Di Pietro Pompei

DIOCESI – Oggi si inaugura il nuovo sito del giornale diocesano, propongo una riflessione sul tema che Papa Francesco ha scelto per la 58ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebrerà il 12 maggio 2024 e una sintesi dei giornali cattolici apparsi nelle nostre diocesi ( S.Benedetto del Tronto, Ripatransone, Montalto) negli ultimi due secoli.
Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”. “L’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale – si legge nella presentazione del tema, diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede – rende sempre più naturale comunicare attraverso e con le macchine, in modo che è diventato sempre più difficile distinguere il calcolo dal pensiero, il linguaggio prodotto da una macchina da quello generato dagli esseri umani”.
Così nel comunicato: “Come tutte le rivoluzioni anche questa basata sull’intelligenza artificiale, pone nuove sfide affinché le macchine non contribuiscano a diffondere un sistema di disinformazione a larga scala e non aumentino anche la solitudine di chi già è solo, privandoci di quel calore che solo la comunicazione tra persone può dare”, si legge ancora nel comunicato: “È importante guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet. È necessario che la comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana”

Una nuova sfida virtuale attende i cattolici che però non deve spaventarci.
Ci deve trovare pronti per essere nel tempo capaci di misurarci in uno spazio interattivo che specie in questi pochi anni ha subito un’accelerazione dovuta allo sviluppo tecnico ed elettronico degli strumenti strutturali su cui è fondato il world wide web. “In Italia,- scriveva circa 15 anni fa Vincenzo Grienti in un interessante articolo – specialmente nei primi anni Novanta, siamo passati dalla scoperta della navigazione on line e della posta elettronica, caratteristiche della fase della Rete Web 1.0, a un nuovo scenario multimediale totalmente modificato e riconducibile al così detto Web 2.0. Sigle che potrebbero rimanere incognite ed anonime, ma che invece demarcano, per dirla con semplicità il “salto” dal vecchio al nuovo. Se prima, infatti, Internet affascinava e incuriosiva quando forniva spazi virtuali come le community o i forum, oggi i social network, ossia le così dette “reti sociali”, danno elevate opportunità di interazione, socializzazione e aggregazione virtuale. Tanto da far innescare tra esperti di new media, sociologi, antropologi e psicologi un dibattito sul rapporto tra virtuale e reale, nonché sulle ricadute dell’utilizzo di Internet nelle nuove generazioni”.

A Montalto
Nel 1906 nasceva il bollettino della direzione diocesana, mensile, che nel 1911 diventò il Risveglio, periodico affidato alla direzione di don Antonio Scaramucci e stampato a Montalto nello stabilimento grafico sociale. Il Risveglio propugnò la piena e attiva partecipazione dei cattolici alla vita politica, vi comparivano anche molte note storiche e cronachistiche del can . Francesco Pistolesi.
(Mi permetto di aprire una parentesi : nel 1993 tentammo di riportare alla luce con il Nuovo Risveglio notiziario, il quale ebbe il plauso di Monsignor Chiaretti, il quale scriveva: “Plaudo all’impegno della Consulta Diocesana per la cultura e il lavoro, che è alla ricerca di una piattaforma ideale di intenti e per un nuovo modello di gestione della cosa pubblica, a partire dall’uomo non dal profitto, dagli ultimi e non da chi è potente. Non fu facile…)

A San Benedetto del Tronto
Il primo gennaio 1905 era già nato l’atteso quindicinale cattolico, diventato poi (8 luglio 1906) settimanale. Fu il primo, ed anche l’unico, nella diocesi ripana in quel tempo di fuoco: Monsignor Boschi l’apprezzò molto.
Il titolo fu esso stesso una provocazione: l’Operaio, quasi a voler contestare il monopolio socialista e radicale sul mondo operaio in genere, e specialmente sul mondo operaio sambenedettese con esso don Francesco Sciocchetti entrò al suo modo anche nella battaglia ideologica, dove c’era ormai da combattere con coraggio ed audacia. (Vescovo Chiaretti)

Il vescovo mons. Vincenzo Radicioni
Ordinato vescovo ad personam gli furono assegnate le diocesi di Montalto e Ripatransone nel 1952 Provvide ai bisogni delle popolazioni delle diocesi assegnategli e curò la costruzione e i restauri di molte chiese. Ha sostenuto la stampa cattolica e le opere diocesane di assistenza per provvedere, in quest’ultimo caso, alle carenze economiche di tante famiglie nel periodo post bellico.
Il 12 aprile 1953 fu pubblicato il primo numero de La Vedetta, giornale voluto dal Vescovo che pose la sua redazione nella casa del parroco di San Giuseppe, don Cesare Palestini.
La Vedetta fu pubblicata per circa trent’anni con direttore don Ugo Ottaviani e redattore capo Filippo Miritello. Hanno collaborato alcuni nomi noti nella storia delle due diocesi e le sue copie sono diventate preziose per attingere notizie del nostro passato.

Con il vescovo mons. Giuseppe Chiaretti
nel 1984 s’inizia la pubblicazione de L’Ancora, nome suggerito dallo stemma del Presule che trae ispirazione dagli Atti degli Apostoli: Spes sicut anchora tuta ac firma”( Eb.6, 18-19). La Speranza come l’ancora sicura e salda. Il primo Direttore fu don Armando Alessandrini, coadiuvato da don Domenico Vitelli, al seguito don Andrea Marozzi, Pietro Pompei e Simone Incicco. Il giornale cartaceo ha retto per 33 anni, è poi incappato nella crisi del cartaceo e oggi prosegue on line. In questo percorso ha subito alcune variazioni tipografiche e con internet tutti i contenuti mediali.

Con l’avvento del vescovo mons. Gervasio Gestori
la pubblicazione de l’Ancora è continuata, perché “ Gli scopi che ancora vogliamo perseguire rimangono gli stessi, anche se con modalità nuove e più attente alla mentalità attuale: comunicare, informare, dialogare, formare con sensibilità umana e cristiana, secondo le grandi linee della Dottrina Sociale della Chiesa”. Si è rafforzata inoltre con la presenza on line, nasceva infatti ufficialmente il 31 maggio 2012, giorno in cui la Chiesa celebra la visitazione della Beata Vergine Maria.

Con il vescovo mons.Carlo Bresciani
L’Ancora ha proseguito il suo percorso nell’era digitale e affidata a giornalisti più idonei a seguire la sfida del virtuale per portare “l’importanza della comunione, nella Chiesa come nella società. Per essa è necessario che ognuno collabori con tutte le sue forze, nell’accettazione delle diversità dell’altro, anche quando non la pensa come noi.
In questo la stampa può certamente svolgere un ruolo importante: la comunione è questione di relazione, di comunicazione e il giornalista può lavorare affinché essa venga costruita”.

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