SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nell’introduzione del suo libro “Paradiso” il pedagogista Pierangelo Bordignon scrive «oggi c’è bisogno di teatro, di un teatro onesto che coinvolga le persone. Questo genere di teatro è uno strumento di comprensione, per comprendere e per farsi comprendere, ed è un mezzo privilegiato per far sì che l’opposizione “noi e gli altri” sia cancellata».

Il gruppo adulti di Azione Cattolica  della Parrocchia della Madonna del Suffragio di San Benedetto del Tronto nei suoi incontri ha spesso parlato di sguardi che riescono a superare tante barriere, che fanno sentire accolti, capiti e che possono equivalere ad un abbraccio affettuoso. Ed è nata spontanea la voglia di tradurre questi pensieri in un’esperienza ad un tempo coinvolgente e ludica.

Così, spontaneamente, al termine del cammino annuale nella primavera del 2022 il gruppo ha sperimentato la messa in scena di un lavoro di teatro, di quel teatro che Bordignon definisce “onesto” e che è anche un progetto umano.

Si è trattato di un breve e divertente spettacolo rappresentato negli spazi del Monastero di Santa Speranza che ospita una comunità di monache Clarisse le quali hanno generosamente ospitato, ma anche supportato e sopportato durante le serate delle prove. E la scelta del luogo è significativa per testimoniare che la clausura non è né una fuga dal mondo, né un segno di separazione che crea un “noi” e un “voi”, né un ostacolo alle relazioni.

La Compagnia teatrale così formatasi si è scherzosamente data il nome de “I Saltaponti….rotti“, parafrasando il nome del quartiere nel quale è inserita la Parrocchia. Il prossimo 17 giugno rinnova l’esperienza vissuta nel 2022 e si cimenta in una rappresentazione ben più articolata ed impegnativa, ma non meno divertente.

Si tratta di “NOS-SON“, commedia liberamente tratta dal racconto “Il naso” di Nikolaj Gogol, letterato ucraino di inizio ‘800, precursore e maestro del realismo con grande capacità di raffigurare situazioni satirico-grottesche in uno stile visionario e fantastico.

La trama vede il barbiere Ivan Varuckuz che un mattino si ritrova il naso di un suo cliente nel pane che gli ha preparato la moglie Ludmila. Se lo mette in tasca ed esce per sbarazzarsene.

Il proprietario del naso è il Maggiore Boris Kolavev Orlov il quale, svegliandosi, si accorge di non avere più il naso e, pertanto, teme di vedere compromessi i suoi rapporti sociali e gli agognati avanzamenti di carriera, tanto più che il suo naso se ne va ora in giro per la città spacciandosi per un importante funzionario e candidandosi per l’elezione a vice-governatore.

Per recuperare il naso, il Maggiore Boris Kolavev Orlov mette un annuncio sui giornali e ottiene l’intervento della guardia Piskarev, commissario del quartiere.  Ma proprio quando questi tentativi sembrano ormai fallire, il Maggiore se lo vede restituire proprio dalla guardia.

Ma forse è stato tutto un sogno?

NOS-SON rappresenta una satira alla superficialità della società russa del tempo, estremamente gerarchizzata ed imbrigliata in una burocrazia molto oppressiva, talmente rigida che – nel racconto – persino un naso, purché abbia i gradi, diventa un personaggio assolutamente rispettabile. Quel naso diventa anche significativo per rappresentare presunzione e superbia poiché, per il protagonista, l’apparire è assolutamente fondamentale e la perdita del naso lo mette fortemente in crisi.

Una riprova dello spirito ironico dell’autore si ha  considerando che, nella lingua russa, il titolo “Il naso” è NOS, palindromo del vocabolo SON che significa proprio “sogno”, cioè l’elemento caratterizzante la commedia.

NOS-SON verrà portato in scena dalla Compagnia “I Saltaponti… rotti” sabato 17 giugno alle ore 21 precise nel teatro San Filippo Neri di San Benedetto del Tronto. L’ingresso è libero.

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