MONTEDINOVE – Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta dei Sindaci che amministrano i Comuni presenti sul territorio della nostra Diocesi. Oggi è la volta di Antonio Del Duca, Primo Cittadino del Comune di Montedinove.

Amministrare è più un onore o una responsabilità? Ha un modello o una massima a cui si ispira nella sua attività amministrativa?
Direi che, nel momento storico che stiamo vivendo, amministrare un Comune, sia assolutamente una notevole responsabilità, ma allo stesso tempo anche un grande onore. Da sempre la mia indole è stata quella dell’impegno sociale, sia nella attività lavorativa che in quella politica. Da tre mandati sono Sindaco della comunità di Montedinove ed ho sempre sognato di riportare la mia esperienza politica nel paese dove sono nato, dove sono cresciuto e che ho scelto di non abbandonare. Sono rimasto qui negli anni dell’esodo alla ricerca di lavoro, perché sognavo di poter fare qualcosa per questa comunità, di far crescere questo paese ed anche il territorio. Per crescere intendo dire dare una maggiore visibilità regionale e – perché no? – anche nazionale.  Un progetto ambizioso sul quale abbiamo da sempre lavorato e continuiamo a lavorare.  La massima alla quale ci ispiriamo quotidianamente, come amministrazione comunale, è : “Il lavoro paga sempre.  Se ognuno fa la sua parte, ne beneficia tutta la comunità”. Questo è un motto che ogni volta scrivo nelle mie missive a tutti i concittadini.

Qual è il bilancio di questi anni di mandato?
Il bilancio di questi anni di incarico è decisamente positivo e gratificante. Il Comune di Montedinove fa parte dei Comuni virtuosi. La svolta è stata data dall’impianto fotovoltaico progettato nel 2010, quando ancora non se ne parlava, un po’ contro tutto e contro tutti. Lo stesso, ci ha portato ad avere visibilità a livello nazionale, in quanto abbiamo ricevuto dall’Enel un premio importante per essere stati uno dei primi Comuni per produzione di energia rinnovabile pro capite. Da sempre stiamo investendo gli utili sia per mantenere servizi essenziali sia per riqualificare strutture e luoghi storici del nostro Borgo. Non avendo zone vocate, abbiamo avuto difficoltà per insediamenti sia industriali che artigianali,  motivo per il quale abbiamo pensato di investire nel turismo.  Per questo abbiamo costruito una piscina che  è una  grande attrattiva per quanti trascorrono le vacanze estive a Montedinove.

Qual è la criticità maggiore che ha affrontato in questi anni o che sta affrontando in questi mesi? Invece la delibera di cui è più orgoglioso?
La criticità arriva dalla chiusura culturale contro la quale si fa fatica a far passare innovazione e lungimiranza. Il fotovoltaico, ad esempio, che fece scatenare reazioni esasperanti, oggi è una realtà che tutti rincorrono. L ‘impianto è posizionato in una zona non impattante  ed ha permesso al Comune di investire su tantissimi progetti vincenti, così come la piscina comunale, la cui utilità ai tempi non fu capita, mentre attualmente è una forza notevole anche per supportare le strutture ricettive che non ne sono in possesso. Per quanto concerne le delibere, ne avrei tante da menzionare ma due, fra le tante, sono quelle che voglio ricordare in questo contesto. La prima è la costituzione della società partecipata “Montedinove Energia e Futuro”, la comunale al 100% che gestisce l’impianto fotovoltaico, il distributore di carburanti e un frutteto di tre ettari di mela rosa.
Ricordo, a tal proposito, che  Montedinove è il paese della mela rosa dei Monti Sibillini, presidio slow food con un riconoscimento DE.CO che ci ha fatto conoscere a livello regionale e nazionale. Il secondo intervento  è la riapertura della farmacia comunale, rimasta chiusa per circa un anno: la ritengo una necessità impellente, un servizio fondamentale nei nostri paesi dove il tasso di anzianità è piuttosto alto.

Qual è il progetto a cui tiene maggiormente, ma che ancora non è riuscito a realizzare nel Comune da lei diretto?
Di progetti nel cassetto della mia scrivania ce ne sono tanti. Alcuni che per diversi motivi, assenza di aree fabbricabili, assenza di finanziamenti ad hoc o per altre difficoltà, non mi è stato possibile realizzare. Uno di questi è la costruzione di una nuova struttura R.S.A. a ridosso del centro storico o centro abitato, in un’area verde con giardini vivibili, dove gli anziani possano essere portati, in qualsiasi stagione.

