SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ernesto Sartorio è nato il 16 agosto 1946 nel varesotto, in una famiglia contadina. Ha conosciuto fin da bambino il dolore per la scomparsa del padre e poi dell’unico fratello. Tuttavia, dato il periodo storico, la perdita affettiva non è stata l’unica avversità da affrontare. Nel dopoguerra, le ristrettezze economiche hanno portato le persone a dare “prova di sé stesse” ed è proprio questo che ha fatto Ernesto insieme alla mamma, una volta rimasti soli. Bisognava lavorare duramente la terra per avere in cambio cibo e quanto necessario alla sussistenza. Si viveva di poco, d’altronde, quando c’è povertà anche le esigenze diminuiscono.
Mentre la vita materiale del giovane Ernesto era ridotta all’essenziale, quella spirituale invece era piena e cresceva con l’età fino alla decisione di entrare in seminario per diventare sacerdote.
Affascinato dalla figura del parroco del paesino, don Gerolamo Genoni, Ernesto maturava sempre di più il desiderio di diventare come lui. “Ecco il mio modello di vita!” diceva.
Don Gerolamo, come era tradizione, organizzava e gestiva l’oratorio parrocchiale, un punto di ritrovo dei ragazzi e dei giovani. In quel luogo Ernesto ebbe l’opportunità di crescere socializzando e respirando la fede.
Finite le scuole primarie nel paesino, Ernesto è entrato nel Seminario della Diocesi di Milano frequentando gli studi fino al quarto anno di teologia poi, trascinato dai tempi storici in cui si combatteva per i diritti sociali e dei lavoratori ha sentito la necessità di interrompere gli studi di teologia per entrare in fabbrica, dove è rimasto per due anni.
Proprio nell’esperienza con gente operaia, Ernesto ha definitivamente deciso di diventare sacerdote e con una “vita povera” in una famiglia religiosa.
In seguito a questa decisione, il padre spirituale del seminario lo ha indirizzato verso la Congregazione dei Sacramentini e nella comunità di San Benedetto del Tronto ha potuto frequentare a Fermo l’ultimo anno di Teologia.
La scelta della Congregazione dei Sacramentini non è stata casuale, ma dovuta alla sua attrattiva verso l’Eucaristia e verso la Liturgia, insieme alla dimensione della povertà.
Terminati gli studi teologici, ha trascorso sotto la guida di padre Alberto Occhioni, a Casier in provincia di Treviso, il Noviziato.
Finito il periodo di prova e di conferma, il 23 febbraio 1974, Ernesto è divenuto Sacerdote. In occasione dell’ordinazione sono arrivati dal paese natale per celebrarlo la mamma, i parenti e gli amici.
Nel settembre di quell’anno padre Ernesto viene mandato a Ponteranica, diocesi di Bergamo, come educatore dei giovani seminaristi, dove rimane fino al 1981. Poi, di nuovo a Casier, sempre con l’incarico di educatore in seminario. Poi da Casier a Torino, da Bolsena a Trieste, a San Benedetto del Tronto è stato chiamato ad esercitare il ministero parrocchiale o della predicazione.
Padre Ernesto ha sempre visto nell’Eucaristia il dono dell’amore di Cristo da accogliere e da annunciare.
Una missione che ha voluto condividere con i giovani seminaristi incontrati nel tragitto del suo mandato di educatore aiutandoli a sperimentare, nella preghiera e nella fraternità l’amore fedele di Gesù.
Lo ha fatto anche girando l’Italia in lungo e in largo, annunciando con entusiasmo il dono dell’Eucaristia e la vita che scaturisce dalla celebrazione eucaristica.
Oggi, nel suo cinquantesimo anniversario dalla chiamata al sacerdozio, il bilancio positivo di Padre Ernesto, membro della Congregazione dei Sacramentini di San Benedetto del Tronto viene riconosciuto e celebrato.
Auguri padre Ernesto! Che Dio le doni vigore e serenità per continuare a prestare servizio ancora per molti anni!
La Comunità parrocchiale di San Benedetto del Tronto, lo festeggerà nella Messa di domenica 25 febbraio, ore 10.30, presso il Santuario dei Sacramentini.

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1 commento

  • Fabrizio Scainetti
    24/02/2024 alle 14:31

    E rimasto sempre una persona umile questo per quanto lo posso conoscere mi a verenante colpito con la sua posatezza e la sua grande spiritualità ti fa sentire davvero vocino a nostro SIGNORE . TANTI AUGURI Padre ERNESTO

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