rispetto a relazioni che la Conferenza episcopale ha già fatto da tempo”.

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