Di Maria Cristina Imbastaro

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Venerdì 22 Marzo, alle ore 19:00, nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe, in San Benedetto del Tronto, si è svolta la Via Crucis animata dai bambini e dai ragazzi della parrocchia, di cui faccio parte anch’io. Si è trattato di un’esperienza estremamente originale e creativa, ideata completamente da noi ragazzi del Dopocresima con l’aiuto dei nostri catechisti.

Alla presenza del nostro parroco, padre Mario Amadeo, del diacono Walter Gandolfi, delle catechiste e dei nostri genitori, noi ragazzi, insieme ai bambini, abbiamo messo in scena alcuni episodi importanti della Passione di Gesù. All’inizio Gesù subisce il processo, viene frustato e gli viene posta sul capo la corona di spine. Scortato poi dai soldati romani, viene crocifisso con i due ladroni e, una volta deposto dalla croce, le pie donne piangono sul suo corpo.

Ogni stazione della Via Crucis è stata caratterizzata da un simbolo il cui significato è stato chiarito attraverso alcune testimonianze provenienti da tutto il mondo e lette dai bambini presenti. In particolare, nella II Stazione che abbiamo rappresentato, in cui Gesù cade sotto il peso della croce, una bambina, con in mano una bambola, ha letto la testimonianza di una piccola ragazza tailandese che raccontava lo sfruttamento del lavoro minorile e la tragica fine di una sua amica, morta in mezzo alle fiamme di un incendio che ha distrutto la fabbrica in cui lavorava. Le sue parole mi hanno fatto riflettere su quanto siamo fortunati a vivere in questa parte del mondo, in cui abbiamo potuto godere di un’infanzia serena e in cui i diritti dei bambini sono garantiti.

Il coro parrocchiale, inoltre, costituito sia da adulti che da bambini, ha sottolineato efficacemente i momenti più salienti della rappresentazione, grazie alle splendide voci dei coristi e alle parole significative dei canti.

È stata una Via Crucis diversa dal solito, perché siamo stati noi ragazzi ad organizzarla e a fare da guide ai più piccoli. Io e i miei amici ringraziamo il parroco, padre Mario, che, come sempre, ha sostenuto le nostre idee ed ha accettato la nostra proposta di fare qualcosa di diverso dal solito. Per la prima volta la Via Crucis è stata un bel momento di condivisione e di preghiera.

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