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FOTO Ospedale Madonna del Soccorso, psichiatri e operatori sanitari hanno sfilato per dire no alla violenza nei luoghi di lavoro della sanità

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Hanno sfilato in silenzio e con compostezza i medici e gli operatori sanitari dei reparti di Psichiatria dell’AST 5 che ieri, 3 maggio, si sono ritrovati, alle ore 18:30, presso l’Ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto per partecipare all’iniziativa nazionale “Una fiaccolata per Barbara Capovani”, la psichiatra della Versilia aggredita fuori dal suo reparto lo scorso venerdì 21 aprile e morta, dopo due giorni di agonia, presso l’Ospedale Santa Chiara.

L’evento, fortemente voluto dalla dott.ssa Marzia Di Nicolò e dal dott. Marco Giri, rispettivamente Dirigente Medico e Direttore del Dipartimento di Sanità Mentale della A.S.T. di Ascoli Piceno, ha avuto il patrocinio della Società Italiana di Psichiatria – Sezione Marche, rappresentata dalla dott.ssa Sandra Ramacciotti, conoscente e amica della vittima, la quale ha dichiarato: “Ringrazio gli organizzatori di questo evento che ci ha permesso di riunirci tutti nel dolore e nell’affetto verso Barbara e verso tutte le altre persone che sono state vittime di violenze, sia nell’ambito della psichiatria, sia nel resto della sanità. Come Società Italiana di Psichiatria faremo in modo che la morte di Barbara non resti solo un fatto di cronaca.

Il lungo corteo, che è partito dal piazzale antistante il Pronto Soccorso del nosocomio sambenedettese, ha sfilato lungo le vie della città fino a giungere presso la Rotonda Giorgini, dove alcuni dei numerosi medici intervenuti hanno sensibilizzato la popolazione presente sulla violenza nei luoghi di lavoro della sanità.

La prima a parlare è stata la dott.ssa Fiorella De Angelis, presidente dell’Ordine dei Medici di Ascoli Piceno, la quale ha detto: “Questo è un momento di dolore e di riflessione. Siamo qui per manifestare la nostra vicinanza ai familiari e ai colleghi della dott.ssa Capovani. Ma questo evento ci impone anche di riflettere su come cambiare il nostro rapporto con i cittadini, consapevoli che in questo cambiamento c’è bisogno dell’aiuto di molti soggetti: noi medici, la politica, le organizzazioni”.

A seguire ha preso al parola la dott.ssa Giuseppina Petrelli, Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto, la quale ha affermato: “Sono qui con i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso per solidarietà nei confronti dei colleghi della Psichiatria che, come noi, sono quotidianamente esposti a violenze, a volte solo verbali, altre volte anche fisiche. Ma non si può arrivare alla morte, come è stato per la povera dott.ssa Capovani. C’è un confine che non può e non deve essere superato”.

Dello stesso avviso anche il dott. Alessandro Carano, Dirigente dell’Unità Operativa Semplice di Psichiatria Ospedaliera dell’Ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto, il quale ha dichiarato: “Va distinta l’aggressività dalla violenza. Se la prima può far parte del gioco, la seconda non è ammessa. Purtroppo, invece, noi tutti siamo stati soggetti, soprattutto negli ultimi anni, ad una violenza non solo verbale, ma anche fisica. Sinceramente siamo stanchi e provati”.

Al termine della manifestazione, che si è conclusa con un minuto di silenzio in ricordo della dott.ssa Capovani, abbiamo chiesto al dott. Marco Giri, Direttore del Dipartimento di Sanità Mentale della A.S.T. di Ascoli Piceno, di fare il punto della situazione per quanto concerne gli episodi di violenza rilevati presso l’Ospedale “Madonna del Soccorso”. Queste le sue parole: “Gli episodi di aggressività li affrontiamo quotidianamente, dovendo gestire, qui alla struttura ospedaliera di San Benedetto, tutti i ricoveri in situazioni di scompenso acuto che arrivano dall’intera Provincia di Ascoli Piceno. Episodi di vera e propria violenza negli ultimi mesi fortunatamente non ne abbiamo avuti. Dal punto di vista del sistema ospedaliero, devo dire che funziona discretamente bene la presenza del Corpo di Vigilanza privata che è presente presso i nostri reparti e che è in connessione costante con Carabinieri e Polizia”.
Presente alla manifestazione anche Franco Veccia, responsabile dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale, del Lavoro e della Cura del Creato, il quale ai nostri microfoni ha detto: “La Diocesi è vicina a coloro che sono in prima linea nella cura dei più fragili e che non meritano assolutamente di lavorare in luoghi di paura o di pericolo, bensì in posti sicuri e di pace. La morte della dottoressa Capovani ha invece evidenziato la debole tutela dei medici e dei sanitari, in particolare di coloro che operano in ambito psichiatrico. Era doveroso, quindi, da parte mia, partecipare a questa manifestazione che, oltre a voler essere un segno di solidarietà verso la famiglia della povera psichiatra pisana, è stata anche e soprattutto una denuncia del problema e una richiesta di cambiamento da attuarsi al più presto”.

 

Carletta Di Blasio: