Di Angela Giovannini

VALLE CASTELLANA – Il 17 gennaio Valle Castellana ha onorato la festività di Sant’Antonio Abate, una ricorrenza che rinnova il legame profondo tra la comunità e le sue tradizioni più antiche. Nei giorni precedenti, l’atmosfera nelle contrade del paese si è riempita di musica, canti e spirito di condivisione grazie al rituale della questua, praticato in molte zone dell’Abruzzo, delle Marche e di tutto il Centro Italia.

A Valle Castellana, il gruppo Santantoniano, organizzato dalla Banda Marcuzzo, ha portato nelle case delle famiglie un messaggio di gioia. Protagonista è stato il canto tradizionale abruzzese “Sant’Antonje a lu deserte”, con cui i musicisti e i cantori hanno narrato le gesta del Santo: la sua vita ascetica, le tentazioni subite e le epiche lotte contro il demonio.

Le voci si sono intrecciate alle note degli strumenti, dando vita a un’esibizione carica di energia e significato. Gli stornelli, allegri e coinvolgenti, hanno creato un ponte tra passato e presente, riportando alla luce il fascino delle tradizioni popolari che continuano a unire generazioni diverse.

Ogni famiglia ha accolto il gruppo con entusiasmo, trasformando il rituale in un’occasione di festa e incontro. Il calore umano e lo spirito di amicizia hanno caratterizzato ogni tappa della questua, regalando momenti di spensieratezza e condivisione. Per i musicanti e i cantori, è stata un’esperienza arricchente, che ha rafforzato il senso di appartenenza alla comunità.

Il culmine della festività è stato raggiunto il 17 gennaio con la celebrazione liturgica in onore di Sant’Antonio Abate, con il diacono Stefano nella chiesa di Valle Castellana. Durante la celebrazione, molti fedeli hanno partecipato con devozione, portando i propri animali per la tradizionale benedizione.

Il gruppo santantoniano ha animato la cerimonia con i canti tipici, rendendo omaggio al Santo protettore degli animali e della vita rurale.

La festa di Sant’Antonio Abate a Valle Castellana è anche un’occasione per riscoprire e valorizzare il patrimonio culturale del territorio. La trasmissione di questi riti e canti popolari non solo mantiene viva la memoria storica, ma infonde nuova energia nella comunità, rafforzandone l’identità e il senso di appartenenza.

Ogni anno, grazie all’impegno dei musicisti, dei cantori e di tutti coloro che partecipano, questa tradizione continua a rinnovarsi, illuminando con la sua vitalità le contrade di Valle Castellana.

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