DIOCESI – “Vedo molto scoraggiamento in giro. Viviamo un momento storico difficile: alcuni lamentano difficoltà economiche dovute all’aumento dei prezzi, altri lamentano la mancanza di un lavoro o di una retribuzione adeguata, altri ancora vivono difficoltà in famiglia. In ogni ambito sentiamo parlare di crisi. È vero: il momento è difficile. Ma noi cristiani siamo chiamati ad essere seminatori anche in tempi aridi. È dunque questo l’augurio che faccio al Centro Famiglia nel suo quarantacinquesimo anno di attività, ovvero di continuare a seminare il bene, così come ha seminato in tutti questi anni“. È con queste parole che il vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Mons. Carlo Bresciani, ha augurato longevità e fecondità al Centro Famiglia di San Benedetto del Tronto, durante il convegno che si è tenuto sabato 21 ottobre presso l’hotel Parco dei Principi, in occasione del quarantacinquesimo anniversario dalla sua fondazione.
L’evento, dal titolo “Famiglia oggi: luci ed ombre” ha registrato la partecipazione, oltre che del vescovo Bresciani, di numerosi altri ospiti ed uditori: il presidente del Centro Famiglia, Nicola Farinelli; tre dei soci fondatori, il dott. Carlo Di Biagio, l’assistente sociale Maria Fausti e il rag. Tonino Piunti; alcuni sacerdoti e molti fedeli che negli hanno sostenuto il Centro Famiglia, donando tempo, competenze, denaro e servizi di volontariato; illustri ospiti che hanno raccontato la famiglia da molteplici punti di vista.

Il convegno, coordinato dalla dott.ssa Michela Gasparrini e moderato dal dott. Simone Incicco, direttore del nostro giornale diocesano L’Ancora, si è aperto con i saluti di alcuni rappresentanti delle istituzioni locali: il vicesindaco del Comune di San Benedetto del Tronto, Tonino Capriotti; il consigliere Pasqualino Piunti, ex sindaco della città rivierasca, che nel 2018 ha consegnato al Centro Famiglia il prestigioso riconoscimento del Gran Pavese Rossoblu; il consigliere del Comune di Grottammare, Marco Tamburro. Ai saluti si è unito anche Paolo Perticaroli, presidente Forum delle Associazioni Familiari Marche.
Hanno portato il loro saluto ai presenti, attraverso un video messaggio registrato, anche la dott.ssa Livia Lucadei, presidente nazionale dei Consultori di Ispirazione Cattolica, e il dott. Ezio Aceti, psicologo, psicoterapeuta e formatore: la prima ha lodato e ringraziato il Centro Famiglia di San Benedetto del Tronto per essere “una presenza viva, di prossimità, sul nostro territorio, una presenza capace di accogliere, ascoltare e costruire reti“; il secondo ha ricordato quanto sia fondamentale il ruolo della famiglia, che “resta sempre il luogo della gratuità, del disinteresse, la prima cellula della società” e ha sottolineato come avere un Consultorio sul territorio sia “come avere le braccia di Maria sul mondo, ovvero le braccia di una madre che accoglie, che è disponibile per tutti“.

A seguire la parola è passata agli ospiti in presenza. Il dott. Carlo Di Biagio ha ricordato le origini del Centro Famiglia e ha spiegato il logo scelto all’epoca che ancora oggi conserva un significato rilevante ed attuale: “Al centro del logo c’è una casa un po’ storta che rappresenta proprio le difficoltà in cui ogni famiglia può venire a trovarsi; però, intorno a questa casa, c’è anche un cerchio, come a dire che la famiglia comunque custodisce e protegge; infine la porta è aperta, perché si è liberi di entrare e di uscire”. Di Biagio ha poi ricordato le numerose persone che negli anni hanno portato avanti i servizi del Centro Famiglia, sottolineando la loro “grande passione nel fare“, ringraziando tutti i volontari e i vescovi che si sono susseguiti e facendo memoria anche della figura di don Luigi Illuminati.

La dott.ssa Stefania Cagliani, psicologa e psicoterapeuta, si è soffermata sull’importanza dell’educare e dell’insegnare, due verbi che devono andare di pari passo nella formazione delle giovani generazioni: se l’azione di educare (dal latino ex-ducere) indica l’azione di tirare fuori quello che è dentro ad ogni ragazzo, dall’altro il verbo insegnare (dal latino in-signare) indica l’azione di mettere dentro un segno, di imprimere un segno, ovvero quel segno di luce che possa indicare quale sia la strada migliore in ogni situazione della vita. La dott.ssa ha proseguito il suo intervento parlando anche del rapporto tra disciplina e libertà e della dialettica che ci deve essere tra la responsabilità del ragazzo e quella del genitore.

Ottimo anche il contributo dei coniugi Rita Della Valle e Rino Ventriglia, entrambi psicoterapeuti e rispettivamente anche ginecologa e neurologo, i quali, dopo aver definito la famiglia come il luogo di comunione e anche di intimità, in cui ci si sente liberi di condividere sogni, paure ed emozioni, hanno elencato quali virus possano attaccare la famiglia e farla ammalare. In primis “il virus del sospetto e della chiusura, soprattutto in tempi in cui la società da narcisistica è divenuta paranoideica, in quanto piaghe come il terrorismo, la crisi economica e la pandemia provocano nelle persone uno stato continuo di incertezza verso il futuro e quindi un senso latente di paura e di ansia”. In secondo luogo il virus dell’assenza di pensiero: “non solo di valori, ma anche di pensiero. Quando c’è un problema, bisogna fermarsi a pensare, per cercare la soluzione. Bisogna prima di tutto dare un nome a quel dolore e poi, con fede, cercare di risolverlo”. “La coppia è una bottega del perdono – hanno dichiarato –, nel senso che in una coppia il perdono non è un’opzione, ma uno stile di vita! Ed è da quel modello che i figli acquisiscono il loro modello di vita, guardando i genitori. Non possiamo non avere conflitti, non litigare, ma possiamo far vedere ai nostri figli che ci perdoniamo”. A proposito di coppia, infine, i coniugi Ventriglia hanno spiegato che il primo figlio in una famiglia è proprio il rapporto di coppia tra marito e moglie ed è per questo motivo che a quel rapporto bisogna dedicare tempo e spazio.

Dopo un piacevole intermezzo musicale suonato dal vivo, la seconda parte del convegno è stata dedicata al tema della collaborazione tra il Consultorio e la Pastorale Familiare. Sull’argomento sono intervenuti alcuni professionisti che prestano servizio presso il Centro Famiglia: lo psicologo Lorenzo Lanciotti, la counselor Gabriella Viviano, lo psicoterapeuta Matteo Schiazza e l’avv. Cristina Parolisi, presidente della Federazione dei Consultori di Ispirazione Cristiana Marche.

L’ultimo intervento è stato del vescovo diocesano, Mons. Carlo Bresciani, il quale ha concluso: “Due sono le realtà importanti di supporto alla famiglia. La Pastorale Familiare ha un compito preciso: il suo obiettivo è quello di annunciare il Vangelo della famiglia, che è all’origine di ogni cosa. Dall’annuncio dei valori, però, si è poi chiamati all’incarnazione di quei valori nel vissuto della società. In questo passaggio non sempre tutto va liscio: spesso tra l’annuncio e l’incarnazione possono esserci delle differenze. C’è bisogno di educazione, di formazione, di supporto. È qui che entra in gioco il Consultorio, fatto di professionisti che mettono a disposizione dei fedeli competenze diverse, come quelle dello psicologo, dell’avvocato, del mediatore familiare. Possiamo allora dire che la Pastorale Familiare e il Consultorio curano la persona e più in generale la famiglia nella sua totalità. Quando ci chiediamo che cosa possa fare la Chiesa per migliorare la società, in realtà ci stiamo chiedendo che cosa possiamo fare noi, perché la Chiesa siamo noi, il popolo di Dio. Il Consultorio è un ottimo esempio di quello che la Chiesa riesce a fare. Esso, infatti, è un luogo di comunione e, dove c’è amore, c’è Dio. Non è un caso che la prima icona della famiglia sia la Trinità: più amiamo, più ci avviciniamo a Dio“.

A conclusione del convegno il presidente Nicola Farinelli ha ringraziato tutti i volontari del Centro Famiglia per l’esimio servizio prestato, in particolar modo la segretaria Nicolina Mascaretti, che in questi 45 anni ha svolto il suo lavoro con dedizione e grande professionalità. Il pomeriggio si è concluso con un momento di convivialità, durante il quale tutti i presenti hanno gustato insieme un aperitivo.

Oltre che con il convegno di sabato, il Centro Famiglia ha festeggiato il suo quarantacinquesimo anniversario con altri due eventi: il concerto degli Uscitanord di venerdì 20 ottobre presso il Teatro delle Energie, che ha registrato la partecipazione straordinaria del cantautore Giò di Tonno, e il pranzo di domenica 22 ottobre, organizzato presso l’oratorio della chiesa Sant’Antonio di Padova, subito dopo la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Bresciani. Tutti gli eventi sono stati molto seguiti ed apprezzati.

Cogliamo l’occasione per ricordare che il Centro Famiglia offre gratuitamente la possibilità di avere alcuni incontri con un operatore per condividere ogni difficoltà o affanno della vita, per fare chiarezza sulla natura del problema e per intraprendere un percorso per cercare di risolverlo. Il Centro è ubicato a San Benedetto del Tronto, in via Pizzi n. 25, ed è aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 16:30 alle ore 18:30. Per ulteriori informazioni è possibile contattare i seguenti recapiti telefonici: 0735 595093 o 346 9587448.

 

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