DIOCESI“Liberi di scegliere se migrare o restare”: è questo il titolo dell’incontro con lo storico Simone Varisco, membro della Fondazione Migrantes, il quale lunedì 13 novembre, alle ore 18:00, presso la parrocchia Sant’Antonio di Padova in San Benedetto del Tronto, presenterà il XXXII Rapporto Immigrazione – 2023 di cui è stato redattore.
L’evento è organizzato dalle Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto ed Ascoli Piceno, in particolare dalle due Caritas Diocesane, dai due Uffici Migrantes Diocesani e dal S.O.S. Missionario.
Queste le parole di Pierluigi Addarii, direttore dell’Ufficio Migrantes della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto: “Siamo molto felici di ospitare il dott. Simone Varisco, storico, ricercatore e scrittore. Laureato con lode presso la Facoltà di Scienze Storiche all’Università degli Studi di Milano con una tesi sulla storia della Chiesa, attualmente lavora per Migrantes Italia ed è uno dei redattori del XXXII Rapporto Immigrazione. Con lui, quindi, saremo in grado di fare un’analisi puntuale ed analitica dei dati che emergono dal Rapporto 2023, soprattutto a livello regionale e locale”.

“Il primo rapporto per l’immigrazione – prosegue Addari – è stato pubblicato nel 1991 come Dossier Statistico Immigrazione. Oggi, a distanza di 32 anni, esiste il Rapporto Immigrazione Caritas – Migrantes che ogni anno viene redatto per monitorare la situazione degli immigrati stranieri in Italia, degli emigranti italiani all’estero e dei Rom, Sint e viaggiatori per spettacoli. Questi alcuni dati che vengono fuori dal Rapporto 2023 presentato a Roma lo scorso 17 Ottobre: attualmente i migranti internazionali nel mondo sono circa 300 milioni, il 3,6% della popolazione mondiale e, di questi, quasi due terzi si sono spostati per ragioni di lavoro; nell’Unione europea, su una popolazione di 447 milioni, sono presenti circa 23,7 milioni di cittadini di Paesi extra-Ue (5,3%); al 1° gennaio 2023 le stime dell’ISTAT indicano la presenza di 5.050.257 cittadini stranieri residenti in Italia. Interessanti anche i dati riguardanti l’occupazione: il 75,2% degli occupati non-Ue svolge la professione di operaio (contro il 31,6% degli italiani), mentre solo 1 su 10 è un impiegato e appena lo 0,1% è dirigente. Un altro dato su cui riflettere è il numero di immigrati presenti nel territorio della regione Marche, che è inferiore al numero di Marchigiani residenti all’estero, iscritti all’AIRE”.

Ma non si parlerà solo di dati all’incontro con il dott. Varisco – prosegue Addarii –, perché dietro ai numeri ci sono le persone. Parleremo dunque anche delle persone, delle loro storie, delle loro libertà. A 32 anni dalla sua creazione, infatti, il Rapporto Immigrazione torna a far riflettere sulla libertà di scegliere, anzitutto se migrare o restare. Il dott. Varisco, infatti, oltre a riferire i risultati delle analisi statistiche, ci ci condurrà a fare riflessioni qualitative, aiutandoci ad elaborare una lettura del presente secondo un respiro spirituale e a guardare al futuro con fiducia, immaginandolo orientato al bene comune, al diritto a vivere in dignità e ad uno sviluppo sostenibile. È proprio quello di cui abbiamo bisogno, visto che l’Italia appare oggi un paese sempre più spaventato. Gli italiani temono per il loro domani. E il sentimento di spavento sta producendo chiusura, auto isolamento, diffidenza, se non addirittura paura del prossimo. Gli ultimi rapporti di Caritas Migrantes e IDOS ci hanno dimostrato che gli Italiani hanno una percezione lontana dalla realtà del fenomeno migratorio, che in termini numerici e concreti è molto lontano dalla narrazione dei media. Gli Italiani credono che il numero dei migranti sia ben superiore di quello che i numeri reali ci mostrano. È evidente che la paura nel futuro e la percezione amplificata della presenza di immigrati nel nostro paese siano in qualche modo correlati. Questo è un male, perché più ci si chiude nelle proprie paure, più si perde il senso della realtà. In un contesto sociale del genere, l’indirizzo della politica è altrettanto netto, la sicurezza sta diventando un tema dominante, un valore assoluto in nome del quale sembra ormai lecito cancellare anche la cultura dei diritti, sociali e umani. Si punta tutto sul mito della sicurezza, quando in realtà è il nostro tessuto sociale ad essere dilaniato“.

“Nell’introduzione al Rapporto Immigrazione 2023, Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, afferma: ‘La conoscenza dei molteplici aspetti dell’immigrazione – senza trascurare le ragioni che portano a lasciare la propria casa e il proprio Paese – risulta utile per comprenderne la reale portata e il volto, anche in relazione al rapporto tra le persone che arrivano e la società che accoglie’. Per il segretario generale della CEI accoglienza e integrazione richiedono la reciproca disponibilità a un ‘incontro’ che vada nel rispetto di entrambe le parti. Il percorso in questo senso appare carico di interrogativi, persino di tensioni: per tale ragione risulta necessario un cambiamento della narrazione, per superare quella dell’emergenza. In questo i media hanno una grande responsabilità, quella di raccontare gli eventi non sulla base dell’emotività, bensì sulla base dei dati, scegliendo con accuratezza le parole da usare”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *