COLONNELLA – “Il Comitato Feste nasce circa quarant’anni fa con il parroco don Marcello Di Girolami per organizzare le feste della parrocchia, principalmente la festa di Maria Santissima del Suffragio e la festa di San Gabriele dell’Addolorata. Noi siamo solo gli ultimi arrivati, quindi la prima cosa che ci sentiamo di dire è grazie. Grazie al parroco don Dino Straccia che ci ha chiamati a svolgere questo servizio per la comunità, ma soprattutto grazie a tutte le persone che in questi quarant’anni si sono impegnati per la riuscita delle feste parrocchiali. Sappiamo bene che mantenere vive le tradizioni di un paese è bellessimo, ma anche molto faticoso: bisogna reperire i fondi necessari per organizzare gare, concerti, sfilate e questo non è sempre facile e scontato, soprattutto in periodi di crisi economica; bisogna poi mettere d’accordo molte persone che magari la pensano diversamente e che non sempre condividono le stesse priorità o modalità di festeggiamenti; bisogna infine dedicare molto tempo all’organizzazione pratica dal lavoro per realizzare le carrate di grano e le sfilate, un lavoro che inizia molto prima della festa. La nostra gratitudine quindi va a tutte quelle persone che negli anni hanno sacrificato il loro tempo per tramandare a noi queste bellissime tradizioni“. – Inizia così la chiacchierata con Eugenio Volponi e Massimiliano Pecchini, referenti del Comitato Feste Parrocchiali di Colonnella, fresco di rinnovo da parte del parroco don Dino Straccia.

“Per moltissimi anni – proseguono Volponi e Pecchini – chi ci ha preceduto si è impegnato per reperire i fondi necessari per poter onorare con grandi festeggiamenti le due festività principali del paese. Negli anni sono state organizzate corse dei cavalli e di asini, gare di ciclismo, corse con le conche colme di acqua; sono stati ospitati cantanti anche molto famosi nel panorama della musica pop italiana e molte edizioni si sono concluse con grandiosi fuochi di artificio. Negli anni numerose iniziative sono venute meno: alcune per una mutata sensibilità della comunità, altre per una minore entità delle risorse economiche, altre ancora perché sono entrate in vigore nuove leggi più restrittive per organizzare gli eventi e quindi per ragioni di sicurezza non sono state più organizzate. Mai, però, sono venute meno le carrate di grano, antico e mai mutato segno di ringraziamento alla Vergine Maria per la positiva mietitura del grano e la fertilità dei campi“.
“Nel secolo scorso – affermano i due Colonnellesi –, fino al decennio successivo alla Seconda Guerra Mondiale, il grano veniva donato alla Parrocchia, poi il sacerdote di turno provvedeva a rivenderlo e a ricavare il denaro necessario per i bisogni della comunità dei fedeli. All’epoca l’impegno necessario per preparare le carrate era minore, in quanto la mietitura e l’assemblaggio delle cavallette erano attività che si vivevano nella quotidianità, perché faceva parte del lavoro di ogni giorno. Con il trascorrere degli anni e con l’avvento delle macchine industriali, lo sforzo per mantenere viva la tradizione è decisamente maggiore: per realizzare le carrate, infatti, non si possono usare le mietitrebbiatrici moderne, bensì bisogna utilizzare la barra falciante che consente la realizzazione dei manocchi. Il nostro compaesano Daniele Di Giuseppe ogni anno ci mette a disposizione l’attrezzatura necessaria per poter effettuare la mietitura e la trebbiatura così come avveniva in passato, consentendoci di fatto di poter assemblare i manocchi, ovvero mannelli di spighe che riempiono una mano, che poi vengono utilizzati per realizzare le carrate, ovvero fasci di grano ammassati fino a riempire un carro. Per molti anni i maestri assoluti in questo tipo di attività sono stati illustri Colonnellesi che purtroppo non ci sono più, insieme ad altri che ancora sono in vita, ma sono molto anziani. Negli ultimi anni, perciò, c’è stato un ricambio generazionale, resosi necessario anche per ricaricare e rinnovare le energie, un naturale passaggio di consegne ai figli, ai nipoti e ai giovani della comunità che si sono resi disponibili“.

Questi i nomi dei componenti del rinnovato Comitato Feste Parrocchiali, il cui presidente è il parroco don Dino Straccia: Katiuscia Pica, Genny Rossi, Maria Maddalena Scoccia, Francesca Silvestrini, Martina Zilli, Stefano Bastianelli, Gianluca Cifeca, Massimo Di Berardino, Davide Di Quirico, Elia Grasso, Luciano Marchetti, Massimiliano Pecchini, Roberto Pecchini, Stefano Salvatori, Silvano Straccia, Eugenio Volponi.

Oltre a proseguire le antiche tradizioni, in continuità con i Comitati che ci hanno preceduto, – spiegano Volponi e Pecchini – vorremmo coinvolgere sempre più i giovani ragazzi. Per tale ragione abbiamo ripristinato la festa di San Michele Arcangelo, patrono di Colonnella, ed abbiamo previsto per tutte le feste parrocchiali un pomeriggio completamente dedicato ai bambini. Ovviamente ci sono anche gare per gli adulti, per coinvolgere i fedeli di ogni fascia di età, ma la priorità è senza dubbio rendere partecipi i più piccoli e i più giovani. Sempre con questo obiettivo, abbiamo pensato di introdurre, durante la festa di domenica prossima, degli stand enogastronomici gestiti direttamente dalla parrocchia, grazie alla disponibilità di alcuni giovani adulti. Vorremmo restituire al nostro paese momenti di festa autentica. Purtroppo, negli ultimi anni la comunità colonnellese è stata colpita da numerosi problemi: prima il terremoto ha reso inagibile la nostra chiesa, alcuni locali parrocchiali e anche parti del centro storico; poi la pandemia e la successiva crisi economica hanno praticamente impossibile la socialità. Tutto questo si unisce anche alla difficoltà di vivere relazioni umane autentiche. Molti, per abitudine o per necessità, coltivano i rapporti interpersonali attraverso i social. Noi crediamo che i social non vadano certamente evitati, ma affiancati ad una socialità diversa, fatta di incontri reali, di esperienze condivise, di sguardi e sorrisi autentici, di confronti da vivere e di momenti da ricordare“.

“Grazie a questi stand – concludono Volponi e Pecchini – vorremmo anche reperire fondi per futuri progetti parrocchiali da condividere con la comunità, mantenendo quello spirito di collaborazione e che ci contraddistingue. A tal proposito, oltre ai componenti vecchi e nuovi del Comitato Feste Parrocchiali, desideriamo ringraziare anche i gruppi che da sempre hanno arricchito la nostra feste con i loro numerosi iscritti: l’Associazione Truentum, che ha iniziato questa bella tradizione delle carrate e delle sfilate in abiti caratteristici abruzzesi, che hanno poi ispirato le successive generazioni; il Gruppo Folkloristico Ruralia, che da anni mette a disposizione della comunità il talento professionale di sartoria e i tanti abiti utilizzati per le sfilate in costumi tipici abruzzesi; la Confraternita Maria Santissima del Suffragio, che da dieci anni ormai convoglia a Colonnella anche molte altre Confraternite provenienti dall’Abruzzo, dalle Marche, dal Molise e dall’Emilia Romagna. Aspettiamo tutti i Colonnellesi domenica alla festa per rinnovare la nostra gratitudine al Signore e la nostra devozione alla Madonna del Suffragio”.

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