Medici senza frontiere (Msf) è “profondamente preoccupata per la sospensione dell’app CBP One, tra i primi provvedimenti dalla nuova amministrazione Trump”.
L’applicazione, ricorda Msf, permetteva a molte persone di prendere appuntamento per iniziare le procedure di richiesta di asilo negli Stati Uniti.
“Sebbene CBP One fosse un sistema tutt’altro che perfetto, che poteva richiedere un percorso molto lungo e arbitrario, la sua chiusura senza alcuna alternativa crea uno scenario di incertezza e segna una battuta d’arresto in termini di diritti umani – denuncia Msf -. L’assenza di meccanismi legali, dignitosi e sicuri può avere gravi conseguenze sulla salute e sul benessere di centinaia di migliaia di persone che attraversano la pericolosa rotta migratoria lungo l’America latina fuggendo da contesti di violenza, persecuzione, discriminazione e mancanza di opportunità”.
Per Msf, “l’interruzione di CBP One, così come la cancellazione degli appuntamenti in sospeso, può causare maggiore stress, incertezza e panico tra la popolazione migrante, esponendola al rischio di intraprendere rotte ancora più pericolose e lasciando un maggior numero di persone nelle mani dei trafficanti di esseri umani”.

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