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FOTO Sant’Egidio alla Vibrata, partiti i lavori di sistemazione della chiesa di Sant’Egidio Abate

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Sono iniziati Lunedì, 13 Gennaio 2025, i lavori di ristrutturazione della chiesa di Sant’Egidio Abate in Sant’Egidio alla Vibrata, inagibile da ben nove anni a causa dei danni riportati durante il sisma del 2016.

Grande la soddisfazione del parroco don Luigino Scarponi, il quale dichiara: «Finalmente, dopo nove lunghi anni di attesa, è giunto il nostro turno per poter usufruire dei fondi per la Ricostruzione. A seguito del terremoto, abbiamo dovuto prendere atto dell’inagibilità delle tre chiese parrocchiali, sperimentando la precarietà e l’itineranza a partire dal Natale 2016. Anche la chiesa del Sacro Cuore, infatti, era già stata dichiarata inagibile dopo il terremoto, ma fu prima messa in sicurezza a nostre spese e successivamente restaurata con i fondi dell’8xMille. Da due mesi, purtroppo, ci troviamo a sperimentare ancora una volta quella brutta situazione con tutte e tre le chiese chiuse al culto, dal momento che la chiesa del Sacro Cuore risulta nuovamente inagibile a causa dell’incendio del presepio avvenuto lo scorso 9 Dicembre 2024. Ora, però, finalmente, possiamo ben sperare: il cantiere è partito e gli operai sono all’opera. Non vediamo l’ora di rientrare!».

Sei mesi il tempo stimato per concludere i lavori e poter nuovamente usufruire della chiesa di Sant’Egidio Abate. Parola dell’ing. Maurizio Di Monti, membro del CDAE parrocchiale (Consiglio degli Affari Economici) e responsabile del procedimento, il quale afferma: «Il finanziamento, giunto dal Fondo del Governo per la Ricostruzione delle Aree  interessate dal Sisma, ammonta a circa 350 mila euro per l’intero intervento, comprensivo della progettazione, realizzata dall’arch. Domenico Onori, e dei lavori, affidati all’Impresa Clementoni di Corropoli.  I lavori, che sono già in corso di esecuzione, consistono in interventi di miglioramento delle ammorsature delle murature principali, di sistemazione del campanile, di cucitura degli archi interni, di inserimento di tiranti per impedire il ribaltamento delle facciate, nonché di rifinitura, come pulizia e tinteggiatura. Pensiamo di completare i lavori nell’arco di sei mesi, un tempo necessario per eseguire le opere e ripristinare l’agibilità, compiendo tutti i passaggi burocratici sia in Comune sia al Genio Civile. Contiamo di celebrare la festa del Santo Patrono, Sant’Egidio Abate, che cade il 1° Settembre, proprio nella chiesa a lui intitolata».

Costruita nella prima metà del 1100 e dedicata a Sant’Egidio Abate come prioria sul torrente Vibrata dipendente dalla più importante Abbazia di Montesanto, la nostra chiesa presenta una copertura a capanna e una facciata a coronamento orizzontale, sulla quale si apre un bel portale rinascimentale in pietra, risalente al 1520 e sormontato da una lunetta sulla quale campeggia l’Agnus Dei. La chiesa, orientata rigorosamente ad est, internamente  è divisa in tre navate, con quella centrale terminante nell’abside con tre feritoie. Particolarmente di pregio è il campanile con orologio, incastonato sul lato sinistro della facciata quadrata, restaurato nel 1555 e attualmente oggetto di un nuovo intervento.

«La nostra chiesa di Sant’Egidio – conclude il parroco don Luigino Scarponi – è un gioiellino in stile romanico, attorno al quale si costruì il paese, un acervo di case addossate le une alle altre che oggi possiamo solo immaginare sulla piazza piazza Europa intasata di automobili. Negli anni l’edificio ha avuto molti rifacimenti e destinazioni d’uso: quando nel 1953 fu consacrata la nuova chiesa del Sacro Cuore, ad esempio, la chiesa di Sant’Egidio Abate è stata usata per decenni come cineteatro. Ci teniamo quindi a riaprirla quanto prima, sia per poterci celebrare l’Eucaristia e pregare, visto che è molto raccolta, sia per godere della sua bellezza architettonica ed artistica, dal momento che mostra, anche se molto sbiadita, la pittura che incorniciava ed esaltava l’altare della Madonna di don Luigi Sciocchetti. Per  il momento, come nel 2016, siamo ancora nomadi nella precarietà, avendo tre chiese inagibili: la chiesa madre di Sant’Egidio Abate, quella del Sacro Cuore e quella di Santa Maria delle Grazie! Il Signore ci vuole concretamente “Pellegrini di speranza”!».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carletta Di Blasio: