In Sudan circa 4 milioni di bambini sotto i 5 anni soffriranno di malnutrizione acuta quest’anno; oltre il 90% dei 19 milioni di bambini in età scolare non hanno accesso all’istruzione formale; oltre 4 milioni di bambini hanno lasciato le proprie case da aprile 2023, fra cui circa 1 milione di bambini che hanno superato il confine nei Paesi vicini, soprattutto in Ciad, Egitto e Sud Sudan. È il primo Paese al mondo con la più ampia crisi di sfollamento dei bambini. Il 2023 ha visto il più alto numero di gravi violazioni dei diritti dell’infanzia verificate nel Paese in oltre un decennio, le segnalazioni sono quintuplicate. Sono le drammatiche cifre fornite oggi dall’Unicef, ad un anno dall’esplosione del conflitto in Sudan. Al di là dell’impatto diretto delle violenze sui bambini, la guerra in corso ha alimentato una combinazione letale di sfollamento, epidemie di malattie e fame. Nel frattempo, i sistemi di base e i servizi sociali in Sudan sono sull’orlo del collasso: “I lavoratori in prima linea non vengono pagati da un anno, le forniture vitali sono esaurite e le infrastrutture, compresi ospedali e scuole, sono ancora sotto attacco. L’accesso dei bambini e delle famiglie alla salute, alla nutrizione, all’acqua e ai servizi igienici è appeso a un filo, aggravando ulteriormente la crisi”, informa Unicef. Le ostilità in corso hanno causato un aumento di cinque volte delle segnalazioni di gravi violazioni dei diritti dei bambini dal 2022 al 2023, in particolare il reclutamento e l’uso di bambini da parte di gruppi e forze armati, l’uccisione, la mutilazione e la violenza sessuale contro i bambini. Il Sudan è diventato , con oltre 4 milioni di bambini costretti a lasciare le proprie case da aprile 2023, fra cui circa 1 milione di bambini che hanno superato il confine nei Paesi vicini, soprattutto in Ciad, Egitto e Sud Sudan. Molti rifugiati e persone che sono ritornate arrivano in aree in cui vivevano già comunità vulnerabili e con scarsi servizi, e che lottano con emergenze e crisi multiple. L’Unicef sta fornendo servizi essenziali e salvavita nell’ambito della protezione dell’infanzia, violenza di genere, salute, nutrizione, acqua e servizi igienici, istruzione e assistenza in denaro ai bambini e alle famiglie più vulnerabili. C’è bisogno urgente di 240 milioni di dollari per i prossimi sei mesi per prevenire la fame nelle 93 località più vulnerabili in Sudan, dove vivono 3,5 milioni di bambini sotto i 5 anni.

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