CASTIGNANO – Si svolgerà Sabato 18 Gennaio, alle ore 18:00, a Castignano, una fiaccolata in memoria di Emanuela Massicci, la donna di 45 anni picchiata ed uccisa dal marito nella notte del 19 Dicembre, mentre era in casa, nella stanza accanto ai due figli di 11 e 12 anni. Il corteo, che partirà nei pressi dell’abitazione della vittima, in c.da Sant’Angelo n.1, e giungerà fino a piazza Santa Maria, è stato organizzato dal Comune di Castignano per mostrare vicinanza ed affetto nei confronti dei due ragazzi e dei familiari di Emanuela, ma anche per pregare e riflettere su un tema che purtroppo sempre più spesso occupa le prime pagine dei giornali.
Abbiamo incontrato il sindaco di Castignano, Fabio Polini, che è al suo terzo mandato, per saperne di più sull’argomento e per fare una fotografia della cittadina marchigiana che amministra.

Come la comunità sta reagendo al lutto di Emanuela Massicci?
È un momento delicato. Sebbene qualcuno sapesse di una situazione familiare poco serena, la notizia della morte di Emanuela ci ha colto in modo inaspettato: un conto sono gli screzi familiari che possono esserci all’interno di una coppia, un conto è arrivare ad uccidere. La nostra comunità vive di altri valori, come la solidarietà e la bellezza di stare insieme, di gioire di momenti aggregativi. Siamo abituati a condividere iniziative in cui ci si aiuta gli uni, gi altri e queste azioni non ci appartengono. Quello che è successo esula dal nostro essere: ecco perché ha suscitato una grande emotività e una grande amarezza.

Qual è lo scopo della fiaccolata?
La fiaccolata che faremo non potrà purtroppo riportare in vita Emanuela, ma almeno servirà a stringerci intorno alla famiglia Massicci per far sentire loro l’affetto di tutta la comunità. Attualmente i ragazzi sono stati affidati provvisoriamente ai nonni materni e sono seguiti dai Servizi Sociali per fare in modo che superino al più presto il dramma che hanno subito. È anche stato nominato un tutore, Achille Bonfigli, che, in mancanza dei genitori, provvederà a prendere decisioni che tutelino i due giovani. Oltre all’affetto, la nostra comunità vuole dare anche un segno concreto di vicinanza. Oggi i ragazzi frequentano le classi 1° e 2° Media, ma desideriamo che possano proseguire il loro percorso di studi in tutta tranquillità. Per questo motivo abbiamo istituito una raccolta fondi su un conto dedicato esclusivamente ai ragazzi: le somme, che in parte abbiamo già ricevuto e che ci auguriamo continuino ad arrivare, sono vincolate esclusivamente a questa iniziativa e saranno gestite dal tutore.
La fiaccolata sarà poi anche un momento di preghiera, guidato dal parroco della comunità di Ripaberarda don Marian, e di riflessione profonda sul tema dei femminicidi e su come contrastare la violenza contro le donne, attraverso la testimonianza di autorità ed esperti. Durante la fiaccolata, infatti, saranno presenti amiche ed amici di Emanuela, che la ricorderanno con tenerezza ed affetto, ma anche autorità militari e civili che hanno mostrato la loro vicinanza alla nostra comunità. Oltre ai sindaci del Piceno, ci saranno anche amministratori regionali e parlamentari. Faccio due nomi in rappresentanza di tutti: l’onorevole Lucia Albano, sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e la dott.ssa Maria Lina Vitturini, presidente della Commissione Pari Opportunità Marche. Ci saranno anche referenti di associazione di categoria, che stimoleranno una riflessione su più livelli: su come prevenire e su come gestire determinate situazioni. Le donne non devono avere paura di denunciare. A volte, per timore del giudizio del vicinato, tengono nascoste le piccole e le grandi difficoltà che si trovano ad affrontare, soprattutto nei piccoli paesi. Vogliamo dire chiaramente che, invece, non ci deve essere nessun imbarazzo, nessuna vergogna e nessuna paura a denunciare: più i vicini sanno, più la comunità sa, più le autorità sanno e più possono aiutare.

Come prevenire, invece? Come educare le nuove generazioni di uomini al rispetto delle donne e alla non violenza?
Personalmente credo che gli adolescenti oggi abbiano alcuni modelli di riferimento completamente sbagliati. Penso, ad esempio, a certi modelli musicali, che propongono testi in cui la donna viene vista come un oggetto, come qualcosa di complementare e non essenziale. Invito le ragazze e i ragazzi a frequentare ambienti in cui le parole hanno un peso, ambienti in cui le donne siano valorizzate e rispettate. La musica, più o meno consapevolmente, veicola messaggi: è quindi importante scegliere bene cosa si ascolta. Tutte le generazioni crescono con la musica: anch’io ai miei tempi ascoltavo canzoni d’amore, in cui la donna veniva vista sì con desiderio, ma con rispetto. Oggi, al contrario, nel rispetto di una errata concezione della libertà, si dà spazio anche a chi usa un linguaggio che non solo non è rispettoso nei confronti delle donne, ma non è rispettoso neanche nei confronti dell’essenza stessa della vita. Certamente le famiglie possono contribuire ad educare, ma oggi per i genitori, dopo una certa età, è veramente difficile farlo, perché tutto intorno va in una direzione diversa da quella auspicata dentro casa. Va fatto un lavoro diverso e va fatto prima. Ecco perché le associazioni e le istituzioni devono fare fronte comune nel valorizzare un linguaggio e un modo di stare al mondo che non sia distruttivo o violento, bensì che guardi alla bellezza della vita con stupore, rispetto e gioia.

Al momento quali sono le criticità sociali maggiori del Comune che lei amministra?
Credo che, in questo particolare momento storico, i piccoli Comuni dell’entroterra debbano fare i conti con tre difficoltà principali: la povertà, la sicurezza e lo spopolamento. A Castignano, fortunatamente, siamo riusciti a dare una bella risposta a tutte e tre queste criticità.
Per quanto riguarda il primo, c’è da dire che negli ultimi anni la situazione economica italiana in generale ha subito una flessione, soprattutto a causa della mancanza del lavoro e della pandemia, che ha acuito alcune problematiche già esistenti. Anche nel nostro Comune, quindi, si sono verificate situazioni che hanno destato qualche preoccupazione. Tuttavia, devo dire che, grazie al fatto che siamo un piccolo Comune, riusciamo a monitorare bene il territorio e ad intervenire tempestivamente. Appena veniamo a conoscenza di difficoltà economiche, attiviamo subito le procedure a sostegno delle famiglie, utilizzando gli strumenti che la legge ci consente. Poi, dal punto di vista pratico, possiamo contare tantissimo sul mondo del volontariato, in particolare il volontariato cattolico, che ci fornisce una grande mano attraverso la Caritas, l’Unitalsi e la Croce Rossa Italiana. La Caritas interviene sui bisogni di tipo alimentare e dona supporto psicologico e sanitario. L’Unitalsi si occupa della fascia dei più fragili, gli anziani e i malati. Infine, essendo il nostro un paese dell’entroterra, spesso alcuni cittadini hanno difficoltà a recarsi negli ospedali per effettuare delle visite e delle terapie, come ad esempio la dialisi: in tal caso il presidio della Croce Rossa ci aiuta a fornire loro un passaggio con l’ambulanza. Grazie a questa bella rete di volontariato, che è al fianco di tutti, riusciamo a dare un aiuto concreto anche alle persone più fragili.
Per quanto riguarda il problema della sicurezza, c’è una grande collaborazione con la Stazione dei Carabinieri presente nel nostro Comune, pertanto abbiamo un indice di criminalità molto basso. Il comandante Paolo Antonio Mincone conosce molto bene il territorio, quindi, alle prime avvisaglie, interviene e previene il peggio.
Per quanto riguarda lo spopolamento, infine, il problema esiste ed è innegabile: dati alla mano, ogni anno ci sono più decessi che nascite. Del resto fare figli oggi incide parecchio a livello economico sulla qualità della vita e molte giovani coppie decidono di rimanere sole o di fare un solo figlio, pensando di potersi permettere un’agiatezza economica maggiore. Non sempre questo accade e in ogni caso si perde la bellezza dell’essere padri e madri. Noi, allora, abbiamo attivato una strategia di attrazione dei giovani verso il nostro territorio: stiamo investendo molte risorse nel settore turistico, così da offrire servizi e punti di interesse alle persone di fascia giovane, che magari potranno trascorrere qui le vacanze o anche decidere di venire a vivere da noi. È vero, infatti, che i servizi offerti in una piccola cittadina non potranno mai essere come quelli di una grande città, ma vivere in grossi agglomerati urbani comporta anche problemi di sicurezza e di inquinamento acustico ed ambientale; al contrario, noi qui non abbiamo queste criticità, anzi lo stile di vita salutare, i ritmi di vita più lenti e tranquilli e la bellezza delle relazioni e dei valori che il nostro piccolo borgo può offrire sono impagabili.