Montedinove, insieme ad altri sei Comuni della Valtesino, sarà protagonista di un progetto per lo sviluppo turistico denominato “Tessuinum-La valle sacra”. Di cosa si tratta?
Tra i tanti progetti di riqualificazione mancavano all’appello alcune strutture, ma, tramite questo progetto denominato “Tessuinum-La valle sacra”, saremo in grado  di migliorare ancora di più il nostro borgo. Il progetto è condiviso con altri otto Comuni bagnati dal fiume Tesino. Per quanto concerne il nostro paese, Montedinove, quattro saranno gli interventi che andremo a realizzare. Prima di tutto andremo a riqualificare un immobile storico di proprietà pubblica che, sito nel cuore del centro urbano, precisamente nel corso principale Umberto I, ospiterà un centro culturale per lo sviluppo di arti e mestieri, un luogo versatile in cui apprendere arte ed artigianato. Poi recupereremo un locale di proprietà municipale ai margini del centro storico, che, con opportuni lavori di manutenzione straordinaria e con l’acquisto e l’allestimento di attrezzature professionali di cucina, diverrà un luogo centrale per l’organizzazione di eventi enogastronomici. Realizzeremo inoltre un intervento sul Palazzo Comunale che consisterà nella creazione di una struttura monumentale interattiva e di alcune opere strutturali necessarie, in onore dei fratelli Pasqualini, celebri per aver fondato l’attività di Fonderia che ha rifornito l’intera penisola italiana da fine ‘800. Teniamo molto a questo progetto che sarà l’emblema del Comune ed unirà la fruizione interattiva della storia dei luoghi e dei personaggi con quella delle arti. Infine creeremo un centro informativo-gestionale-turistico, un luogo ad alta informatizzazione di supporto, gestione, presentazione e promozione per la rete dei sette Comuni. Un centro che sarà anche e soprattutto una vetrina delle eccellenze artigianali ed enogastronomiche del territorio.

Lo scorso anno il Comune di Montedinove è entrato a far parte della rete dei Musei Sistini del Piceno. Qual è il bilancio di questo primo anno, in termini di presenze e anche di eventi?
Con tanta fatica siamo riusciti ad entrare nella rete dei Musei Sistini del Piceno. Per questo dobbiamo ringraziare la dottoressa Paola Di Girolami che ci ha sostenuto in questo progetto, dando visibilità ad opere importanti di cui il turista può oggi fruire.  Il Museo Sistino  e il Museo delle Tombe  Picene sono una vetrina importante per la nostra cittadina che ha registrato un afflusso consistente di persone sia nei giorni feriali sia nel fine settimana.

Come vive il rapporto con la Parrocchia?
I rapporti con la parrocchia sono sempre stati ottimi, anche perché l’Amministrazione Comunale ha sempre collaborato per il mantenimento e la valorizzazione delle strutture diocesane. Ricordiamo una convenzione stipulata insieme per l’illuminazione dei campanili e delle pareti delle due Chiese principali Santa Maria e San Lorenzo e della piccola chiesetta della Confraternita. L’Amministrazione Comunale, inoltre, ha contribuito alla ristrutturazione del tetto della chiesa di San Lorenzo con il progetto 8XMille che, insieme al contributo della diocesi, ha permesso di consolidare la struttura prima dell’arrivo del terremoto. Il nostro Parroco di Montedinove è Padre Gabriele Lupi, una bella figura che è anche responsabile dei Frati Minori Conventuali del Santuario di San Tommaso Becket di Canterbury. Da sempre siamo perfettamente in sinergia e sintonia. Anche la presenza di sua Eccellenza, il vescovo Monsignor Carlo Bresciani, nel nostro paese è sempre un motivo di festa e di confronto che è di enorme stimolo per eventuali nuovi progetti. Ricordiamo con particolare piacere la sua presenza all’apertura del Museo Sistino a Montedinove e la sua recente visita pastorale. Nella nostra comunità sarà sempre il benvenuto.

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