L’Fpö – Partito della Libertà austriaco, nazionalista, populista di destra – diventa il partito più forte. L’Övp, il partito popolare austriaco cade pesantemente, i socialdemocratici del Spö retrocedono al terzo posto. Nel Consiglio nazionale (Nationalrat), alla luce dei risultati elettorali di ieri, ci saranno ancora cinque partiti, con i Verdi e i liberali di Neos.
L’Fpö è addirittura al di sopra del suo risultato record del 1999 con il 29,21% (+13,04%), l’Övp rispetto al 2019 crolla al 26,48% ( -10,98%) e anche l’Spö è attualmente appena al di sotto del livello precedente con il 21,05% (-0,13%). Secondo le proiezioni, il Neos si attesta al 8,96% (+0,86%) mentre i Verdi perdono circa cinque punti percentuali con l’8,3% (-5,87%). Nessun altro partito ha superato la soglia di sbarramento del 4%. Il vincitore delle elezioni, il leader di Fpö, Herbert Kickl, nella sua prima reazione si è detto soddisfatto del miglior risultato nella storia del partito alle elezioni del Consiglio nazionale. Ha ringraziato gli elettori “per il loro ottimismo, coraggio e fiducia”. Gli elettori “hanno detto la loro”, il che significa che il suo partito non deve cambiare posizione. Ai partiti che hanno escluso una coalizione con lui come persona – soprattutto i popolari e i socialdemocratici- bisogna chiedere “cosa pensano della democrazia”. E riferendosi agli altri partiti ha sottolineato che “Se si ottengono risultati storicamente negativi, non è possibile aver fatto tutto bene”. Il presidente federale Alexander Van der Bellen non ha chiarito a chi sarà affidato il compito di formare un governo. La prossima settimana avrà colloqui con tutti i partiti rappresentati nel Consiglio nazionale. “Ora si tratta di avvicinarsi l’un l’altro, trovare soluzioni e compromessi. Potrebbe volerci un po’ di tempo, ma è tempo ben speso”, ha detto Van der Bellen che ha ribadito la necessità della “fiducia nelle persone. Farò del mio meglio per garantire che i pilastri fondamentali della democrazia siano rispettati quando si forma un governo”. Il presidente federale ha ringraziato tutti coloro che hanno esercitato il loro diritto di voto, e tutti i candidati: “Alcuni saranno più felici, altri meno. Ma in fondo tutti possono essere felici perché viviamo in una democrazia libera”. L’affluenza alle urne per le elezioni del Consiglio nazionale è aumentata: si è recato alle urne il 78,5% degli aventi diritto rispetto al 75,59% dello scrutinio del 2019.
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