Quali sono i progetti che sta portando avanti e di cui è più orgoglioso?
Stiamo provvedendo all’ultimazione del progetto per la ristrutturazione della Torre campanaria di Ripaberarda, un’opera romanica – rinascimentale alta 53 metri la cui imponente costruzione risale al 1518 ed è attribuita ad Antonio da Lodi, l’unica dell’artista presente nelle Marche.
Poi stiamo terminando anche i progetti per la realizzazione di due ostelli, uno a Ripaberarda e uno a San Venanzo, che saranno essenziali per diversificare ed implementare l’accoglienza turistica nei nostri borghi. A breve inizierà la gara per l’affidamento dei lavori per la loro costruzione. I due ostelli saranno fondamentali per promuovere la città ed attrare un turismo giovanile. Al loro interno saranno predisposti servizi che verranno attivati secondo una mobilità sostenibile: ad esempio sarà privilegiato l’e-bike come mezzo di trasporto per percorrere i nostri bellissimi territori.
Il nostro territorio offre davvero tanto: dalla possibilità di fare percorsi alla scoperta dei calanchi alla degustazione dei nostri prodotti tipici, a partire dall’anice verde di Castignano che è un presidio slow food, per giungere fino alla possibilità di visitare il Museo di Arte Sacra e delle Icone, che ospita numerose opere donate alla comunità da don Vincenzo Catani e che oggi rappresenta una grande attrazione turistica, uno scrigno all’interno del borgo che sorprende il turista che lo visita.
Per non parlare poi delle nostre tradizioni e manifestazioni che ormai sono celebri in tutta la zona e anche fuori dai confini regionali. Penso al Templaria Festival, una delle più importanti rievocazioni storiche in Italia, dedicata al periodo del Basso Medioevo e ai Templari, che ogni anno si svolge nel nostro pittoresco borgo e che consente ai cittadini e ai visitatori di effettuare un affascinante viaggio nel tempo. Penso anche al suggestivo Carnevale storico castignanese con la sfilata dei moccoli, che si tiene ogni martedì di Carnevale alle ore 19:00. Questo evento veniva effettuato a Roma, ma con l’Unità d’Italia venne bandito perché ritenuto troppo violento. Ad oggi non abbiamo fonti storiche che ci possano dire come mai questa tradizione sia giunta nella nostra zona, ma è molto probabile che sia stata importata da alcuni sarti. All’epoca, infatti, a Castignano, era diffuso l’allevamento dei bachi da seta, quindi i nostri sarti erano molto abili nella realizzazione di abiti ed accessori in seta, pertanto spesso erano chiamati a lavorare nella capitale. Con molta probabilità furono proprio alcuni di questi sarti ad importare qui da noi questa manifestazione che avevano vissuto a Roma e a tenerla viva nel tempo. viva nel tempo.
In questi undici anni tutta l’amministrazione ha dato un contributo sostanziale per migliorare notevolmente la bellezza dei borghi di Castignano e di Ripaberarda, per migliorare i parchi pubblici, per trovare le risorse necessarie per la realizzazione di una nuova scuola e di un asilo nido, per dare ai ragazzi ambienti più sicuri ed accoglienti, per migliorare il decoro urbanistico, per attrarre sempre maggiori turisti e giovani famiglie. Siamo convinti che le zone dell’entroterra – e quindi anche la nostra realtà – non siano il problema, bensì la soluzione al problema: il nostro, infatti, è un ambiente a misura di famiglia. Sono convinto che, negli anni che verranno, sempre più persone si accorgeranno di questo e che assisteremo con gioia ai risultati di questo impegno. Anzi alcuni risultati sono già visibili ora.

Che messaggio vuole dare ai lettori?
Rivolgo a tutti i cittadini un invito a partecipare alla fiaccolata di sabato 18 Gennaio. Per essere al fianco di questi due ragazzi che hanno perso, seppur in maniera diversa, entrambi i genitori. Per testimoniare che la nostra comunità rigetta questi comportamenti. Per riflettere e far riflettere, soprattutto le nuove generazioni.

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