SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nell’ambito della solenne Novena organizzata nella parrocchia San Benedetto Martire in preparazione alla festa dell’Immacolata Concezione, è stata celebrata ieri mattina, 6 dicembre, alle ore 6:00, una Santa Messa presieduta dal vescovo Carlo Bresciani. Presenti anche il parroco don Guido Coccia, che ha animato la celebrazione con la chitarra ed il canto, e il predicatore padre Efrem Assolari, missionario dell’Ordine di San Luigi Maria De Monfort, che ha concelebrato insieme al vescovo.

Queste le parole di Bresciani durante l’omelia: “Perché veneriamo Maria? Perché in lei troviamo presentate e vissute alcune qualità della donna di fede e della vita umana. La riconosciamo come madre di Gesù, ma anche come donna che ha saputo vivere fino in fondo la propria umanità. Stamattina vorrei soffermarmi su una delle virtù fondamentali di Maria, il suo presentare, dal lato umano, alcune virtù di Dio, come ad esempio la fedeltà. Noi giustamente veneriamo un Dio fedele, che non ci abbandona mai, neanche di fronte al peccato dell’umanità, di fronte alla sua infedeltà. Così è Maria: Ella ci si presenta come la donna fedele.
La prima fedeltà Maria la rivolge a Dio. Ella è fedele a Dio, sia perché preservata dal peccato, sia perché ha risposto con fedeltà alla chiamata di Dio, sia perché ha saputo mantenere la sua fedeltà a Dio prima ancora di diventare madre di Dio. Questo ci fa comprendere l’importanza della fedeltà come qualità umana, una qualità che è dell’uomo di fede. Fede e fedeltà camminano insieme. Maria dunque ha avuto fedeltà per tutta la sua vita, una fedeltà che è diventata obbedienza, sequela, una fedeltà che è giunta fino ai piedi della Croce. Ha detto sì una volta ed è stato un si per tutta la vita, un sì di un impegno totale.
Maria mostra poi una fedeltà anche al Figlio. La prima ad educare il Bambino Gesù, infatti, è stata sicuramente lei e lo ha educato fedele a Dio. Non solo è stata fedele Lei, ma ha edcuato anche Gesù ad esserlo. La virtù più importante della sua vita l’ha passata a suo Figlio.
Infine Maria è anche l’icona di una fedeltà, per mandato di Gesù, a tutta l’umanità. ‘Donna, ecco tuo figlio’ le viene detto da Cristo ai piedi della Croce. Il Figlio le affida il mondo. Per questo Maria è madre della Chiesa e madre dell’umanità”.

Viviamo in un tempo in cui questa fedeltà manca – ha proseguito Bresciani – ed invece è un bene prezioso. Noi siamo abituati ormai a parole al vento. Promettiamo, ma poi queste promesse che fine fanno? Chiediamo i Sacramenti, ma poi? Chiediamo il Battesimo per i nostri figli, ma poi? Chiediamo la Cresima, ma poi? Ci sposiamo, ma poi? Credo che qui ci sia una povertà umana e di fede. Maria invece può aiutarci a superare questa povertà, perché spesso sprechiamo le nostre parole e non comprendiamo che in quelle parole c’è la nostra vita. Maria allora ci presenta qualcosa di diverso. Certamente la fedeltà costa sacrificio, ma la parola esprime la persona e mantenere l’impegno preso ci qualifica. Ma come possiamo fidarci degli altri se ci comportiamo così?! Noi ci fidiamo Dio e di Maria, perché sappiamo che la loro parola è definitiva, che conta, che viene mantenuta. Come facciamo a fidarci tra noi se non abbiamo la stessa fedeltà di Dio e di Maria?! Sappiamo cogliere questo aspetto di Maria che ci dice la sua grandezza, ma ci indica anche la strada da percorrere per essere uomini e donne fedeli a Dio, per costruire seriamente la nostra vita e le nostre relazioni? Maria, che era una donna, è una speranza per tutti noi“.
Mons. Bresciani ha poi concluso: “È bello pensare in questa Novena anche a come questa comunità sia rimasta fedele ad una promessa fatta tanto tempo, più di un secolo e mezzo fa, quando la cittadinanza si è affidata al Signore e a Maria. Insegniamo questo ai nostri figli. Insegniamo loro a prendersi qualche impegno, a fare qualche sacrificio per insegnare loro la fedeltà. Questa è la strada.
Preghiamo dunque affinché possiamo essere testimoni fedeli dell’amore di Dio, dell’amore per Gesù, ma anche dell’amore degli uni verso gli altri, per costruire quella Chiesa di Cristo vera, bella, di cui Maria è madre”.

Il vescovo Bresciani ha dunque ricordato il voto che la cittadinanza di San Benedetto del Tronto fece a Maria nel lontano 1855, nel giorno dell’Immacolata Concezione, in segno di gratitudine per la scomparsa dell’epidemia di colera che aveva colpito la città a partire dall’estate precedente. Un voto che verrà rinnovato domani, 8 dicembre, quando, dopo la solenne celebrazione eucaristica delle ore 16:30 presso la cattedrale Santa Maria della Marina presieduta dal vescovo Bresciani, i fedeli si recheranno in processione con il simulacro dell’Immacolata verso la chiesa di San Benedetto Martire, dove il sindaco Antonio Spazzafumo riaffermerà la solenne promessa a nome della collettività sambenedettese.

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