Quasi 560.000 bambini sotto i dieci anni sono stati vaccinati contro la poliomielite durante il primo ciclo di una campagna di vaccinazione d’emergenza condotta in tre fasi dall’1 al 12 settembre 2024 nella Striscia di Gaza.
La campagna, durata 12 giorni, ha fornito il nuovo vaccino orale antipolio di tipo 2 (nOPV2) a 558.963 bambini, grazie a una pianificazione e a un coordinamento meticolosi che hanno coinvolto operatori, famiglie che vivono in case rifugio, tende e campi per sfollati e team mobili. Per ogni fase, riferisce oggi l’Unicef, è stata concordata una pausa umanitaria di nove ore al giorno, specifica per ogni area, per garantire la sicurezza delle comunità e degli operatori sanitari e consentire gli sforzi di vaccinazione. La campagna è iniziata con 473 squadre, di cui 230 mobili, e 143 siti di vaccinazione, nella zona centrale di Gaza, seguite da 91 siti fissi, integrati da 384 squadre mobili nella zona meridionale di Gaza. Si è conclusa nel nord di Gaza, raggiungendo i bambini attraverso 127 squadre in siti fissi e 104 squadre mobili. Inoltre, 749 mobilitatori sociali sono stati formati e dispiegati per coinvolgere le comunità, prima e durante la campagna, per sensibilizzare le famiglie a vaccinare i propri figli e affrontare i problemi. “Gli operatori sanitari e comunitari hanno dato prova di un’incredibile capacità di resilienza, portando avanti questa campagna con una scala e una velocità senza precedenti nelle condizioni più difficili di Gaza. La rapidità d’azione dell’Iniziativa Globale per l’Eradicazione della Polio, dal momento in cui è stato individuato il virus al lancio della campagna di vaccinazione, dimostra l’efficacia del programma antipolio. Mentre ci prepariamo per il prossimo ciclo di vaccinazioni che si terrà tra quattro settimane, speriamo che queste pause durino, perché questa campagna ha chiaramente mostrato al mondo cosa è possibile fare quando si dà una possibilità alla pace”, ha dichiarato il dottor Richard Peeperkorn, Rappresentante dell’Oms per i Territori palestinesi occupati (oPT). Per Jean Gough, Rappresentante speciale dell’Unicef nello Stato di Palestina “i progressi compiuti in questo primo ciclo sono incoraggianti, ma il lavoro è tutt’altro che finito. Siamo pronti a portare a termine il compito e chiediamo a tutte le parti coinvolte di assicurarci di poterlo fare nella prossima tornata, tra quattro settimane, per il bene dei bambini di tutto il mondo”. In definitiva, afferma Unicef, “abbiamo bisogno di un cessate il fuoco duraturo, perché tutte le famiglie della Striscia di Gaza hanno bisogno di pace per poter iniziare a guarire e ricostruire le loro vite”.
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