DIOCESI – “Il diritto al lavoro è un diritto alla dignità!” Con queste parole cariche di significato, Papa Francesco ha espresso oggi, durante l’Angelus dell’8 dicembre, la sua vicinanza ai lavoratori della Beko, che stanno vivendo giorni di grande incertezza per il loro futuro occupazionale.
Il Pontefice ha lanciato un appello accorato affinché non venga tolto loro il lavoro “per motivi economici o finanziari“, sottolineando come il lavoro rappresenti non solo una fonte di sostentamento, ma anche un elemento essenziale per la dignità umana e la coesione sociale.
Questa dichiarazione arriva all’indomani di un incontro significativo che ha avuto luogo in Vaticano. Una delegazione composta dal sindaco di Comunanza, Domenico Sacconi, insieme a tre rappresentanti dei lavoratori – Lorenzo Monaldi (Comunanza), Pietro Ciarlantini (Fabriano) e Simone Martini (Siena) – ha avuto l’opportunità di portare la loro testimonianza direttamente al Santo Padre. Ad accompagnarli c’erano anche il cardinale Paolo Lojudice e il vescovo Gianpiero Palmieri.
L’incontro ha messo in luce le difficoltà che i lavoratori stanno affrontando, offrendo al Papa un quadro diretto delle loro preoccupazioni e delle ripercussioni che potrebbero derivare da eventuali decisioni aziendali drastiche.
Con il suo messaggio, Papa Francesco ha voluto amplificare le voci di chi lotta per un futuro più giusto e solidale, richiamando l’attenzione pubblica e istituzionale sulla necessità di tutelare i posti di lavoro e il benessere delle comunità coinvolte.
L’appello del Pontefice non è solo un gesto di solidarietà, ma anche un invito a riflettere sulla responsabilità collettiva di preservare il valore del lavoro come fondamento della dignità umana.
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