RIPATRANSONE – È stata riaperta al culto, con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Mons. Carlo Bresciani, la chiesa di Santa Maria Maddalena a Ripatransone, presso il Monastero delle Suore Passioniste, al cui interno sono conservate le spoglie della Venerabile Maria Addolorata Luciani. Alla Santa Messa erano presenti anche il sindaco di Ripatransone, Alessandro Lucciarini De Vincenzi, il vicesindaco, Roberto Pasquali, e l’architetto che ha seguito i lavori, Marco Cecilian.

Il vescovo Bresciani nell’omelia ha sottolineato il discorso di Gesù ai Greci che avevano desiderio di incontrarlo: “Finalmente riapriamo questa chiesa, dopo che il terremoto l’aveva resa, in parte, inagibile. È stata ristrutturata, con grande gioia soprattutto delle nostre sorelle monache. La riapriamo in questo periodo che ci avvicina alla Pasqua e riaprirla significa rimettere questa chiesa al centro della nostra attenzione.
Che significa la presenza di Dio in mezzo a noi? La Chiesa ci richiama continuamente a questa Sua presenza, anche Eucaristica. La presenza di Gesù Eucaristico. Tutto questo si ricollega a ciò che abbiamo ascoltato nel Vangelo di Giovanni in questa Liturgia. In questo brano si parla di una situazione che potrebbe sembrare abbastanza comune, normale: ci sono dei Greci che non abitano a Gerusalemme e che, salendo per il culto durante la festa, manifestano il desiderio di vedere Gesù, di incontrarlo. Ne avranno sicuramente sentito parlare, saranno venuti a conoscenza dei suoi miracoli, del suo predicare, del suo modo di accogliere le persone. Mossi forse dalla curiosità, ora desiderano conoscere Gesù personalmente. Vogliono incontrare questa persona straordinaria, un uomo che fa cose straordinarie. Il loro desiderio è: ‘Vogliamo vedere Gesù’. I Greci arrivano da Gesù, presentati dagli apostoli Filippo e Andrea. Gesù inizia un discorso e potrebbe apparire un discorso di qualcuno che non ha capito troppo bene cosa i Greci stessero chiedendo.

Perché? Perché Gesù inizia a parlare di un chicco di grano che, se muore, porta frutto e che, se invece non muore, rimane solo. Inoltre prosegue dicendo: ‘Chi ama la propria vita la perde e chi invece odia la propria vita la conserva per la vita eterna’. Gesù vuole chiedere ai Greci: ‘Cosa volete vedere in me? Volete vedere solo un uomo che fa miracoli? Allora non avete capito chi sono io veramente’. Gesù nel suo discorso parla della sua morte e questo deve fare riflettere anche noi: ‘Cosa vogliamo vedere noi in Gesù?’. Quando noi parliamo e presentiamo Gesù, parliamo e presentiamo la Croce. La croce noi l’appendiamo nelle nostre case, nelle chiese e nelle chiese le appendiamo in maniera piuttosto centrale. Le croci le troviamo anche nelle strade, nelle santelle e altro. Se mettiamo al centro la croce, non è per esaltare la sofferenza, anche se Gesù la sofferenza l’ha sopportata, perché quello che diceva e faceva non piaceva a molti. Di Gesù piacevano i miracoli, ma poi non piacevano gli aspetti fondamentali della sua vita: la fedeltà all’amore del Padre è uno di questi.
La fedeltà a Dio Padre, Gesù l’ha avuta in tutti i momenti della sua vita, in quelli belli come in quelli tristi. Gesù ha mantenuto questa fedeltà, sia quando gli battevano le mani, sia quando non gli battevano le mani. Anche noi dobbiamo mantenere la fedeltà nel Signore sia quando il mondo ci batte le mani sia quando il mondo non ci batte le mani. Dobbiamo essere cristiani sempre, anche quando il mondo non riconosce o non capisce le verità di Cristo. Il mondo non capisce che il vero amore ha bisogno di fedeltà, anche quando questa fedeltà costa. A Gesù questa fedeltà è costata la croce. Il mondo parla sempre d’amore, ma parla di un amore che esclude la fedeltà, quando essa diventa impegnativa. Questo amore non è amore. Non è l’amore di Dio, perché l’amore di Dio è fedele sempre. Gesù non segue la moda, ma segue la verità. La risposta di Gesù ai Greci è più o meno questa: ‘Volete vedermi? Volete vedere in cosa consiste l’amore vero? Se non è questa la domanda, non avete capito chi sono io veramente’. Questa domanda è importante anche per la nostra vita, affinché noi non ci facciamo trascinare da ciò che più piace al mondo, dimenticandoci la verità. Se non siamo fedeli a chi vogliamo bene, se non siamo fedeli a nessuno, non saremo mai fedeli a Dio. Gesù dove viene glorificato? Viene glorificato in questa fedeltà. In questo luogo le monache seguono l’esempio di San Paolo della Croce, seguono come lui Gesù. E lo seguono sempre, in ogni situazione della vita, lo seguono donando la propria vita. Una vita donata per amore. La grandezza di Dio noi dobbiamo conservarla per poterla donare agli altri. Chiediamo a Dio quella capacità di saper custodire quella grandezza, che noi celebriamo ogni volta nella Messa, e di saperla donare. Invochiamo da Dio la sua Misericordia anche per tutte quelle volte che non abbiamo saputo riconoscere questa grandezza”.

Al termine della Celebrazione Il sindaco Lucciarini De Vincenzi è intervenuto, dicendo: “Grazie a tutti per la presenza. Saluto in modo particolare, con immensa gioia, le Suore. Con vero piacere, insieme a voi, partecipo alla riapertura di questa chiesa. Con me è presente anche il vicesindaco Roberto Pasquali, segno che l’intera Amministrazione è stata – ed è – felice di collaborare. Questo è un luogo importante. Il percorso per la ristrutturazione è stato lungo e tortuoso, ma ora possiamo ammirare questo magnifico lavoro. Questo è un luogo dove vengono molte persone per “ristrutturare” – passatemi il termine – la propria vita, la propria vita spirituale a volte. È un luogo caro a molte persone ed è un luogo che sarà caro a chi verrà in futuro”.

Il vescovo Bresciani ha infine ringraziato le maestranze, gli ingegneri e gli architetti che hanno realizzato la ristrutturazione.
L’architetto Cecilian ha raccontato brevemente i passi principali della ristrutturazione: “A seguito dell’inagibilità della chiesa, causata dall’azione sismica, si rendeva necessario mettere in campo una serie di interventi localizzati di riparazione e consolidamento delle strutture. Per conseguire tale finalità, sono stati condotti opportuni rilevamenti e studi sulle strutture, che hanno portato alla definizione di una mappatura delle lesioni riportate e delle principali criticità. Acquisiti i pareri necessari, si procedeva alla fase di cantiere che vedeva il personale della ditta esecutrice impegnato nelle opere specialistiche che hanno interessato in modo particolare le murature portanti, l’arco trionfale ed il controsoffitto, oltre agli elementi lignei di copertura. Tutte le opere sono state eseguite da personale altamente specializzato che hanno operato mediante tecniche di lavorazione ed impiego di materiali nel pieno rispetto di un manufatto storico di tale rilevanza, sotto la guida costante della direzione lavori”.

Le imprese che si sono occupate dei lavori sono state:
Progetto opere architettoniche: Arch. Marco Cecilian – Arch. Marta Fontana con studio professionale in Acquaviva Picena (AP).
Direzione lavori opere architettoniche e coordinamento per
la sicurezza: Arch: Marco Cecilian.
Progetto e direzione lavori opere strutturali: Ing. Paolo Illuminati.
Legale rappresentante chiesa e monastero delle suore Passioniste di Ripatransone: Rev.da Suor Cecilia Andreatta, al secolo Madre Rosaria.
Impresa esecutrice: Coccia Vincenzo S.R.L. con sede in Mosciano Sant’Angelo (TE), regolarmente iscritta all’anagrafe antimafia ed in possesso di qualifiche tecniche ed attestazioni per
eseguire opere di restauro ai beni immobili sottoposti a tutela.

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1 commento

  • Cristina
    21/03/2024 alle 21:40

    e' bellissimo.... grazie per Apertura di questa chiesa. venerabile Madre Addolorata Luciani vi benedica e vi protegga

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